tag:blogger.com,1999:blog-71968019852381865142024-03-13T22:11:58.926-07:00ANTONIO MARRACCINIQuesto blog nasce per presentare il libro inedito di Antonio Marraccini "Una spia da un milione di dollari", attualmente in fase di pubblicazioneANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.comBlogger29125tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-2839646927025881552014-02-13T15:30:00.001-08:002014-02-13T15:30:30.853-08:00UNA CRISI SENZA FINE?DOVE CI PUO’ PORTARE? CHE FARE?<!--[if gte mso 9]><xml>
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>PREMESSA
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Il
titolo del libro pone tre domande. Domande prive di risposte certe. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Occorre
chiedersi innanzi tutto, di quale crisi stiamo parlando, della sua natura e delle
sue cause, per intuirne i possibili sbocchi e, di conseguenza, cosa si può
farci in merito. Io credo che questo dipenda da tutti quelli che,
ingiustamente, ne pagano i costi. Da noi quindi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i>La crisi economico-finanziaria, purtroppo,
è solo un aspetto del problema, che l’umanità si trova di fronte, perché non
siamo in una delle “solite crisi”, come in passato</i>. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 200%; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; line-height: 200%;">Non è “soltanto” una crisi economica,
non è “soltanto” una crisi energetica, non soltanto”una crisi demografica, non ”soltanto”una
crisi climatica, ambientale, ecologica, non ”soltanto”una crisi dell’acqua, non
“soltanto”una crisi dei rifiuti, compresi quelli nucleari, non ”soltanto una
crisi, dovuta all’entità finita delle materie prime, non rinnovabili. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">Il
perché fondamentale risiede nel fatto che tutte queste crisi sono connesse,
siamo di fronte ad una crisi polisistemica. </span></i><span style="font-size: 14.0pt;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">La
crisi economica va valutata nell’ambito della crisi polisistemica, di cui fa
parte, per superare la quale, purtroppo non vi sono risposte adeguate, alla
complessità dei problemi connessi. Non ne abbiamo le competenze, la capacità
culturale, per cui, sarà meglio rivedere i nostri stili di vita e di consumo oltre
che, ovviamente, i modelli di “sviluppo” attuali.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Ha
senso allora parlare e riproporre uno “sviluppo”, così come lo hanno inteso
fino ad oggi, o addirittura infinito, come lo intendono i potenti?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Non
ha senso, è una follia suicida, una chimera.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Certo,
si può sempre sperare in nuove scoperte scientifiche che consentano di
affrontare e forse superare i limiti attuali, ad esempio nel campo energetico,
perché la scienza non ha limiti e il progresso scientifico è infinito, ma non
possiamo dimenticarci che lo sviluppo tecnologico lo controllano i potenti, per
i loro scopi di potere e di profitto, compresa una loro possibile sopravvivenza
, in caso di catastrofe.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Questo
non significa avere come orizzonte il passato, perché ci ha portato a questo
punto o tornare all’età della pietra. Indietro non si torna, non si può
tornare. Occorre pensare ad un modo diverso di vivere, in una società diversa,
solidale, di convivenza tra i popoli e compatibile con la Natura.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Se
è così, possiamo parlare ancora “soltanto” di crisi? <<Crisi>>
mantiene ancora una connotazione positiva. Può indicare una situazione
possibile di superamento. Viceversa c’è la sensazione che non sia più così, che
siamo giunti ad una svolta, ad una fase di transizione, dagli sbocchi
imprevedibili, perché le “crisi” che viviamo, nel loro insieme, se le cose non
cambiano profondamente, assomigliano più a una possibile catastrofe imminente,
che a una crisi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Per
cui è inevitabile, doveroso, mettere in conto, oltre alle conseguenze attuali, visibili,
anche quelle ignorate dai mass media, quali quelle di un futuro non molto
lontano,che hanno fatto nascere tanti <i>Perché?</i> Tra i quali quelli
inquietanti del rischio di una guerra globale, non più solo finanziaria ed
economica,su scala planetaria. E questo si,significherebbe farci tornare
all’età della pietra. Se non li fermeremo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Già
l’attuale Papa Francesco,ha paventato il rischio di un conflitto mondiale ,
qualora le potenze occidentali avessero bombardato la Siria. Un monito da
prendere molto seriamente, perché è evidente che l’Iraq ieri, la Siria oggi e
l’Iran domani, sono solo dei casus belli, nella crisi polisistemica, per il
controllo geostrategico del petrolio del Golfo Persico. Mentre l’inizio di <i>enduring
freedom </i>in Afganistan, la permanenza, dopo oltre 10 anni, della Nato oggi,
e di basi americane domani, si spiega, più che con l’obiettivo di uccidere
Osama Bin Laden e abbattere il regime dei Taliban, con i quali oggi si tratta, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per l’interesse geopolitico di quest’area,
multietnica, strategica per molteplici ragioni, quali ad esempio quelle per il controllo
delle vie del petrolio e</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>del gas del Mar Caspio; per la produzione di
oppio e, last but not least, come avamposto militare americano ai confini della
Cina, del Pakistan musulmano, di Paesi dell’ex blocco sovietico e per l’intero
Sud est asiatico.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">E’
già in atto, la lotta, la guerra per ora a suon di dollari, tra le nazioni più
potenti, per il controllo e <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>l’accaparramento delle principali materie
prime, in Africa, sotto l’Artico, in America Latina, perché tutte le materie
prime sono in entità finite ed alcune hanno già oltrepassato il picco massimo di
estrazione e si stanno esaurendo. E’ solo questione di tempo. Non molto per
alcuni metalli.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Cosa
accadrà, quando la Cina, la più grande potenza economica, che inonda i nostri
mercati di merci e prodotti, - che vogliono che consumiamo compulsivamente, di
cui ci dicono che non possiamo fare a meno,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>cui ci siamo abituati, assuefatti e che l’occidente non produce più- oltre
che diventare, a breve, la prima potenza mondiale sotto il profilo produttivo
ed economico, ne avrà bisogno per il proprio mercato interno, in crescita
costante, di circa il 10 % annuo? Ovviamente non esporterà più in Occidente,
come fa adesso. Lo stesso accadrà con i BRIC produttori ed esportatori.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">Riflettiamoci</span></i><span style="font-size: 14.0pt;"> , perché avverrà nel giro di pochi anni.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">La
<i>crisi polisistemica</i>, di per sé, non è ora superabile o affrontabile. Non
ne abbiamo ancora la piena consapevolezza e le capacità concettuali necessarie.
Non è pensabile, affrontarle e superarle separatamente, una alla volta. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Si
può e si deve individuarne una causa prima comune, se si ritiene che vi sia. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">C’è
e quindi possiamo farci qualcosa. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Q<i>uello
che si può fare e che s’impone da subito, è la messa in discussione e la
costruzione di <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un’alternativa alla causa
principale all’origine di tutte le crisi :</i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">lo
sfruttamento a fini del maggior profitto immediato possibile, della Natura
,delle risorse del pianeta e delle popolazioni, da parte del capitalismo
neoliberista.</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Per
questo il libro si limita all’analisi delle cause della crisi
economico-finanziaria, alle sue conseguenze attuali, in particolare in Europa e
negli Stati Uniti, ai suoi possibili sbocchi e a quello che possiamo/dobbiamo
farci noi, per non pagarne i costi, facendoli pagare a chi ne è responsabile.<i>
</i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Questo
comporta spiegare dove, come e perché nasce la crisi, che perdura dal 2007 e di
cui non s’intravede la fine. Lo stesso Draghi, rinvia a dopo il 2014, l’inizio
di una timida “ripresa”, nell’eurozona, o meglio in una parte di essa, nella
zona forte del centro-nord Europa, ovviamente fatta pagare a caro prezzo ai
PIIGS ( Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Sia
chiaro, la crisi non ha gli stessi effetti per tutti i Paesi europei, né per
tutti i popoli, nel senso che si manifesta con intensità diversa e non tutti i
Paesi la pagano allo stesso modo, per non dire che non tutta la popolazione la
paga e viceversa, grazie alla sua gestione, le elitès e le classi alte ci si
arricchiscono ed alcuni paesi diventano più potenti. Per ora. Ma come abbiamo
accennato, le cose potrebbero cambiare anche per loro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">La
Germania, in primis e l’Europa del centro nord, nella crisi si arricchiscono e
rafforzano il loro potere egemonico. Solo temporaneamente però, perché
un’Europa impoverita non potrà più essere il mercato per i loro prodotti, come
lo è attualmente e l’intera Europa, se non cambieranno le cose, si avvia ad
avere un ruolo economico e politico,secondario, rispetto alle economie dei paesi
emergenti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Occorre
chiedersi cui prodest, non avere fatto niente per rimuovere le cause e gli
effetti delle crisi che si susseguono dal 2007. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Per
questo, occorre valutare, intanto, i suoi costi economici, sociali e culturali,
fatti pagare interamente alle popolazioni incolpevoli, ed in particolare alle
giovani e future generazioni. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Questo
libro, oltre a contribuire a cercare risposte alle domande iniziali, entra nel
merito,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ineludibile, del Che Fare,
politicamente,socialmente e legislativamente, per fare<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>pagare la crisi, a chi ne è responsabile e
per poterla affrontare e superarla, per quanto possibile, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>rimuovendone le cause, in una prospettiva
europea, oltre che italiana, perché,diversamente, sarebbe impossibile.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Da
qui l’urgenza di costruire un’alternativa, per realizzare quanto appena detto,
in primo luogo e per impedire, per quanto possibile, che la guerra economica e
finanziaria sbocchi in una guerra globale.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Costruire
l’alternativa, non vuole affatto dire “fare la rivoluzione”, tutt’altro. Intanto
vuole dire difenderci dalla contro-rivoluzione, dalla lotta di classe dall’alto
che stanno facendo da anni e che stanno vincendo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>i potenti, contrastandola, mobilitandoci<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e lottando per ritorcergliela contro. Il che,
non sarebbe affatto poco.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">E
poi di quale rivoluzione si tratterebbe? Non certo quella per il comunismo, che
ha prodotto il “”socialismo reale”, non ha abolito il lavoro salariato,ha
prodotto capitalismo di stato e dittature del Partito, con relative tragedie
storiche in URSS, morto e sepolto sotto le macerie del muro di Berlino, mentre
il comunismo cinese si è convertito al capitalismo neoliberista, nelle sue
espressioni più bieche e feroci, sotto la guida del Partito. Esperienze
storiche irripetibili. Non dimentichiamoci che le forze politiche italiane che
si definiscono comuniste, da due legislature non superano la soglia minima per
entrare in Parlamento. Vorrà pur significare qualcosa. A mio parere vuol dire
che i partiti sedicenti comunisti, hanno tradito le speranze d’emancipazione
dei popoli, che credevano in loro, pagando altissimi costi umani <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e, fatto ancora più grave, perdendo forse la
speranza di potere abolire lo stato di cose presente, lottando dal basso, senza
più partiti-guida, senza più ideologie, rivelatesi fallaci, impotenti. Con la
consapevolezza che occorre fare a meno di partiti e ideologie.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Quella
di genere, compete alle donne in prima persona e gli uomini possono solo non
ostacolarla in nessun modo, viceversa affiancarla, renderla possibile, nella
vita quotidiana, se le donne <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lo vorranno.
Io, diversamente da una parte delle femministe, non la ritengo possibile
disgiunta dalla lotta di classe d’uomini e donne, assieme, per abolire lo stato
di cose presente. Una cosa è certa, senza <<l’altra metà del
cielo>> non è possibile alcuna rivoluzione, né una vera lotta di classe.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Tra
i libri citati,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>si parla di
<<contagio>, che dovrebbe derivare dall’abbattimento delle dittature
nei paesi del Magreb, geograficamente nostri dirimpettai, ma che sono lontani
da noi, anni luce, sotto ogni altro profilo li si analizzi, perché, dopo la
cosiddetta primavera araba, paesi come la Libia e l’Egitto, sono sconvolti
dalla guerra civile, tra clan , tra tribù e soprattutto tra le diverse fazioni religiose.
Il referendum egiziano, mostra una società spaccata in due, con la componente
religiosa fondamentalista dei Fratelli Musulmani, che hanno invitato la
popolazione a non votare,addirittura maggioritaria. La concezione militaresca
della lotta politica per risolvere un problema culturale e sociale e la logica
militare di dichiararli terroristi, rivela la miopia di “regalare” al
terrorismo il seguito della maggioranza della popolazione più povera e
ignorante , controllata dagli ajatollà, che perseguono l’obiettivo
dell’instaurazione di un califfato tramite la Jiad islamica. E’ un problema
sociale, culturale e quindi politico, da affrontare con la politica, facendo
leva sulle componenti islamiche non fodamentaliste e soprattutto con una più
equa ripartizione della ricchezza. La libertà dalla fame, dal bisogno, dalle
diseguaglinze,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sono le prime e più
importante libertà per i poveri, per i popoli, solo dopo vengono i diritti
civili.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">In
altri libri,si parla di <<rivolta>> e di <<sollevazione>>.
Niente in contrario, se se ne vedessero i segnali concreti, vale a dire la
partecipazione di massa. Condicio sine qua non per poterne parlare Che
viceversa, per ora , non c’è affatto, con l’eccezione di quelle viste nei quartieri
ghetto di Londra, con l’assalto ai mall da parte prevalentemente di giovani. Mi
sembrano parole che presentano il rischio di una concezione insurrezionalista,
alquanto datata, ancorata nel passato per la precisione. Un’insurrezione e una
rivolta <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di popolo, di cui non c’è
traccia in Europa. Per ora almeno. In Italia, viceversa, s’è<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>visto il tentativo, per ora fallito,
sedizioso ed eversivo dei Forconi, affiancati dai neofascisti e,
incredibilmente, da frange anarchiche. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Una
concezione insurrezionalista che , quelli come me , provenienti da Lotta
Continua, hanno abbandonato, ritenendola un vicolo cieco.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Del
resto le sole lotte di piazza più dure, violente e durature, ma prive di un
programma politico generale elettorale, alternativo a quello dei partiti, in
Grecia, hanno portato alla affermazione elettorale di un governo a guida delle
banche, come quello di Monti. E alle ultime elezioni cantonali in Francia,in
tutti i Cantoni, ha preso la maggioranza assoluta il partito di ultradestra populista,
xenofobo, razzista della Marie Le Pen, a cui guarda la Lega.Infine in Svizzera
ha vinto il referendum promosso dalla de4stra per la limitazione dell’ingresso
agli stranieri.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Sono
lezioni recenti, senza scomodare quelle del passato, in cui lo sbocco delle
crisi sono stati il fascismo ed il nazismo,di cui deve tenere conto, in
particolare chi si professa marxista.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">I
Movimenti Occupy Wall Street e gli analoghi europei, quello degli Indignados, i
No Tav, i No Muos, quelli per la casa e il salario di cittadinanza e tanti
altri –sono una miriade-, finora, non si sono posti il problema dello sbocco
istituzionale delle loro lotte che, in democrazia, è l’unica possibilità di
poter cambiare le leggi. Se non lo facciamo ora quando lo faremmo? Se non ora
quando hanno detto le donne. Ascoltiamole.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Per
anni ho ritenuto che fosse la lotta e non il voto a decidere lo scontro di
classe e ritengo che allora , questa indicazione fosse giusta, necessaria. Per
i proletari noi eravamo quelli della <<lotta dura senza paura>> e
su questo terreno avevamo la nostra forza reale. Il fiasco di Democrazia
Proletaria alle elezioni lo confermò. Altri tempi e altre circostanze storiche</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Oggi
viceversa ritengo che lo scontro di classe si giochi innanzi tutto sul piano
elettorale, sostenuto da una<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mobilitazione
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e da una lotta continua e prolungata,
sostenibile, che faccia crescere coscienza, forza, legittimazione, consenso,
adesione. Una mobilitazione sostenuta da milioni di firme d’adesione ad un
Programma Politico, elaborato dal basso, attraverso una Coalizione, senza padri
padrone, a partire dai movimenti che si sono espressi e che finora si sono
mobilitati e hanno lottato su obiettivi specifici, legati alla difesa del
territorio e le lotte operaie contro la chiusura delle fabbriche, le cui sorti
dipendono ormai da compagnie straniere. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Un
programma espressione di una lista elettorale di Alternativa Democratica
Apartitica, indipendente, autonoma dai partiti e da ideologie. Alternativa
perché indispensabile ad un presente voluto e gestito dai potenti, che ci hanno
condotto in questa situazione. Democratica perché alla democrazia non vedo
alternative; una democrazia da rigenerare. Apartitica perché è stato grazie al
malgoverno dei partiti e ai loro privilegi, a cui non rinunceranno se non
glielo imporremo legislativamente.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Questo
non può avvenire spontaneamente. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Occore
che si formi un Comitato Promotore, costituito da una Coalizione<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di soggetti sociali autoorganizzati, e da personalità
note per la loro integrità, onestà e competenze, con la definizione di regole
interne di democrazia e di rappresentatività delle realtà territoriali, che possa
finanziare e organizzare, la diffusione del Programma, la raccolta di firme e
di adesione, nei luoghi di lavoro e sul territorio.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">La
Coalizione , come risuonava a Oakland nel novembre 2012, o a Francoforte<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a maggio 2012, durante le giornate di
mobilitazione contro la Bce, e non piuttosto unione. La coalizione fa
riferimento a un’<<ontologia dell’essere sociale>> (b Lukàcs 1923)
irriducibilmente plurale. Così come sono molteplici le le figure del lavoro,
che oggi vengono segnate dal medesimo processo di spoliazione, altrettanto
comune, nella differenza e nella pluralità, deve essere il processo federativo
che le tiene assieme e ne organizza l’antagonismo radicale alla dittatura
finanziaria di Wall Street, della City di Londra, di Francoforte.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Un
Programma da definire in itinere,a partire da una proposta iniziale,
integrabile e modificabile, che propongo alla conclusione del libro,a cui
aderire non solo con le firme cartacee ma anche tramite la costituzione di un
blog nazionale ,che raccolga le adesioni e che sia contemporaneamente uno
strumento di consultazione di massa, sulle scelte da fare e le decisioni
prioritarie da prendere La gestione del blog dovrà essere assolutamente democratica
e rappresentativa delle realtà della Coalizione. Questo per evitare quanto sta
accadendo sul blog “ di Grillo”, padre padrone, gestito verticisticamente da un
gruppo dirigente ristretto, autoproclamatosi , in quanto “propretari” del logo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Può
sembrare un obiettivo minimalista e contemporaneamente impossibile. Ma non lo è
affatto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Innanzi
tutto in passato, negli anni ’70 e successivamente, tanto per fare un esempio,
il caso di <<Liberi, Liberi>>, la raccolta di firme dei CIP
(Comitati Insegnanti Precari) e in occasione di tante raccolte di firme ancora
in corso,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>su obiettivi specifici,
comitati promotori si sono costituiti e si stanno costituendo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">L’analisi
di classe dei movimenti che si sono espressi in questi ultimi anni,sostiene questa
prospettiva, questa scelta.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Tutti
movimenti citati non si sono rifatti ad alcuna ideologia, hanno espresso la
loro indipendenza, autonomia, la loro alterità, il loro carattere alternativo
al sistema dei partiti; hanno viceversa espresso il loro carattere
anticapitalista e contro il neoliberismo, per la difesa del lavoro, del
territorio e del bene comune.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Su
un altro piano, in tutti i sondaggi, oltre che nelle precedenti elezioni, il “
partito” di maggioranza è quello del rifiuto del voto, di tutti coloro che non
si riconoscono nei partiti attuali, nella casta dei politici attuali, corrotta
e privilegiata; né si riconosce nell’intera classe dirigente che ha portato il
Paese in questa situazione. Milioni di cittadini che pagano i costi della crisi
di cui non sono responsabili Sono l’espressione di una consapevolezza della
necessità di cambiamenti radicali, di una sfiducia assoluta nell’attuale
partitocrazia e classe dirigente.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Sta
rinascendo una <<classe in sè>> ma non ancora una <<classe <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per sé>>, come direbbe Marx, perché è
oggettivamente una classe, ma ancora priva di una coscienza di classe, che non
ha ancora raggiunto la consapevolezza della necessità di dare vita ad una sua
espressione organizzata, tramite una <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>lista elettorale alternativa, con un proprio
programma politico basato sui loro bisogni, sulle loro proposte. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Ripeto,questo
non può avvenire spontaneamente. Occorre che coloro che hanno una coscienza di
classe, che già si sono mobilitati nei vari movimenti su obbiettivi specifici,
offrano loro una proposta di programma e di autoorganizzazione dal basso.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Sono
milioni di cittadini che vogliono un’alternativa; ai quali si deve proporre
un’alternativa e non sono solo quelli del rifiuto del voto, ma anche quelli che
hanno votato M5S, per il rinnovamento, ma che non vogliono un leader demagogo e
populista, un padre padrone, bloccato nell’immobilismo , privo di capacità di
incidere sulla realtà politica, in attesa solo di un’affermazione elettorale
maggioritaria, possibile solo se Grillo accentuerà il suo populismo, xenofobo,
razzista, di destra. E pur di vincere lo farà, perché per questo è disposto a
tutto. Grillo è pericoloso. Questo non significa che lo sia , di per sé, il
M5S, una forza nuova, in gran parte giovane, ma dipenderà da quanto si affrancherà
dalla “tutela” Grillo e della sua linea e ambizione politica.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Infine
gli elettori che hanno visto i loro voti a liste contrapposte, traditi e
costretti al governo delle “larghe intese”, ormai ridotto alle “strette intese”,
che si limita a galleggiare e <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non è
escluso che il PD , si spacchi in Parlamento, rifiutando di seguire le
indicazioni del segretario Renzi, che ha capito che la sua è un’occasione unica
e senza appello, con la necessità assoluta di un’accellerazione dell’azione di
governo, su un programma concreto, ristretto, di poche cose da fare, a partire
dalla riforma elettorale, che consenta di andare a nuove elezioni in un sistema
bipolare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Non
sono mai stato iscritto al Pci, né al Pds, né un sostenitore del PD, né un
renziano, nelle ultime tornate elettorali ho rifiutato il voto ai partiti, ma
Renzi nel PD ha ragione,rappresenta il nuovo di quel partito e si sta muovendo
velocemente, mentre Letta ed i suoi sostenitori, sono l’espressione della
vecchia guardia, che lo ha indicato come premier, posta di fronte alla propria
emarginazione. Vedremo come va a finire. Al più presto, si spera, per il bene
del Paese. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Non
sono un sostenitore della teoria del tanto peggio tanto meglio, anzi spero che
non si precipiti nel caos istituzionale, in cui può accadere di tutto e di
peggio. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Non
sarà un’impresa facile, costruire una Coalizione dei vari movimenti, che finora
non ne sentono l’esigenza e procedono ognuno per conto proprio.Una scelta
identitaria comprensibile, ma miope, se non si sente l’esigenza di superarla.
Una Coalizione consente il mantenimento della propria identità, non comporta
l’unità a tutti i costi, su tutto. Comporta la mediazione e la focalizzazione
dei punti fondamentali comuni Né sarà facile dare vita ad una lista elettorale,
una scelta che nessun movimento ha proposto, forse perché alle elezioni si
presentano i partiti della casta politica. Ma è l’ora di riappropriarsi di
questo terreno e di questo strumento, conquistato, non dimentichiamolo, dalle
lotte dei nostri padri, dalla lotta partigiana per la democrazia.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Né
sarà facile dare vita ad una mobilitazione di massa,perché molti giovani, la
maggioranza, è dispersa, priva di luoghi di aggregazione, disoccupata o con un
lavoro e una vita precaria, priva d’esperienze di mobilitazione, di lotta e di
ribellione. Una generazione cresciuta con l’unica prospettiva, loro imposta, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>della disoccupazione<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>o di lavori precari per i più e, di
conseguenza, di una vita precaria, assistita dalla famiglia,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>corre il rischio di assuefarsi alla
precarietà, di considerarla inevitabile, “ normale”. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Accade
già da molti anni negli Stati Uniti, dove “è normale” essere licenziati
dall’oggi al domani, con la differenza che, fino ad alcuni anni fa, il lavoro si
ritrovava in tempi brevi. Ora non è più così némmeno là, mentre da noi non trovarlo
è la norma, tant’è che moltissimi non lo cercano nemmeno più. La stragrande
maggioranza di questi giovani,di mobilitazone, di lotte, di ribellione, ne ha
solo sentito parlare. Vive in una condizione di ricatto terribile, con l’unica
alternativa della disoccupazione, al lavoro precario. Una condizione che
investe anche molti operai, che da un lavoro con contratto a tempo
indeterminato, sono stati esodati o sono in cassa integrazione, una situazione
che maschera la disoccupazione a cui sono destinati. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">L’arma
dello sciopero è spuntata ed inefficace in una situazione di crisi e di
recessione produttiva, in cui si produce di meno, perché ormai siamo in deflazione,
in cui calano prezzi per la riduzione dei consumi. Ciò che resta della classe
operaia delle grandi fabbriche, sconfitta, subisce il ricatto della chiusura
dei reparti, delle fabbriche e il loro trasferimento all’estero, oltre che quello
della proprietà, sempre più in mano a società e multinazionali straniere.
Subisce il ricatto di Marchionne che liquida il Contratto Nazionale di Lavoro
alla Fiat-Crysler. Misura estesa anche alle Ferrovie.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Intanto
la Fiat –Crysler diventa CSA, con sede legale e fiscale all’estero, non è più
di fatto italiana e non risiede più in Italia epuò comportarsi come un gruppo
straniero, con stabilimenti produttivi anche in Italia. Il governo non avrebbe
dovuto permetterlo, senza che la Fiat avesse restituito i miliardi che ha
ricevuto , circa 10.000 di lire solo nel decennio novanta e forse di più nel
nuovo millennio.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">I
lavoratori subiscono impotenti l’attacco all’articolo 18 e l’intero programma
del ministro coccodrillo che piange e del governo delle banche, che aggrava la
situazione del paese con misure di rigore recessive, con l’aumento del debito pubblico
e senza l’ombra di crescita e di ripresa, con l’aumento spaventoso della
disoccupazione, in primis quella giovanile e delle donne, con la riduzione dei
consumi, con l’aumento della povertà. Sono i dati Istat a dirlo. Parlare di
ripresa è una mistificazione come quella di Monti, che vedeva la luce in fondo
al tunnel. Allucinazioni propagandistiche.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Per
non parlare della perdita di sovranità nazionale, co n governi a cui la troika,
Bce, Ue e Fmi, dettano le politiche economiche, dell’involuzione autoritaria
della democrazia, inaugurata con Berlusconi, con la legge elettorale del “
porcellum”, con il disconoscimento della volontà popolare espressa dal rifiuto maggioritario
del voto e dal voto di protesta e per il cambiamento, con la Costituzione messa
da parte e l’instaurazione, di fatto, di una Repubblica presidenziale,
incostituzionale, con Napolitano che impone le condizioni per la sua
rielezione, in netto contrasto con la volontà espressa dal voto, ultimo
baluardo della democrazia,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che dimostra
di non essere più il presidente di tutti gli italiani, super partes e di fatto
dirige il governo Letta.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Tutte
cose accadute senza proteste di massa. Berlusconi è caduto ma il berlusconismo
no ed i suoi 20 anni hanno inciso sulla mentalità della popolazione, unitamente
ad una campagna di propaganda operata da tutti i mass media, più o meno
allineati sulle posizioni neoliberiste, prevalenti in Europa.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Le
uniche lotte operaie che si vedono in questi ultimi anni, sono quelle
disperate, contro la chiusura delle fabbriche ed il ricatto del licenziamento.
Non sono gli immigrati a portare via il posto di lavoro agli italiani,
disposti, nella crisi, ad fare lavori che prima rifiutavano, è il decentramento
all’estero delle fabbriche e la deindustrializzazione del nostro Paese, denunciata
dalla stessa Ue.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Lo
sciopero generale in una fase di recessione e di deflazione, cioè di riduzione
dei prezzi per i mancati consumi, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>è di
fatto inefficace, una perdita di salario, incapace di mobilitare la maggioranza
dei lavoratori e dei cittadini. Spiace dirlo, ma è un dato di fatto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">Occorre
chiedersi allora, in cosa consiste da tempo la principale fonte di
accumulazione capitalistica, contro cui lottare e la risposta è che la
ricchezza non si origina più dal lavoro, bensì dalla rendita finanziaria, dal
meccanismo della creazione di denaro, tramite il denaro.</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Questo
è il meccanismo che occorre smantellare e questo lo si può fare solo
legislativamente. Stesso discorso vale per il cambiamento radicale del Trattato
di Maastrict, della natura e della funzione della Banca Centrale europea, attualmente
una banca privata che non può prestare denaro agli Stati ma solo alle banche, e
alla loro speculazione, da sottoporre al controllo democratico del Parlamento
europeo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e così via.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Proporre
di raccogliere firme per cambiare lo stato delle cose, può apparire un’arma
spuntata, una pratica insufficiente, con cui non si conclude nulla.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Io
viceversa credo che i grandi numeri contino politicamente e milioni di firme su
un Programma politico e di adesione ad una lista elettorale, sono un
pronunciamento politico, da gestire e che nessuno può eludere.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Tra
tutte le lotte fatte sin da giovane,l’unica vincente che ho fatto , è stata
quella dei docenti precari organizzati nei Comitati Insegnanti Precari ( CIP),
indipendenti da sindacati e partiti. Con una sottoscrizione nazionale e la
pubblicazione a pagamento di mezza pagina sul Corriere della Sera, sulla loro
condizione , per rompere il silenzio <<assordante>> sulla realtà di
un soggetto sociale debole, discriminato contrattualmente. Con la raccolta di
50.000 firme su una Piattaforma Nazionale Unitaria, portata avanti con una
mobilitazione continua, con lotte clamorose e poco costose. e conclusa con 12
giorni di sciopero della fame in Piazza Monte Citorio, davanti al Parlamento.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Una
lotta, legittimata e sostenuta dalle firme, faceva ridere tutte le altre
organizzazioni della sinistra, che credevano e praticavano solo lo sciopero e
le manifestazioni a Roma. Due forme di lotta molto costose per i docenti
precari e che duravano lo spazio di un giorno. Ma fummo noi a rappresentare a
livello istituzionale i docenti precari e il riconoscimento della
professionalità acquisita in servizio, la bandiera dei CIP, fu riconosciuta in
una legge dello stato.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Un’esperienza
di cui parlo diffusamente nel mio primo libro <<Una spia da un milione di
dollari>></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Credo
che fare pagare la crisi e i suoi costi, a chi l’ha generata, a cominciare dal
rifiuto di pagare un debito pubblico illegittimo, che quindi va cancellato,
oggi è fare qualcosa di più di una rivoluzione per una presa del potere, perché
comporta una rivoluzione culturale, per liberarci da decenni di propaganda e di
lavaggio del cervello, per<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>una presa di
coscienza, individuale e collettiva. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">P<i>er
la<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>rigenerazione della democrazia
partecipativa,</i> attraverso la mobilitazione, le lotte della maggioranza
della popolazione che paga i costi della crisi; la sua partecipazione e
adesione all’elaborazione di un Programma politico dal basso, espressione dei
loro obiettivi e proposte. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">Per
la rigenerazione della democrazia rappresentativa</span></i><span style="font-size: 14.0pt;">, attraverso la presentazione di liste alle elezioni
locali e nazionali di <<Alternativa Democratica Apartitica>>,
intanto per l’attuazione concreta e totale della Costituzione, cancellandone
gli sfregi apportatigli di recente, col governo Monti, e per l’attuazione del
Programma Politico.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Comporta
molte cose, esplicitate nella mia proposta di Programma Politico</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Ad
esempio comporta dichiarare fuorilegge e abolire legislativamente, gli
strumenti finanziari della controrivoluzione neoliberista, che i potenti stanno
facendo e vincendo. Comporta conquistare un proprio spazio autogestito, sulla
televisione pubblica, nella società dello spettacolo. Comporta l’abolizione dei
privilegi di classe della casta politica, delle ex corporazioni fasciste, nel
settore pubblico, e dell’intera classe dirigente, da licenziare, per giusta
causa, per come hanno ridotto il paese. Comporta una ridistribuzione della
ricchezza a favore dei ceti meno abbienti. Comporta il diritto ad un lavoro
dignitoso, stabilizzando i lavoratori precari, per il superamento del
precariato nel lavoro e la precarietà nella vita. Comporta ridare il futuro
alle persone che ne sono state espropriate, in particolare ai giovani e alle
donne Comporta l’equità fiscale, con la riduzione a livelli fisiologici
dell’evasione. Comporta la tutela del patrimonio comune, del bene pubblico.
Comporta in definitiva l’attuazione completa della nostra Costituzione, per una
società fondata sulla giustizia sociale.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Con
la consapevolezza di dover agire in un paese che hanno reso anomalo e che sono
in primo luogo queste anomalie, che devono essere superate, abolite nello stato
delle cose e dentro di noi. In un paese dove la sospensione della democrazia,
il suo svuotamento sostanziale e la sua degenerazione, hanno fatto più passi
avanti che in ogni altro paese europeo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">E
facendo questa mobilitazione e lotta democratica, in prima persona,
indipendente dai partiti e libera da ideologie, cambieremo noi stessi e tutti
coloro che saranno al nostro fianco.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Ma
non nascondo di essere colto da un senso d’impotenza. Perchè la crisi corre
veloce, cambia la realtà che ci circonda,incide in profondità, per cui ne siamo
colpiti in prima persona e a livello familiare, dovendo aiutare i figli
disoccupati o precari; ne abbiamo una percezione, angosciosa<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dalle immagini, dalle notizie sui mass media,
che sono solo la classica punta dell’iceberg, un decimo della sua realtà,
mentre i nove decimi restano sommersi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Capita
di non volere sentirne e capirne di più, perché ci si sta male e si capisce che
ci sentiamo impotenti a cambiare la realtà di come vanno le cose. E questo ci
fa stare ancora peggio. Perché, di fatto, senza volerlo affatto, si finisce per
dare ragione<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a tutti coloro che dicono
di stare tranquilli, di avere fiducia che ne usciremo, che basta aspettare e
lasciare fare a loro. Sennonché loro, sono quelli che la crisi non la pagano
affatto, non sanno neppure cosa significhi in realtà, sono quelli che ci hanno
portato in questa situazione. Oppure quelli che sono sempre stati rassegnati,
che non hanno mai fatto niente per cambiare le cose, forse perché, se e quando
ci hanno provato o hanno visto altri provarci, l’hanno pagata o l’hanno visti
pagarla cara.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">E
allora <<ma chi te lo ha fatto fare?>> ti chiedono <<a cosa è
servito?>> : domande fatte per ignoranza e , più spesso, per creare
un’alibi al proprio immobilismo, di fronte alla propria coscienza, ammesso che
una coscienza ce l’abbiano.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Insomma
la rassegnazione regna sovrana ed è uno stato d’animo antico, di solito
maggioritario che, storicamente e di recente ha portato a sbocchi reazionari,
populisti, nazionalisti, di destra,fino a quando, di fronte al fallimento di
questa strada, la forza della disperazione costringe a mobilitarsi e a lottare,
per un’aternativa, perché non ce la si fa più. Nei sondaggi è quanto sta
accadendo in Grecia con Syriza</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Ma
occore che la minoranza cosciente offra un’alternativa.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Viviamo
da anni nella società dello spettacolo, nel mondo di Matrix, nel villaggio
globale dominato dal pensiero unico. E questo ha avuto conseguenze, un
condizionamento e un prezzo pagato, volenti o nolenti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">La
mia generazione ha cominciato a vedere la televisione con Lascia e Raddoppia e
la pubblicità era solo il teatrino di Carosello. I giovani, a cui mi rivolgo in
particolare, davanti alla televisione, ci sono cresciuti e alla sua pubblicità e
ai “bisogni” che induce, si sono assuefatti, come ad una droga. Loro sono
cresciuti nella <<società dello spettacolo>> e non hanno la più
pallida idea della società, in cui siamo cresciuti noi</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Di
questo, chi legge e scrive è consapevole, ma tutto quello che quotidianamente
si riesce a fare è ben poco, niente per cambiare la situazione. Ognuno
,individualmente, sta più attento a cosa comprare, cercando di ridurre le spese
superflue, evitando il superfluo e non solo. Ma cosa sia il superfluo, in
realtà non lo sappiamo, perché, in parte, ci siamo abituati da molti anni. Ci
hanno abituato da molti anni. Quelli della mia generazione, cresciuti, come me
nell’immediato dopoguerra, si ricordano come allora si vivesse con molte meno
cose. Dai nostri genitori, abbiamo sentito come loro avessero vissuto molto
peggio, nella miseria nera, soffrendo la fame, durante la guerra. Per cui siamo
consapevoli di come l’idea del superfluo, sia molto relativa e soggettiva,
oltre storicamente determinata.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Ma
soprattutto sappiamo, che i miglioramenti del nostro tenore di vita, non sono
il superfluo, li abbiamo conquistati strappati <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>col lavoro con le lotte, nostre e dei nostri
padri, purtroppo anche col sangue dei tanti, sempre troppi, che sul lavoro e in
quelle lotte, ci hanno lasciato la vita.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Ecco
è proprio ripensando a questi nostri compagni ( parola che uso con molta
discrezione, come espressione di rispetto, verso chi compagno lo è stato
veramente, quando esserlo aveva un significato chiaro non ambiguo, né generico;
oggi troppo utilizzata con una faciloneria che ne svilisce il significato), che
rinasce un senso di ribellione, una voglia di giustizia sociale,di una vita
dignitosa, in cui ci sia posto per la speranza,la consapevolezza , che ci
stanno togliendo qualcosa che è nostro, che ci appartiene e fa parte di
noi,della nostra vita passata, presente e futura,perché sappiamo quanto e cosa
abbiano dovuto fare i nostri padri, per conquistarlo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Quello
che ci stanno togliendo non è soltanto qualcosa di materiale, spesso di
indispensabile, è qualcosa che ha che fare, con le nostre aspirazioni di un
mondo migliore, più giusto, più solidale. In definitiva con le nostre idee da
giovani che sono rimaste, con i nostri valori e ideali, con le nostre speranze,
con i nostri sogni di allora per il nostro futuro, che oggi è diventato
l’incubo del presente.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">E
questo non hanno il diritto di farlo, non dobbiamo permettergli di toglierci il
presente e negarci il futuro; ci appartiene, nel profondo di noi stessi, nella
nostra coscienza, fa parte del nostro Dna di esseri umani.</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Per
la mia generazione,sono trascorsi gli anni della lotta in prima persona, senza
delegare; anche volendolo, ci mancano le energie. Quello che si può fare è
lasciare testimonianza di quello che si è fatto, degli errori commessi, dei
limiti che abbiamo incontrato e che non siamo riusciti a superare, dare
consigli.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Per
aiutare a non commettere di nuovo gli stessi errori. Senza volere fare i
maestri. Più semplicemente, spiegando la nostra esperienza, per aiutare i giovani,
a riconquistare il loro presente e il loro futuro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Certo,
il rumore di fondo è assordante e sono trascorsi gli anni, la realtà è
profondamente cambiata, è diversa e molto più difficile da aggredire, da
cambiare, perché , da un lato si è sedimentata dentro di noi, dall’altro sono i
nostri potenti nemici a cambiarla velocemente ed in profondità. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">Viene
la tentazione allora di preservarla, prima che loro la stravolgano ancora di
più. Ma sarebbe un grave errore, Perché questa realtà l’hanno voluta e
determinata loro, non noi.</span></i><span style="font-size: 14.0pt;"> E’ la
realtà della crisi e del debito pubblico perenne, da pagare per sempre,
dell’impoverimento per noi e dell’arricchimento per loro. E’ la realtà che la
crisi polisistemica sta cambiando lo stesso pianeta, indipendentemente dai
nostri desideri o voleri. Stiamo attraversando una fase di transizione, senza
sapere quanto durerà e come si caratterizzerà, senza neppure sapere dove ci
porterà. Sappiamo solo che è globale, che non sarà connotata da alcuna crescita
per uno sviluppo, così come li si intende oggi o,infinito come li intendono i
potenti. In merito possiamo solo accennare ad alcune cose, nella parte finale
del libro, perché affrontare questi problemi significherebbe scrivere un altro
libro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Stare
fermi rassegnati, limitarci ad adattarci ad arrangiarci per tirare avanti, non
servirebbe a mantenere la realtà di oggi, servirebbe solo a farla peggiorare, a
farci arretrare ancora di più sotto, i colpi della lotta di classe fatta dai
potenti contro di noi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Chi
ha avuto la possibilità , l’occasione, la fortuna, la determinazione di
ribellarsi in passato, o ci è stato costretto o ci si è trovato per caso, sa
cosa significa ribellarsi e sa farlo anche in maniera diversa dal passato,
perché le lotte cambiano in meglio, le persone che le fanno, credendoci. Sono
un’esperienza di vita, indelebile, preziosa, qualunque sia stato il loro esito,
anche la sconfitta, come è accaduto alla mia generazione.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">E’
un’esperienza che la gran maggioranza dei giovani non ha fatto, al più ne ha
sentito parlare dagli anziani, ma non avendola vissuta, in realtà non la può
capire realmente. Può accadere che sentirne parlare provochi sensazioni
contrastanti, indifferenza, insofferenza, sufficienza, rifiuto, per una cosa
calata dall’alto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Perché,
giustamente, si vuole essere liberi di fare le proprie esperienze. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">In
definitiva siamo stati sconfitti, cosa avremmo da insegnare?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Possiamo
solo dire che le sconfitte, insegnano molto, talvolta più delle vittorie, se se
ne capiscono le ragioni e soprattutto, se offrono un’altra possibilità , di
riprovarci ancora, di riprovarci meglio. <i><<Provaci ancora Sam. Provaci
meglio>></i>dice Samuel Becket.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Molti,
i più della mia generazione, tacciono, si limitano ad osservare. Dopotutto,
pensano, tocca ai giovani lottare per cambiare la loro situazione.Come tentammo
di fare noi. Eppoi essere rimasti scottati dall’acqua bollente, segna e non si
dimentica facilmente. C’è anche la consapevolezza di rischiare di dare i
consigli sbagliati. O peggio ancora, di ripresentare ricette ideologiche,
morte, ma non per tutti ancora sepolte. Sicuramente morte e sepolte lo sono per
quelli, come me, che viene da una militanza in Lotta Continua, che di quelle
ideologie sancì l’insufficienza, i limiti storici e teorici, per fare la
rivoluzione, nella società occidentale, della seconda metà del ‘900.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Non
dimentichiamoci infine, last but not least, che lo scioglimento dell’organizzazione,
comportò la diaspora. Per molti operai comportò cambiare fabbrica, prima di
essere licenziati. Alcuni (pochi) passarono armi e bagagli al servizio del
nemico di classe. Per i più, fu una tragedia e significò imparare a sopravvivere
nel terremoto, quando non c’erano più certezze a cui aggrapparci o vie di fuga
verso un riparo: <i>credo che questa sia la situazione che descrive meglio di
ogni altra metafora la nostra situazione oggi.</i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">In
quella condizione c’era ben poco o niente da trasmettere. C’era da reimparare a
vivere la propria vita, non più da militanti, per chi ce la fece. Una parte non
ce la fece.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Scelse
l’oblio e si suicidò nella droga o la fuga nel vicolo cieco della lotta armata,
uccidendo persone ridotte a simboli E furono tragedie per se e per gli altri.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Precisamente
questa, credo, fu la ragione per cui decidemmo di non trasmettere niente della
nostra esperienza, per non condizionare le nuove generazioni. Eppure delle
lotte di quegli anni, fummo gli interpreti più genuini, quelli che volevano
veramente fare la rivoluzione e non è un caso,se tra tutte le organizzazioni
exraparlamentari, è di Lotta Continua e del significato della sua esperienza,
che si continua a parlare.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Perché
Lotta Continua non fu solo lotte. Fu, per molti, molto di più e altro e questo
altro ha dato poi i suoi frutti e può ancora darne. Non è un caso che della sua
esperienza, esistano più versioni, viste da diversi punti d’osservazione,
perché una ricostruzione complessiva è semplicemente impossibile. Troppo
articolata e troppo complessa, per le diverse anime che ebbe, per come, ognuno
la visse.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Per
me dire oggi dire << la lotta continua>> è,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>più che dire una verità , è dire un’ovvietà,
è fare una constatazione, di un dato di fatto. Perché si è costretti a lottare
per andare avanti, per sopravvivere nella realtà che cambia. In secondo luogo
resto convinto che la lotta cambia le persone, che lottano per cambiare le cose,
credendoci. Le cambia in meglio.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Il
libro costituisce quindi, un completamento, un ampliamento e un approfondimento
dell’analisi e della proposta politica,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>del mio libro precedente, <<Una spia da un milione di dollari>>,
di cui restano ancora valide alcune analisi: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-la
realtà interna ad un’azienda a tecnologia avanzata, facente parte di un Grande
Gruppo Industriale; i criteri e i meccanismi reali di gestione dei ricercatori,
di là dall’immagine pubblica e inoltre, i limiti contrattuali e legislativi,
relativi ai loro diritti per le invenzioni, che hanno applicazione
industriale;per finire con la sedicente superiorità della gestione privata su
quella pubblica;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-le
analogie, tra le sorti della Montedison, smembrata e venduta a corporations
straniere e lo “spezzatino” della Fiat, che può preludere ad una sorte analoga;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-la
scomparsa, di pressoché tutta la grande industria ad alta tecnologia italiana e
le sue conseguenze, già molto evidenti oggi, per la difficoltà ( o meglio
impossibilità) di una ripresa, preclusa, sul piano industriale, dai limiti
dell’innovazione tecnologica, indispensabile per potere competere sui mercati
globali, per mancanza di Ricerca e Sviluppo, non fattibile, in un tessuto
industriale, fatto per oltre il 90 % , da piccole e medie industrie;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-
la lotta vincente dei docenti precari, nella seconda metà degli anni ’90,
organizzati nei Comitati Insegnanti Precari (CIP);</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-da
me riprese,da <i>No </i>Logo di Naomi Klein, relative ai marchi ( logo), non
più prodotti in occidente, bensì nelle Zone Industriali di Esportazione (EPZ) e
l’analisi storica del capitalismo neoliberista, in<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i>Shock Economy; Il capitalismo dei disastri</i>,
dalla sua comparsa<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sulla scena mondiale,
col golpe di Pinochet nel 1973, fino all’uragano Katrina.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">La
proposta di Programma che conclude il libro, risulta limitata dal mancato
inserimento nel contesto e in una prospettiva europea.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Il
libro, ripercorre, a grandi linee, le tappe fondamentali dello sviluppo
capitalista, dal dopoguerra al neoliberismo odierno,alla crisi in Usa e alla
crisi del debito pubblico,nei paesi europei ed in particolare nel nostro Paese,
aggiornati al 2013. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">L’analisi
della crisi nei paesi PIGS, è limitata alla Grecia, come caso emblematico</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Del
resto le misure e i costi fatti pagare alle popolazioni dei PIIGS, sono molto
simili tra loro, in quanto dettate dalla Bce e dalla <i>troika.</i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">La
globalizzazione, è di nuovo analizzata, sotto il profilo della lotta di classe
nella società dello spettacolo,entrando nel merito della finanziarizzazione
dell’economia e dell’economia del debito e dei loro strumenti, quali i <i>derivati</i>,
oltre al ruolo delle agenzie di <i>rating</i> ed infine dell’economia criminale<i>.</i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Si
può, quindi,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ritenere un libro,
complementare al primo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Dati
, informazioni , notizie e alcune considerazioni, citate o riportate, sono
tratte da alcuni libri, di seguito citati, in ordine assolutamente casuale:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-Elido
Fazi <i>LA TERZA GUERRA MONDIALE? </i>Fazi editore (2012)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-Luciano
Gallono <i>LA LOTTA DI CLASSE. Dopo la lotta di classe </i>Editori Laterza
(2012)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-Gianni
Dragoni <i>BANCHIERI E COMPARI. Come mala finanza e capitalismo si mangiano i
soldi dei risparmiatori .</i>Chiarelettere (2012)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-
Giulietto Chiesa <i>INVECE DELLA CATASTROFE. Perché costruire un’alternativa è
ormai indispensabile </i>EDIZIONI PM (2013)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-
Loretta Napoleoni <i>ECONOMIA CANAGLIA. Il lato oscuro del nuovo ordine
mondiale.</i> Il saggiatore (2009)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-
Loretta Napoleoni <i>IL CONTAGIO Perchè la crisi economica rivoluzionerà le
nostre democrazie. </i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>RCS Libri Spa
(2011)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-Francesco
Raparelli <i>RIVOLTA O BARBARIE. La democrazia del 99 per cento contro i
signori della moneta</i>. Adriano Salani SpA (2012);</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-
Pietro Grasso con Enrico Bellavia <i>SOLDI SPORCHI. Come le mafie riciclano
miliardi e inquinano l’economia mondiale</i>. Baldini Castoldi Dalai editore
(2011)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Maurizio
Lazzarato <i>LA FABBRICA DELL’UOMO INDEBITATO. Saggio sulla condizione
neoliberista</i>. Edizioni DeriveApprodi (2012)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-
Federico Rampini “<i>Non ci possiamo permettere uno stato sociale”.( FALSO!)</i>
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Gius.
Laterza&Figli (2012) </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-Paolo
Ferrero <i>PIGS!La crisi spiegata a tutti.</i> DeriveApprodi ( 2012)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-Franco
Berardi Bifo <i>LA SOLLEVAZIONE. Collasso europeo e prospettive del movimento. </i>Piero
Manni Srl (2011).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">-
Antonio Marraccini <i>Una spia da un milione di dollari.</i> Il mio libro
(2012)</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-35460087225012027092013-11-10T11:35:00.002-08:002013-11-10T11:36:04.998-08:00CHE FARE PER NON PAGARE I COSTI DELLA CRISI E PER USCIRNE?<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal">
<b><i>CHE FARE PER NON PAGARE I COSTI DELLA CRISI E PER
USCIRNE?</i></b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">La crisi del debito pubblico
che attanaglia i Paesi europei e in particolare quelli del Sud, i cosiddetti
PIGS ( maiali) dalle iniziali di Portogallo, Irlanda, Spagna, Grecia, diventati
PIIGS, con l’aggiunta dell’Italia, nasce negli Stati Uniti,quando, dopo la
crisi della New Economy, scoppia la bolla speculativa dei mutui privati <i>subprime</i>,
quei mutui come dice il nome stesso, erogati quasi a chiunque ne facesse
domanda, e non a clienti primari. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">La crisi viene fatta risalire
al 6 agosto del<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>2007, con la bancarotta
di una società di mutui, la American Home Mortage. In seguito molti istituti di
credito sono finiti in bancarotta e circa 10 milioni di persone indebitate
hanno perso la casa.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">Nel 2008 ci fu il crash,
il collasso,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>una vera e propria
esplosione del debito, la più grande bancarotta degli Stati Uniti,</span></i><span style="font-size: 14.0pt;"> che ha<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il suo
apice nel fallimento il 15 settembre 2008 , della terza più grande banca
d’investimento al mondo, la Lehman Brothers; imprevista, perché valutata con la
tripla A dalle agenzie di rating;essendo private, nessuno chiese loro conto del
ruolo da loro svolto nella valutazione dell’affidabilità dei Bond emessi dalla
banca. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Grandi banche in tutto
l’occidente ed in particolare americane ed europee arrivarono sull’orlo del
fallimento e fiumi di denaro, compresi 350 miliardi di narco-dollari, furono
versati per salvarle; le loro perdite furono <<nazionalizzate>>sui
bilanci pubblici dai governi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">I debiti privati furono
<< nazionalizzati>> nei debiti pubblici degli Stati, che si
gonfiarono. </span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nel 2008-2009 gli Stati Uniti hanno
scaraventato sull’Europa, non solo la crisi dei <i>subprime</i>, bensì la crisi
fiscale dell’intero Occidente</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">Gli Usa e la Unione
Europea (Ue),hanno speso o impegnato almeno 18.000 miliardi di dollari<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per salvare gli enti finanziari << too
big to fail>>, troppo grandi per fallire.</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Per contro per rilanciare
l’occupazione, gravemente colpita dalla Grande Recessione, sono stati spesi
pochi miliardi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">La crisi dei <i>subprime</i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e il collasso del debito, non sono state
causate da nessun “nemico esterno”; viceversa è evidente, che sono state
proprio le forze del cosiddetto mercato a portarci sull’orlo del precipizio; le
sue cause vanno quindi ricercate all’interno del capitalismo neoliberista ;
testimoniano il fallimento del complesso delle sue idee e della sua ideologia,
divenute “pensiero unico”, nel “villaggio globale”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">Non sono quindi possibili
né credibili “autoregolazioni”, alla luce della mostruosa truffa finanziaria
ormai esplosa e rimasta aperta, come una piaga non più rimarginabile.</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Stiamo infatti parlando di
una crisi, giunta al sesto anno,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>peggiore e più lunga di quella storica del 1929; e , a differenza di
allora , niente è stato fatto per rimuoverne le cause.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">Grazie ai vincoli imposti
dal trattato di Maastricht e alle politiche neoliberiste di tutti i governi
europei, di qualunque colore, è iniziato lo smantellamento del modello di Stato
Sociale europeo. </span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Il <i>Fiscal Compact,</i>approvato
dal Parlamento italiano il 19 luglio 2012,<i> </i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>impone di ridurre il debito pubblico da oltre
il 117 % nel 2012, al 60 %, in venti anni, a conti fatti ci costa quasi 50
miliardi di euro all’anno, e, dato che non si attiva in periodi di recessione,
come gli attuali, ma in quelli di crescita, appena ci fossero dei segnali
positivi in merito, scatterebbe la tagliola dei 50 miliardi, col risultato di
uccidere sul nascere ogni accenno di crescita e <i>con l’obiettivo che il
debito pubblico non abbia mai fine. </i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Alle elezioni politiche passate,il
rifiuto del voto da parte degli aventi diritto e quello dato per protesta al
M5S, è stato largamente maggioritario. Non ne hanno tenuto alcun conto, hanno
rieletto Napolitano, che accettando l’incarico, ha inaugurato ,di fatto, una
Repubblica Presidenziale, incostituzionale; ha imposto un governo dei partiti
sconfitti, che avevano perso circa 15 milioni di voti,. Per la seconda volta,dopo
l’ imposizione del governo Monti, senza elezioni Il rifiuto del voto e il voto
espresso, già delega in bianco, ma comunque pilastro della democrazia, viene
disconosciuto dal Presidente, compreso quello degli elettori, che avevano
votato liste contrapposte </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Alle elezioni amministrative
il solo rifiuto del voto è stato espresso dalla maggioranza dei cittadini, a
conferma dell’assoluta sfiducia nei confronti della casta politica e di quella
al governo in particolare.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">E' un rifiuto trasversale di
tutti i partiti, da destra a sinistra, non è ideologico, esprime il rifiuto
dell'intera casta politica e dell'intera classe dirigente, incompetente e gonfia
di privilegi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Napoletano, entra nel merito
delle cose da fare, prevaricando il Parlamento, propone l’amnistia e l’indulto,
a pochi anni di distanza da quello già fatto, che non risolvono il problema e
serve solo, per non fare andare in carcere chi ancora non c’è andato,
nonostante la condanna Mentre per svuotare le carceri basterebbe depenalizzare
alcuni reati minori ( come lo spaccio di droghe leggere),depenalizzare il
“reato” di essere entrati come clandestini e fare uscire i reclusi in attesa di
giudizio ( siamo l’unico paese che incarcera in attesa del giudizio, senza un
processo), in carcere da anni. Riceve prima, solo i partiti di governo, sulla
questione della riforma elettorale, che riguarda tutti i partiti, dimostrando
di non essere il presidente di tutti i cittadini, non fa una piega e va avanti
incurante per la sua strada, mentre dovrebbe dimettersi. Dice di farlo
"per il bene del Paese", come il governo delle <<larghe
intese>>,esattamente come Monti, dopo Berlusconi e come allora la crisi
si aggrava e la recessione ormai si aggrava da 20 (!) mesi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">La disoccupazione
giovanile , a livello nazionale, ha raggiunto quota 40%,</span></i><span style="font-size: 14.0pt;"> quella delle donne è quella al Sud, sono ancora più
alte.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Secondo l’ISTAT, <i>nel 2012,
9,5 milioni di persone (il 15,8%) delle famiglie) sono in grave deprivazione (
povertà relativa). Più del doppio di due anni fa!</i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">La crescita non c'è e non ci
sarà per ancora anni, se non si cambia il sistema attuale</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Questo, come quello di
berlusconi e di Monti, non è il governo sovrano dei cittadini italiani , bensì
un governo a sovranità limitata, guidato dalla BCE (una banca privata) e dalla
Merkel, seguita da tutti i governi che accettano il diktat della troika ( FMI,
BCE,WTO),secondo l'ideologia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>del
capitalismo neoliberista, incompatibile con la democrazia, dopo il suo avvento
col golpe di Pinochet in Cile nel 1973, e in Italia con l'inizio
dell'"austerità" in quegli anni, imposta con la crisi petrolifera.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Non è di un governo che
galleggia, come questo, incapace di prendere una misura , alla quale Berlusconi
sia contrario, che ha bisogno il Paese<i>. Al di là del teatrino del gioco
delle parti, tutti i partiti di governo sono complici, da oltre tre anni</i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">C’è un’alta probabilità che
una nuova legge elettorale, non venga fatta, perché alle segreterie di tutti i
partiti di governo e pure al padre padrone del M5S, sta bene il “porcellum”,
che consente loro di fare votare i candidati scelti da loro e non liberamente
dagli elettori. Grillo l’ha detto esplicitamente. Vedremo cosa decideranno i
loro congressi, l’otto dicembre. Più a breve vedremo come voterà il senato
sull’applicazione della condanna definitiva del Cavaliere, all’interdizione dai
pubblici uffici, per due anni..</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Se alle prossime elezioni si
dovesse formare di nuovo un governo, che continui le politiche economiche
neoliberiste, come quelli dal 2011 ad oggi, l’imperversare della speculazione
contro i paesi PIIGS , guidata dalle famigerate agenzie si <i>rating</i> che orientano
i mercati finanziari, continuerebbe, con effetti tremendi : ricordiamoci che
ogni punto di interesse pagato sui titoli di Stato, vale 35 miliardi e nel 2013
dobbiamo pagare 90 miliardi di interessi, che si aggiungono a quelli pagati nel
2012, col risultato che il debito pubblico, invece di scendere, come avevano
detto tutti, è salito da 1900 miliardi, nel 2011, a 2034 miliardi nel 2013. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">Ma allora, a cosa servono
i sacrifici che ci costringono a fare?</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Questo contesto impone una
riflessione e una decisione, in tempi brevi, sul <<che fare>>.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Per ora non c’è un movimento,
che si ponga l’obiettivo del che fare, a cominciare dal fare nascere una Coalizione
dei movimenti esistenti e potenziali, <i>senza padri padroni,</i> per mandar a
casa e senza alcun privilegio, gli attuali partiti, e stilare un Programma
politico generale e concreto, per un’Alternativa Democratica Apartitica, su cui
raccogliere le richieste, le proposte e gli obiettivi, su cui chiedere adesioni,
con le firme e poi il voto dei cittadini, che pagano la crisi per tutti, per
chi non ha mai pagato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Un programma,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che ponga al centro la cancellazione del
debito sovrano, condizione sine qua non, per uscire dalla crisi, unitamente
alla stesura di un nuovo Trattato europeo e una Banca Centrale Europea, sotto
il controllo del Parlamento europeo, che possa prestare soldi agli Stati, senza
passare attraverso la speculazione delle banche, come avviene oggi. Anche a
livello italiano occorre una banca pubblica , con le stesse caratteristiche.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Ci sono i movimenti NO TAV,
NO MUOS; quello per la casa e il salario di solidarietà; sembrano scomparsi gli
Indignadodos, gli Occupy e i diversi altri che erano sfilati a Roma e quello
delle donne di <<Se non ora quando? Adesso !>>. In realtà ci sono
ancora, ma non si vedono.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Il movimento NO TAV , in Val
di Susa, è riuscito a bloccare i lavori , dimostrando che la difesa del
territorio può essere vincente. Non dimentichiamoci però , che ha contribuito
anche, il venire meno dei finanziamenti europei e che il progetto resta in
piedi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Questi movimenti, sembrano
incapaci di raccogliere sul piano elettorale locale e nazionale, il frutto
delle proprie mobilitazioni, delle proprie lotte. Forse lo rifiutano. Così
facendo, sono incapaci, per ora, di coinvolgere la stragrande maggioranza dei
precari, degli esodati, dei pensionati, del popolo del partito che ha vinto le
ultime elezioni, quello del rifiuto del voto, che, però, non ha potuto impedire
la formazione del <<governo delle larghe intese>></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">C’è da chiedersi perchè i
movimenti nel nostro paese, siano refrattari a formare una Coalizione, a darsi
un programma comune e a raccogliere sul piano elettorale i frutti delle loro
mobilitazioni e delle loro lotte, dando vita ad una Alternativa Democratica
Apartitica.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Perché dovrebbe essere chiaro,
che occorre un’alternativa, che deve essere realmente democratica, nel senso di
fare rinascere la democrazia partecipativa e rappresentativa, sotto il
controllo del popolo e apartitica, perché <i>se siamo in questa situazione lo
dobbiamo al malgoverno della casta dei partiti e alla classe dirigente di
questo paese</i>, <i>che devono essere licenziati, per giusta causa,</i> e
infine perché i movimenti che si sono espressi, sono tutti stati oltre le
ideologie, privi di un’ideologia, senza nostalgia per un passato, morto e
defunto sotto le macerie del muro di Berlino, nel 1989.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Al contrario la destra sta
crescendo ed entra in parlamento in tutta Europa : ricordare la fine della Repubblica
di Weimar è fuori luogo? Non credo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Alle ultime elezioni
cantonali in Francia,il partito della Le Pen, populista, xenofobo, razzista e
quindi fascista, ha preso la maggioranza assoluta, in tutti i cantoni..</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Se il movimento non saprà
fornire un’alternativa credibile, l’astensione non basta e allora il voto
potrebbe orientarsi verso il populismo xenofobo e razzista più bieco.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">Astenersi è stato giusto ma
non basta, lottare per la difesa del territorio, del posto di lavoro, per la
casa, per il bene comune, è giusto, ma non basta per non pagare la crisi e
uscirne. Occorre andare oltre l'astensione e il voto di protesta,occorre dare
una prospettiva generale alle lotte e uno sbocco a livello istituzionale,
lavorando <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>alla costruzione di una
Coalizione dei movimenti, senza padri padrone, per l’Alternativa Democratica
Apartitica, che esprima un Programma Democratico Apartitico dei Cittadini,
fatto di richieste, obiettivi e proposte a carattere generale e concreto, per
non pagare i costi della crisi e per uscirne sia a livello italiano che europeo,
perché diversamente è impossibile ,cambiare radicalmente lo stato delle cose
presente. </span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Un Programma di governo, da
legittimare con le firme, che costituiscono l’unica forma di mobilitazione
possibile per moltissimi cittadini, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>su
cui, poi, chiedere il voto, perchè , oggi, solo con le lotte e senza il voto,
non si possono cambiare le cose, perché occorre legiferare in Parlamento. In
democrazia, non vi sono scorciatoie, nè alternative praticabili, vincenti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Un Programma sostenuto da
milioni di firme di uomini e donne, della maggioranza della popolazione che
paga oggi i costi della crisi e che, se le cose non cambiano radicalmente, continuerà
a pagarli per anni, per un debito che non ha fatto , di cui non ha alcuna
responsabilità. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Milioni di firme, sono un
pronunciamento politico, danno forza e legittimità; costituiscono la nostra
campagna elettorale, nei luoghi di lavoro e di studio, nelle piazze, nei
quartieri. Sono le nostre primarie aperte a tutti, sul Programma e non sui nomi.
Il nostro investimento, sulla popolazione che paga la crisi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Significa, dare la parola a
coloro che non l'hanno mai avuta o potuta esprimere realmente. Sono il modo per
costruire i nostri Organismi Dirigenti locali, regionali e nazionali, sulla
base delle firme raccolte, delle proposte fatte, delle competenzre espresse.
Vuole dire, dare la parola ai lavoratori precari e non, ai disoccupati, ai
pensionati, agli studenti; alle donne e agli uomini, ai giovani a cui vogliono
togliere il futuro e alla generazione che oggi li aiuta fin che ce la farà, per
passare dalla solidarietà familiare e intergenerazionale alla solidarietà
collettiva, di classe.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">Diamo una nuova
prospettiva al rifiuto del voto e al voto di protesta, oggi incapaci di
cambiare le cose. </span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Spetta in primo luogo ai
giovani riappropriarsi del loro presente e del loro futuro. Quelli della mia
generazione saranno al vostro fianco. Potete contarci.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: 14.0pt;">Costruiamo la Coalizione
dei movimenti per l'Alternativa Democratica Apartitica</span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Come con Monti, la triade governativa
,a guida democristiana, dice di governare " per il bene del Paese".
Mentono spudoratamente ora come allora. La crisi durerà ancora molto a lungo, perchè
è nell'interesse di chi l'ha provocata e la gestisce, matenere i paesi della
fascia mediterranea col cappio alla gola, sempre più stretto. <i>Nelle loro
intenzioni il debito deve essere inestinguibile</i>, per procedere con lo
smantellamento di ciò che resta dello Stato Sociale, dei diritti di chi lavora,
annullando i CCNL , come alla Fiat ,la privatizzazione del bene comune, a
partire dall'acqua, dall'Istruzione, dalla Sanità, per poi passare alla
predazione dei beni pubblici e demaniali, fino alle riserve auree dello Stato
italiano.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">In Grecia lo stanno già
facendo, hanno tagliato salari, tredicesime, venduto isole e parte delle
riserve auree e ciononostante la loro crisi si è aggravata.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Le lotte, in Grecia, sono
durate a lungo, massicce e forti, con violenti scontri con la polizia e
l’assedio del parlamento. Non sono bastate per impedire l’andata al governo di
un’esponente del mondo delle banche, come in Italia.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">E’ stata una sconfitta, su
cui il movimento deve riflettere. Non è <i>solo</i> per quella via, che si
possono cambiare le cose, sul piano istituzionale.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Non abbiamo molto tempo, per
prendere decisioni importanti per il presente e il futuro nel nostro Paese.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Riflettiamoci.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt;">La lotta continua H.L.V.S.</span></div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-66236670389095477352013-09-30T10:03:00.000-07:002013-11-10T11:38:29.426-08:00COSE DA NON DIRE AGLI INTERESSATI<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
COSE DA NON DIRE DI PERSONA AGLI INTERESSATI</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
C’è la crisi di governo e ho scritto cosa , a parere mio, si dovrebbe fare. Ma ci spero poco, cheverrà fatta</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Nonostante la gravità della situazione io, invece, sento la necessità di buttare giù alcune ( amare) riflessioni sulle vendite del mio libro <<Una spia da un milione di dollari>>, che sembra siano al di sotto delle mie più pessime previsioni e questo mi ha costretto a pensarci un po’ su.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
La considerazione che come scrittore sono un emerito <<Sig. nessuno>>; che il libro non ha alcuna visibilità, perché non esposto nelle librerie La Feltrinelli, (che in diverse città mi è stato riferito ne hanno boicottato l’acquisto, compresa una libreria in cui , presentatomi come l’autore, chiedevo la cortesia di esporne la locandina,cosa che mi è stata negata)per cui la sua diffusione si poteva basare solo sul <<passaparola>>, cosa che ho chiesto la cortesia di fare agli amici e ai compagni di esperienze di vita.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Si dà il caso che la mia vita <<pubblica>> si possa dividere in cinque fasi, o meglio vite diverse, alle quali corrispondono cinque potenziali aree di lettori, se ovviamente sapessero del mio libro.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Sono vissuto fino all’età adulta a Monsummano Terme, dove rientravo ogni fine settimana da Pisa, dove frequentavo l’Università, negli anni del <<’68>> e dove ero stato un giovane cattolico del dissenso, impegnato pubblicamente: una mia nipote ha messo qualche locandina, ma tranne lei e un solo caro amico d’infanzia, non credo che una parte di quegli amici , lontani negli anni, abbiano saputo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>né tanto meno abbiano acquistato il libro. Non credo che siano molti i monsummanesi che hanno scritto libri e una certa curiosità me l’aspettavo. Io nei confronti di uno di loro l’avrei avuta.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Ho vissuto da protagonista, come tantissimi altri , gli anni del <<’68>>; ero uno dei portavoce dell’Assemblea di Chimica. Di quegli anni ribollenti di passioni, di idee, di ideali vissuti e non solo sognati, grazie ad un paio di amici, ho avuto una decina di recapiti e-mail : non so quanti di loro abbiano acquistato il libro, ad esempio per capire cosa era successo in Montedison, per portarmi a diventare una <<spia>>, mentre in realtà volevo fare conoscere le mie proposte di ricerca e mi proponevo come collaboratore. Era un’occasione per capire la realtà interna, ben diversa dall’immagine pubblica del più<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>grande Gruppo Chimico italiano, il vero volto della sedicente meritocrazia, della stessa R&D e delle qualità necessarie per fare carriera; oltre ai diritti misconosciuti dei ricercatori- inventori.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Un libro utile a capire perché la grande<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>chimica a tecnologia avanzata, sia stata smembrata e venduta a società straniere; una storia che si sta ripetendo con la Fiat; e oltre alla Chimica, sia ormai in mani straniere l’Elettrotecnica, l’Elettronica di consumo, l’Informatica e potrei continuare l’elenco; farei prima a dire che di Grandi aziende ad elevata tecnologia con la capacità finanziaria di fare R&D e quindi Innovazione, indispensabile per potere competere sui mercati e quindi per una possibile crescita, ne sono rimaste due o tre; persino nell’alta moda abbiamo venduto i nostri marchi più prestigiosi; per cui quando sento parlare di crescita , seppure <<acerba>>, so che mentono al popolo italiano, come mentiva Monti quando diceva che lui, bontà sua, vedeva la luce in fondo al tunnel della crisi ( soffriva di allucinazioni, o meglio faceva propaganda).</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
A Pisa avevo conosciuto, partecipando a un paio delle loro assemblee gli studenti di Occupy Piazza Dante; avevo esposto molto sinteticamente a grandi linee la mia proposta politica, riportata nel libro; mi aspettavo che qualcuno la volesse capire meglio leggendola; non credo che sia accaduto; forse perché erano veramente troppo impegnati a fare intervento politico e non avevano il tempo per leggere il libro di un vecchio signore dai capelli bianchi; comunque non mi ricordo o non capii le ragioni per cui non condivisero quella mia proposta, ovviamente da integrare; ricordo che avevo insistito sulla necessità di una risposta generale ad un attacco di classe generale, in grado di coinvolgere, in primo luogo quelli che non avevano diritto alla parola, cioè i precari e i pensionati.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Per queste ragioni mi aspettavo che, sempre tramite il solito <<passaparola>>, poteva avere un bacino di lettori nelle Università non limitato ai <<sessantottini>>. Evidentemente il <<passaparola>> non ha funzionato.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Veniamo alla mia vita in Lotta Continua, dalla sua nascita al suo scioglimento, che coincide con la mia attività di ricercatore al Donegani di Novara, dove dire che ero conosciuto è dire niente.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Degli oltre 600 tra tecnici e laureati, oltre che operai e impiegati, ho personalmente rintracciato solo un contatto, ma sono riuscito a mettere la locandina all’ingresso della sala mensa; ovviamente la stragrande maggioranza di colleghi che mi avevano conosciuto è ormai in pensione e non sono riuscito a contattarne altri; credo che il <<passaparola>> non ci sia proprio stato.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Fortuna ha voluto che al Donegani lavorino alcuni miei ex alunni che , sono rimasti in primo luogo sorpresi nel leggere del mio passato, citato nella scheda de libro, e poi entusiasti e si sono messi in contatto con me e hanno fatto passaparola con i loro ex colleghi dell’ITIS L. da Vinci, di cui personalmente ho contattato forse una ventina di ex alunni, disposti ad informare altri del libro; un’area di lettori a cui non avevo pensato inizialmente. Alcuni hanno comprato e letto il libro ( di sicuro una decina) e credo che altri lo faranno, se riesco a farne la presentazione; un momento per rivederci tutti.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Viceversa so con certezza, nonostante la scheda libro appesa in sala professori, di pochi ex colleghi docenti e personale ATA, che hanno comprato il libro, che in parte non hanno ancora letto, perché nella vita ci sono molte cose da fare, ogni giorno.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Per questi colleghi il mio passato politico e in cronaca era del tutto sconosciuto, mentre sapevano perfettamente del mio impegno da docente precario e poi per <<abrogare la Moratti>>per cui mi sarei aspettato un numero maggiore di lettori. Io comprai, per curiosità, un libretto scritto da un collega, che non riuscii a finre di leggere perché era uno scritto paranoico. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Degli ex compagni di LC di Novara, di cui ero stato fondatore e segretario cittadino, non so neppure se i due che sono riuscito a rintracciare abbiano letto il libro e non credo abbiano fatto <<passaparola>>, perché non hanno neppure risposto alle mie e-mail ( e questa non l’ho proprio capita), per cui Novara città e paesi limitrofi , dove ho vissuto la vita della <<lotta dura senza paura>> è una delle aree dove il libro non è circolato. Si tenga presente che dopo la militanza in LC, c’era stata la vicenda finita in cronaca con infamia, di cui nessunn collega di lavoro, né nessun ex compagno di LC, sapeva niente di cosa era accaduto dentro l’Azienda e che poi, nessun ex sapeva niente del mio impegno e delle mie lotte come docente precario.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Venendo a Lotta Continua, a livello nazionale, sono riuscito a contattare solo due ex compagni, piuttosto noti a livello nazionale; uno mi ha fatto da tramite per gli ex di Torino ( non so con quale esito) che mi avevano conosciuto; l’altro mi avrebbe dovuto fare da tramite per gli ex della segreteria nazionale, che conoscevo tutti di persona, alcuni sin dai tempi dell’università, prima della nascita di LC, dato che i loro recapiti e-mail , ovviamente, non sono pubblici. Di certo un interessamento da parte di qualcuno di loro avrebbe avuto il suo peso; probabilmente, se informati, avranno concluso che non ne valeva la pena, darmi una mano.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
C’è da dire che con lo scioglimento dell’organizzazione c’è tata la diaspora, in tutte le direzioni, comprese le politiche, non senza qualche sorpresa clamorosa, a conferma che in LC c’era di tutto di più.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
L’ultimo grande bacino di lettori potenziali erano e sono i CIP ( Comitati Insegnanti Precari) di cui sono stato primo presidente cofondatore, e credo di avere avuto un ruolo decisisivo, per la vittoria storica che riportammo, con un nostro emendamento , il riconoscimento della professionalità docente acquisita e maturata in servizio ( la bandiera dei CIP) fu votato da maggioranza ed opposizione, e fa parte della legge 104. La mia richiesta alla Presidente dei CIP, di fare passaparola tra i CIP, nelle scuole, tramite la scheda libro, credo che non sia stata accolta anche se non mi è stata negata a parole. Una decisione politicamente miope, perché dei CIP, della loro prima storia e delle tappe di una mobilitazione di oltre tre anni, facendo cose mai fatte prima da nessuna altra organizzazione, il libro ne parla non poco e sarebbe stata utile conoscerla quella lotta vincente, a tutti i docenti precari e non solo.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Ho citato spesso il <<passaparola>>, come metodo decisivo per libri come questo; è evidente che nessuno aveva l’obbligo di farlo, ma io per un amico che stimavo e di cui sapevo cosa aveva fatto, il <<passaparola>> l’avrei fatto, a prescindere dal merito dell’opera.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Premetto infine un’ultima considerazione e cioè che il mio guadagno dalla vendita del libro è semplicemente ridicolo e non è il guadagno che mi interessa, bensì raggiungere gli scopi di cui parlo nella Introduzione</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Ma non sono le considerazioni appena fatte, la causa della mia <<amarezza>>.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Il fatto del tutto sorprendente e inatteso è che amici intimi, che so essermi stati ed essere rimasti amici, il libro non l’hanno comprato. Di questo non riesco a darmi una ragione. Cito solo alcuni esempi</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Amici che lavorano nel settore pubblico, che aspettano che qualcuno glie lo presti per leggerlo ( 20 euro per il libro di un amico non li possono spendere?). </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Altri che non vogliono rivivere tempi lontani, da scordare ( non ho capito perché, perché non mi sembra che abbiano pagato alcun prezzo per quanto hanno fatto allora), anche se non sanno quanto è accaduto nella mia vicenda finita in cronaca con infamia, e dovrebbero capire quanto io ci tenga, per la mia dignità personale e professionale, a fare sapere la verità sui fatti e misfatti penali accaduti a mio danno e sul significato delle loro azioni contro di me : una ragione fondamentale per aiutarmi, da veri amici, a diffondere il libro. Altri che dicono che si tratta di cose passate, mentre dovrebbero capire che certe cose, come l’infamia pubblica, segnano la vita di una persona che alla propria immagine pubblica ci tiene molto, senza rinnegare niente di ciò che ha fatto; inoltre <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sanno che il libro parla di altre mie vite di cui loro sanno ben poco e arriva al 2012, cioè all’attualità politica. Altri che mi invitano a non pensare ai libri scritti o che ho intenzione di scrivere ( sto pensando e lavorando ad un altro libro) di pensare alla mia salute ( alla quale so con certezza che ci tengono) ma che dimostrano di non capire quanto sia importante per me lo scrivere di cose che mi interessano e, forse, possono interessare ad altri.; in altre parole dimostrano di essere diventati amici che non mi conoscono più a fondo; del resto il tempo ci cambia tutti. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Altri che danno giudizi sul gruppo dirigente di LC (poco lusinghieri) ma dimostrano di non conoscerli come persone e di non conoscere cosa stava accadendo nelle sedi <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>maggiori di LC , a cominciare da Torino, già mesi prima di Rimini; oppure non sanno cosa era accaduto al corteo delle donne a Roma e <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>quello che dimostrò di non capire il nostro servizio d’ordine, che voleva sfilare davanti al corteo delle donne ( ci fu qualche piccolo tafferuglio) ma quella pretesa, di fatto contrapponeva il servizio d’ordine di LC ad un nuovo soggetto sociale che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>emergeva in piena autonomia pubblicamente. C’è da dire che appena un anno prima lo stesso servizio d’ordine aveva rotto il divieto di fatto di manifestare in piazza e permise ad un nostro corteo di sfilare ai Parioli, covo della nobiltà nera e dei loro rampolli assassini di Rosaria Lopez e Donatella Colasanti. Il libro parla di queste cose e del congresso di Rimini che, di fatto segnò lo scioglimento dell’organizzazione. Un Congresso a cui la maggioranza dei compagni non partecipò e soprattutto non visse e quindi non capì </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Si tratta di compagni che allora erano i nostri giovani ragazzi e ora sono pantere grigie, che ho ritrovato con piacere reciproco, sorpresi delle analisi politiche che ho scritto di recente e che, chi le aveva lette, condivideva, per cui pur essendo di parecchi anni più vecchio, mi sentono ancora uno di loro ;io mi chiedo , di nuovo, perché non leggere il libro che parla anche di queste cose; per alcuni credo si tratti della difficoltà di leggere un libro di questo tipo, ma per altri sicuramente no.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Finisco il mio peana dicendo che neppure i tanti amici ( un paio di centinaia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sulla carta) su facebook hanno fatto <<passaparola>> o letto il libro</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Non voglio tirare in ballo la crisi che lascia molte tasche semivuote oppure no ma che impone di stare attenti ai soldi, perché non si sa cosa ci riserva l’immediato futuro, l’indomani stesso. Né tirare in ballo il ventennio berlusconiano, preceduto dal ventennio della sconfitta operaia, del suo condizionamento e della crisi senza prospettive d’uscita, se prima non li mandiamo tutti a casa, i responsabili e i complici di questa situazione.</div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-23532358242385570282013-09-30T09:53:00.001-07:002013-09-30T09:58:58.478-07:00CRISI DI GOVERNO: CHE FARE? COSTRUIRE UNA COALIZIONE DI MOVIMENTI (senza padre padrone) PER UNA ALTERNATIVA DEMOCRATICA APARTITICA<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<i><span style="font-size: 14pt;">CRISI DI GOVERNO : CHE FARE?COSTRUIRE UNA COALIZIONE DEI MOVIMENTI( senza padre padrone) PER UNA ALTERNATIVA DEMOCRATICA APARTITICA <o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">C’è una crisi di governo, cosa molto importante per il suo significato e per le sue conseguenze possibili,immediate direi, che potrebbero essere drammatiche e fatte pagare ai soliti, perché si colloca nel contesto sottoindicato<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">La crisi del debito pubblico che attanaglia i Paesi europei e in particolare quelli del Sud, i cosiddetti PIGS ( maiali) dalle iniziali di Portogallo, Irlanda, Spagna, Grecia, diventati PIIGS, con l’aggiunta dell’Italia; nasce negli Stati Uniti,quando, dopo la crisi della new Economy, scoppia la bolla speculativa dei mutui privati <i>subprime</i>, quei mutui come dice il nome stesso, erogati quasi a chiunque ne facesse domanda, e non a clienti primari. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">La crisi viene fatta risalire al 6 agosto del<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>2007, con la bancarotta di una società di mutui, la American Home Mortage. In seguito molti istituti di credito sono finiti in bancarotta e milioni di persone indebitate hanno perso la casa; circa 10 milioni<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Nel 2008 ci fu il crash, il collasso,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>una vera e propria esplosione del debito, la più grande bancarotta degli Stati Uniti, che ha<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il suo apice nel fallimento il 15 settembre 2008 , della terza più grande banca d’investimento al mondo, la Lehman Brothers; imprevista, perché valutata con la tripla A dalle agenzie di rating;essendo private, nessuno chiese loro conto del ruolo da loro svolto nella valutazione dell’affidabilità dei Bond emessi dalla banca. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Grandi banche in tutto l’occidente ed in particolare americane ed europee arrivarono sull’orlo del fallimento e fiumi di denaro, compresi 350 miliardi di narco-dollari, furono versati per salvarle; le loro perdite furono <<nazionalizzate>>sui bilanci pubblici dai governi. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">I debiti privati furono << nazionalizzati>> nei debiti pubblici degli Stati, che si gonfiarono. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nel 2008-2009 gli Stati Uniti hanno scaraventato sull’Europa, non solo la crisi dei <i>subprime</i>, bensì la crisi fiscale dell’intero Occidente<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Gli Usa e la Unione Europea (Ue),hanno speso o impegnato almeno 18.000 miliardi di dollari<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per salvare gli enti finanziari << too big to fail>>, troppo grandi per fallire.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Per contro per rilanciare l’occupazione, gravemente colpita dalla Grande Recessione, sono stati spesi pochi miliardi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">La crisi dei <i>subprime</i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e il collasso del debito, non sono state causate da nessun “nemico esterno”; viceversa è evidente che sono state proprio le forze del cosiddetto mercato a portarci sull’orlo del precipizio; le sue cause vanno quindi ricercate all’interno del capitalismo neoliberista ; testimoniano il fallimento del complesso delle sue idee e della sua ideologia, divenute “pensiero unico”, nel “villaggio globale”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Non sono quindi possibili né credibili “autoregolazioni”, alla luce della mostruosa truffa finanziaria ormai esplosa e rimasta aperta, come una piaga non più rimarginabile.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Stiamo infatti parlando di una crisi, giunta al quinto anno,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>peggiore e più lunga di quella storica del 1929; e , a differenza di allora , niente è stato fatto per rimuoverne le cause.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Grazie ai vincoli imposti dal trattato di Maastricht e alle politiche neoliberiste di tutti i governi europei, di qualunque colore, è iniziato lo smantellamento del modello di Stato Sociale europeo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Il <i>Fiscal Compact,</i>approvato dal Parlamento italiano il 19 luglio 2012,<i> </i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>impone di ridurre il debito pubblico da oltre il 117 % nel 2012 al 60 %, in venti anni, a conti fatti ci costa quasi 50 miliardi di euro all’anno, e, dato che non si attiva in periodi di recessione, come gli attuali, ma in quelli di crescita, per cui appena ci fossero dei segnali positivi in merito, scatterebbe la tagliola dei 50 miliardi, col risultato di uccidere sul nascere ogni accenno di crescita e con l’obiettivo che il debito pubblico non abbia mai fine.<i> <o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Se si dovesse formare un governo qualunque, che non continui le politiche economiche neoliberiste di quelli che l’anno preceduto dal 2011, l’imperversare della speculazione contro i paesi PIIGS , guidata dalle famigerate agenzie si <i>rating</i> che orientano i mercati finanziari, sarebbe tremenda : ricordiamoci che ogni punto di interesse pagato sui titoli di Stato, vale 35 miliardi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Questo contesto impone una riflessione e una decisione, in tempi brevi, sul <<che fare>><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Per ora non c’è un movimento <i>senza un padre padrone</i>, che si ponga l’obiettivo del che fare, a cominciare dal fare nascere una coalizione dei movimenti esistenti e potenziali, per mandarli tutti a casa e senza tutti i privilegi, e stilare un programma politico generale e concreto, per un’Alternativa Democratica Apartitica, su cui raccogliere le richieste, le proposte e gli obiettivi, su cui chiedere adesioni con le firme e poi il voto dei cittadini che pagano la crisi per tutti, per chi non ha mai pagato. Per ora questa coalizione di movimenti non c’è e non c’è un programma<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che ponga al centro la cancellazione del debito sovrano, condizione sine qua non per uscire dalla crisi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Ci sono i movimenti NO.TAV, NO MUOS; sembrano scomparsi gli Indignadodos, gli Occupy e i diversi altri che erano sfilati a Roma e quello delle donne di <<Se non ora quando? Adesso !>>. In realtà ci sono ancora ma non si vedono.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Questi movimenti sembrano incapaci di raccogliere sul piano elettorale locale e nazionale, il frutto delle proprie mobilitazioni, delle proprie lotte; sono incapaci per ora di coinvolgere la stragrande maggioranza dei precari, degli esodati, dei pensionati, del popolo del partito che ha vinto le ultime elezioni, quello del rifiuto del voto, che, però, non ha potuto impedire la formazione del <<governo delle larghe intese>> fatto dai partiti sconfitti, che hanno perso oltre 11 milioni di voti,( perché il voto, baluardo della democrazia, è diventato una delega in bianco, che non conta più nulla) con la benedizione di un presidente ( con la p minuscola) che ha infranto la Costituzione, inaugurando di fatto una Repubblica presidenziale, incostituzionale; dopo avere violato la Costituzione facendo nascere il governo Monti, senza ricorso alle elezioni ed infine per la partecipazione ad una guerra, in Afganistan , mentre l’Art, 11 della Costituzione dichiara << L’Italia ripudia la guerra>>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">C’è da chiedersi perchè i movimenti nel nostro paese siano refrattari a formare una coalizione, a darsi un programma comune e a raccogliere sul piano elettorale i frutti delle loro mobilitazioni e delle loro lotte, dando vita ad una Alternativa Democratica Apartitica.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Perché dovrebbe essere chiaro che occorre un’alternativa, che debba essere democratica, nel senso di fare rinascere la democrazia rappresentativa sotto il controllo del popolo e apartitica, perché se siamo in questa situazione lo dobbiamo al malgoverno della casta dei partiti e alla classe dirigente di questo paese e infine perché i movimenti che si sono espressi, sono tutti stati oltre le ideologie, privi di un’ideologia, senza nostalgia per un passato morto e defunto sotto le macerie del muro di Berlino, nel 1989<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Al contrario la destra sta crescendo ed entra in parlamento in tutta Europa : ricordare la Repubblica di Weimar è fuori luogo? Non credo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Se il movimento non saprà fornire un’alternativa credibile, l’astensione non basta e allora il voto potrebbe orientarsi verso il populismo xenofobo più bieco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Non abbiamo molto tempo per prendere decisioni importanti per il futuro nel nostro Paese<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-36834021802875377702013-06-13T06:38:00.001-07:002013-06-13T06:38:02.642-07:00COSTRUIRE L'ALTERNATIVA POLITICA APARTITICA<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Alle elezioni politiche il
rifiuto del voto da parte degli aventi diritto e quello dato per protesta al
M5S, era stato largamente maggioritario. Non ne hanno tenuto alcun conto, hanno
rieletto Napolitano, inaugurando di fatto una Repubblica Presidenziale, incostituzionale.
Napolitano ha imposto un governo minoritario, di partiti che avevano perso
circa 15 milioni di voti, accettando l'incarico, in violazione della
costituzione. Per la seconda volta dopo la imposizione del governo Monti. Il
riiuto del voto e il voto espresso, già delega in bianco, ma comunque pilastro
della democrazia, viene disconosciuto dal Presidente, compreso quello degli
elettori che avevano votato liste contrapposte </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Alle elezioni amministrative il
solo rifiuto del voto è stato espresso dalla maggioranza dei cittadini, a
conferma della assoluta sfiducia nei confronti della casta politica e di quella
al governo in particolare.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E' un rifiuto trasversale di
tutti i partiti, da destra a sinistra, non è ideologico, esprime ilrifiuto
dell'intera casta politica e dell'intera classe dirigente, incompetente e gofia
di privilegi. Per questo di seguito parlo di Alernativa democratica Apartitica;
esprime il rifiuto di pagare la crisi e il rifiuto dell'idelogia neolibersita
che l'ha generata, la gestisce e l'aggrava</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Un governo che non era legittimato a nascere,
non fa una piega e va avanti incurante per la sua strada, mentre dovrebbe
dimettersi. Dicono di farlo "per il bene del Paese", esattamente come
Monti, dopo Berlusconi e come allora la crisi si aggrava e la recessione ormai
c'è e si aggrava da 20 (!) mesi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La crescita non c'è e non ci sarà
per ancora anni, se non si cambia il sitema attuale</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Questo, come quello di Monti, non
è il governo sovrano dei cittadini italiani , bensì un governo a sovranità
limitata, guidato dalla BCE (una banca privata) e dalla Merkel, seguita da
tutti i governi che accettano il diktat della troika ( FMI, BCE,WTO) secondo
l'ideologia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>del capitalismo
neoliberista, incompatibile con la democrazia, dopo il suo avvento col golpe di
Pinochet in Cile nel 1973 e in Italia con l'inizio dell'"austerità"
in quegli anni, imposta con la crisi petrolifera.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Astenersi non basta, occorre
andare oltre l'astensione e il voto di protesta, lavorando su scala nazionale
alla costruzione di una Alternativa Democratica Apartitica, che esprima un
Programma Apartitico dei Cittadini, fatto di richieste, obiettivi e proposte a
carattere generale e concreto, sia a livello europeo che italiano, in grado di
cambiare radicalmente lo stato delle cose presente. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Un Programma di governo su cui
chiedere il voto, perchè , oggi, è solo col voto che si possono cambiare le
cose, legiferando in Parlamento. Non vi sono scorciatoie nè alternative
praticabili, vincenti</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A cominciare dal non pagare i
costi della crisi e farla pagare a chi l'ha generata e aggravata e cioè alle
banche, alla speculazione finanziaria e a chi non ha mai pagato, per la
CANCELLAZIONE DEL DEBITO SOVRANO, per la rigenerazione della democrazia
partecipativa dal basso.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Un Programma sostenuto da milioni
di firme di uomini e donne, della maggioranza della popolazioe che paga oggi i
costi della crisi e che, se le cose non cambiano drasticamente, continuerà a
pagarli per anni, per un debito che non hanno fatto loro, di cui non hanno
alcuna responsabilità. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Milioni di firme sono un
pronunciamento politico, danno forza e legittimità; costituiscono il modo di
fare la nostra campagna elettorale nei luoghi di lavoro e di studio, nelle
piazze, nei quartieri; sono le nostre primarie aperte a tutti, sul Programma e
non sui nomi, la nostra fonte di finanziamento principale. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Significa dare la parola a coloro
che non l'hanno mai avuta o potuta esprimere realmente. Sono il modo per
costruire i nostri Organismi Dirigenti locali, regionali e nazionali, sulla
base delle firme raccolte, delle proposte fatte, delle competenzre spresse.
Vuole dire dare la parola ai lavoratori precari e non, ai disoccupati, ai
pensionati agli studenti; alle donne e agli uomini, ai giovani a cui vogliono
togliere il futuro e alla generazione che oggi li aiuta fin che ce la farà, per
passare dalla solidarietà familiare e intergenerazionale all solidarietà
collettiva, di classe.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Diamo una nuova prospettiva al
rifiuto del voto e al voto di protesta, oggi incapaci di cambiare le cose. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Spetta in primo luogo ai giovani
riappropriarsi del loro presente e del loro futuro. Quelli della mia
generazione saranno al vostro fianco. Potete contarci</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Costruiamo l'Alternativa
Democratica Apartitica</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Come con Monti la triade
governativa del compromesso storico a guida democristiana, dicondi farlo "
per il bene del Paese". Mentono spudoratamente ora come allora. La crisi
durerà ancora molto a lungo, perchè è nell'interesse di chi nl'ha provocata e
la gestisce, matenere i paesi della fascia mediterranea colo cappio alla goloa,
sempre più stretto. Nelle loro intenzioni il debito debve essere
inrestinguibile, per procedere con lo smantellamento di ciò che resta dello
Stato Sociale, dei diritti di chi lavora, annullando i CCNL , come alla Fiat e
nelle Ferrovie,la privatizzazione del bene comune, a partire dall'acqua,
dall'Istruzione, dalla Sanità, per poi passare alla predazione dei beni
pubblici e demaniali, fino alle riserve auree dello Stato italiano.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
In Grecia lo stanno già facendo,
hanno tagliato salari, tredicesime, venduto isole e parte delle riserve auree e
ciononostante la loro crisi si è aggravata.</div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-28078713316357564982013-03-24T08:02:00.004-07:002013-03-24T15:56:27.981-07:00QUALE GOVERNO E QUALE FUTURO PER IL PAESE?<!--[if gte mso 9]><xml>
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<![endif]--><span style="font-size: 14.0pt;"></span>Nella mia analisi del voto,
mettevo in evidenza l’entità assolutamente maggioritaria del “partito” del
rifiuto del voto, espresso da oltre 11 milioni di cittadini, di più sia di
quelli del centrosinistra che di quelli del centrodestra. Un voto “contro”
l’intero arco dei partiti scesi in campo, dall’estrema destra all’estrema
sinistra; contro quindi la casta politica e quella dirigente, cioè politica,
economica, finanziaria e padronale. A questo rifiuto che di fatto è un voto
contro, hanno contribuito molto le diverse componenti del Movimento, e in
particolare i giovani di Occupy Wall Street degli Indignados, dei No Tav e
tutte le realtà in mobilitazione e in lotta per la difesa del posto di lavoro,
dei diritti sindacali messi in discussione, gli esodati e i pensionati e i
generale della popolazione che ha pagato i costi della crisi. Questo non
significa che sia espressione solo della sinistra, né tanto meno che abbia
connotazioni ideologiche.
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E’ più corretto parlare di una
volontà di cambiamento radicale, a cominciare dall’abolizione dei privilegi
della casta politica, per continuare con la messa in discussione delle misure
economiche neoliberiste che hanno aggravato la crisi, facendola pagare ai
soliti che pagano le tasse per tutti, aumentato la disoccupazione, impoverito
l’istruzione pubblica e i Servizi Sociali, esteso la precarietà del lavoro e
della vita anche ai lavoratori con contratto a tempo indeterminato, abolito
diritti sindacali, ipotecato il futuro dei giovani e dello stesso Paese, di cui
hanno impedito qualunque crescita <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A questo si aggiunge il voto di
protesta del M5S di Grillo, autentica “sorpresa” per tutti i politologi, i
mezzi di comunicazione e i sondaggi, tutti clamorosamente sbagliati, a conferma
della <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>incapacità di capire la realtà
sociale del Paese dei primi, del <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ruolo
di disinformazione, di mistificazione e di propaganda dei secondi e infine di
orientamento del voto degli ultimi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il M5S è una realtà composita, con
i connotati qualunquistici del vaffanculo, ma che pone al suo centro la
liquidazione dei privilegi della casta politica e su questo obiettivo si
incontra col rifiuto del voto. Sono aspetti complementari di una realtà sociale
vasta, variegata e diversificata.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
I cittadini del rifiuto del voto
e quelli del voto di protesta,assieme sono maggioranza assoluta.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Tutti i partiti hanno perso
complessivamente ben oltre 10 milioni di voti e Monti ha fatto un flop,
nonostante le sue dichiarazioni all’Europa, di avere il consenso elettorale
degli italiani.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dal voto sono usciti sconfitti
pesantemente i rigurgiti neofascisti; lo xenofobismo secessionista e il
razzismo leghista; le ambizioni populiste e autoritarie berlusconiane, con tutte
le sue mirabolanti promesse; il tentativo di creare un “grande “centro, rimasto
un centrino saldando il voto clericale fondamentalista, cioè la Chiesa,e quello
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>imprenditoriale e finanziario, con la
discesa in campo di Montezemolo, di Marchionne ,Monti e delle banche; la
subordinazione alle politiche neoliberiste recessive e antipopolari del PD; le
nostalgie ideologiche neocomuniste, nella disastrosa alleanza con IDV, i cui
reciproci elettori sono sempre stati estranei tra loro; una pattuglia di SEL
resta presente in Parlamento a testimoniare una nuova sinistra ecologista e per
nuovi diritti.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Al PD compete l’incarico delle
consultazioni per formare un nuovo governo, che tenga presente la volontà
espressa dalla maggioranza degli aventi diritto al voto che si sono espressi
col rifiuto del voto e dei votanti che hanno espresso un voto di protesta;
tutti per un rinnovamento radicale.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non vi sono alternative, se si
vuole rispettare questa volontà maggioritaria, se non si vuole che ancora una
volta il voto sia una delega in bianco.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Bersani, nei suoi otto punti, si
è dichiarato pubblicamente concorde<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>con le
principali richieste del M5S, relative al taglio dei privilegi dei
parlamentari, al dimezzamento del loro numero, ad un tetto di 5.000 euro per i
loro emolumenti e per i funzionari pubblici, per la riforma elettorale e la
ineleggibilità dei condannati in primo grado, ed altro; l’unico punto di
dissenso sembra essere l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, che
non dovrebbe essere un ostacolo insormontabile; si potrebbe abbinare ad un tetto
per le spese delle campagne elettorali, per permettere anche ai partiti minori
di poter partecipare alle elezioni, non riservate così solo ai ricchi potenti.
Se questo dovesse risultare un dissenso insuperabile per Bersani, sarebbe la
classica foglia di fico.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sia chiaro, noi non sappiamo cosa
accade dietro le quinte, dove si svolgono le trattative vere.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Chiunque faccia fallire questa
soluzione , si assumerebbe una grave responsabilità di fronte al Paese.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
I chiunque sono i tre attori
principali.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A Bersani compete l’incarico di
formare un governo, la nomina dei ministri , la presentazione in Parlamento e
la definizione di un programma con gli obiettivi di governo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Bersani deve presentare un
programma, coerente con le sue dichiarazioni programmatiche,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che ponga come prioritari , i punti comuni
col M5S, in un primo decreto su cui chiedere la fiducia. Se non lo fa perde la
faccia e dice a tutti che le sue erano solo promesse elettorali e segna la sua
fine politica. Se lo fa avrebbe l’effetto di fare scoprire le carte al M5S,
perché se ottiene la fiducia, il governo va avanti ed è una vittoria di
entrambi e per tutti coloro che vogliono il cambiamento; se il M5S non vota la
fiducia, si scopre il suo bluff, la sua irresponsabilità di fronte al Paese e
Grillo si rivela essere solo un politicante capopopolo, un demagogo, un padre
padrone del M5S e un irresponsabile, pericoloso per il futuro stesso della
democrazia. Segnerebbe la sua fine politica</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Chiunque comprende infine anche
l’inquilino del Colle,Napolitano, che attualmente si oppone a questa soluzione
e fa pressione sul PD per soluzioni diverse; dà un incarico a Bersani
“condizionato” nel senso che vuole un governo di larghe intese, con maggioranza
anche al Senato, per cui Bersani tenta <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un accordo con la Lega e Monti, per avere la
maggioranza al anche al Senato , senonchè Berlusconi pone le sue condizioni:
che non si parli più della sua ineleggibilità, cioè vuole un salvacondotto per
le sue condanne, e che lui indichi un candidato di centrodestra per il Quirinale.
A queste condizioni il PDL si asterrebbe dal voto</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ora tutti capiscono che si è di
fronte ad una soluzione pasticciata per dare vita ad un governo estremamente
fragile, ostaggio del centrodestra e che non potrebbe attuare nessuno degli
otto punti dichiarati da Bersani, né rimettere in discussione nessun provvedimento
di legge fatto sotto il governo Monti, neppure la legge del coccodrillo che piange
per i sacrifici chiesti agli italiani, né le leggi “ad personam” di Berlusconi.
Saremmo di fronte ad un governo “del Presidente”, perché di fatto lo impone il
Colle,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che continuerebbe le politiche
economiche di Berlusconi e di Monti <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E’ una soluzione politicamente
improponibile e impercorribile, che comporterebbe il tradimento della volontà
espressa a larga maggioranza dai cittadini aventi diritto al voto, che hanno
espresso col <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>rifiuto del voto, e col <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>voto di protesta, una richiesta esplicita e
ineludibile di cambiamento radicale e infine anche di quelli che hanno votato
partiti del centrosinistra e del centrodestra, in netta contrapposizione tra
loro, in una campagna elettorale arrivata agli insulti personali. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il voto resterebbe così una
delega in bianco, dato a partiti che fanno poi quello che vogliono<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dopo aver ignorato il suo ruolo
di Garante della Costituzione, affidando l’incarico a Monti, senza elezioni, il
non rispetto del voto popolare, che è il pilastro della democrazia,
equivarrebbe al tradimento della volontà popolare e a un colpo di Stato. La
democrazia non esisterebbe più nel nostro Paese neppure formalmente, dopo
essere stata messa in mora da Napoletano e tradita nella sostansa da quando
esiste, con la mancata attuazione della Costituzione.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
L’inquilino del colle prima di
andarsene, dunque faccia un passo indietro, per il bene del Paese.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Altrimenti si aprirà una fase
molto critica per il Paese, non solo per lo scatenarsi della speculazione e per
l’aggravamento della crisi economica, ma per lo stesso futuro democratico del
nostro Paese, con sbocchi che potrebbero essere anche autoritari.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sbocchi autoritari dopo le crisi,
hanno fatto tragicamente storia, con Mussolini, con Hitler, con Pinochet e
l’elenco potrebbe continuare con Eltsin, con i torturatori argentini e tutti
quei governi autoritari che hanno imposto le ricette del neoliberismo, incompatibile
con la piena democrazia.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Le componenti del Movimento che
in questi anni si sono mobilitate e hanno lottato per obiettivi e proposte
specifiche e settoriali, hanno espresso il loro rifiuto del voto, contro
l’attuale casta politica, economica, finanziaria e padronale. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Occorre andare oltre perché col
rifiuto del voto non si governa e neppure col voto di protesta.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Occorre guardare con molta
attenzione a quanto accade a livello istituzionale; vigilare e se necessario
mobilitarsi e scendere in piazza, per ribadire la nostra volontà di cambiamenti
radicali, a cominciare dalla politica e in primo luogo della politica economica
per uscire dalla crisi, facendola pagare a chi non ha mai pagato</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Occorre soprattutto dare la
parola al popolo dell’astensione e della protesta, raccogliendo milioni di
firme su un Programma Politico Apartitico Unitario dei Cittadini, centrato su
obiettivi e proposte generali e concrete, per la tutela del bene comune, per la
ripresa della democrazia partecipativa.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>PAGHI CHI NON
HA MAI PAGATO</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>SE NON ORA
QUANDO? ADESSO !</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La lotta continua<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-47718406889681143122013-03-05T16:11:00.000-08:002013-03-05T16:11:01.958-08:00ELEZIONI, IL VOTO CONTRO E QUELLO DI PROTESTA SONO MAGGIORANZA <!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E’ finito il circo Barnun
elettorale e si può farne un primo bilancio abbastanza importante, che spazza
via un bel po’di luoghi comuni, tra cui quello che gli italiani sono un popolo
di immaturi che credono alle favole elettorali e particolarmente <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>recidivi alle roboanti promesse del Cavaliere.
Niente di più sbagliato. Una larga<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>maggioranza, ben oltre la metà, degli italiani ha espresso il più alto
grado di maturità e consapevolezza, mai raggiunto in passato, perché ha capito
la lezione e quanto è accaduto da quando c’è la crisi e la posta in gioco in
queste elezioni, che segnano una svolta storica.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non è un’opinione. Lo dicono i
numeri e il loro significato nel contesto della crisi sociale, ormai
quinquennale, più lunga e più grave di qualunque altra crisi in passato,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>della recessione diventata depressione
economica, dell’impoverimento economico, sociale e culturale del Paese.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Se non si valuta il risultato
elettorale e il suo chiaro significato impietoso alla luce del contesto
sociale,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>economico e culturale, con i
piedi per terra, si sragiona nel vuoto, si fa propaganda interessata.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Cominciamo col dire che su
46.906.343 aventi diritto al voto,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>11.634.803 pari al 25 per cento,un italiano su quattro, non ha votato,
cioè i cittadini Contro l’attuale sistema dei partiti, in toto, rappresentano
il primo “partito” in assoluto, con più voti sia del Centrosinistra (10.047.607
voti), che del Centrodestra ( 9.923100 voti). Vi sono inoltre quasi 1.267.000 tra
schede nulle o bianche, pari al 3,6 per cento circa, da sommare al voto Contro,
quello del rifiuto. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
I cittadini italiani Contro e
quelli del voto di protesta a Grillo, sono larga maggioranza alla Camera e al Senato,
segno che rappresentano cittadini di tutte le età, dai pensionati ai giovani ,
con ampia prevalenza dei giovani, la cui maggioranza sono studenti e/o
lavoratori precari e/o disoccupati. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E’ l’insieme di questi due voti che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>fa assumere un nuovo significato a entrambi.
Il rifiuto del voto, l’astensione di per se, anche se in entità minore e
crescente, c’è sempre stato e da solo poteva esprimere anche disinteresse
qualunquista , mentre ora diventato maggioritario,unito al voto di protesta,
rifiuto qualunquista non è più e, nella crisi, assume viceversa un connotato di
classe di coloro che la pagano per tutti gli altri; che sono contro e protestano,
anche se non esprimono ancora un programma politico di classe.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il voto di protesta di per se , non
va oltre la denuncia dei privilegi della casta politica,di cui tutti,a
cominciare dal PD, dicono di volere tagliare il numero e i privilegi, a parole,
sapendo bene di non avere la maggioranza per farlo, per cui è come con le
promesse di Berlusconi o di Monti. Non mantenute e non mantenibili. La protesta
non è espressione di un programma politico, né tanto meno ha connotati di
classe, perché può avere molte motivazioni, anche contrapposte; da sola può
esprimere il qualunquismo del vaffanculo, che nella forma non democratica<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>guidata da un capopopolo, ha connotati pericolosi
e può portare a sbocchi imprevedibili. Anche Bossi è stato un capopopolo, pure
Berlusconi lo è, per non andare indietro fino al Duce. Questa involuzione del
voto di protesta, oggi è preclusa dal voto Contro e dal suo significato.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Delle motivazioni del voto di
protesta a Grillo sono comunque condivisibili quelle espresse anche dal
Movimento, a partire dal taglio drastico dei costi della politica, del numero
dei Parlamentari e assessori regionali, dei loro stipendi, dei vitalizi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e dei loro privilegi ed altro. Non è
viceversa assolutamente condivisibile il ruolo antidemocratico da
capopopolo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e padre padrone di Grillo. In
altri termini agli elettori del movimento 5 stelle resta l’opzione di confluire
nelle liste che esprimerà il Movimento col suo programma.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il significato inequivocabile di
questo “partito” di maggioranza <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di
cittadini Contro, in primo luogo rappresenta l’assoluta sfiducia e il rifiuto dell’attuale
casta politica, economica e finanziaria, cioè di una classe dirigente incapace
e vorace e del malgoverno di partiti, gonfi di privilegi, tutti, dall’estrema
destra all’estrema sinistra, che non vi hanno mai rinunciato. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non ha connotati ideologici di
sorta, che viceversa rifiuta. Si esprime infatti al di fuori e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>rifiuta tutte le ideologie presenti in campo;
in primo luogo l’ideologia neofascista dell’estrema destra; seguita da quella xenofoba
e razzista leghista e populista del berlusconismo;quella fondamentalista
cattolica e neoliberista del centro; quella del compromesso storico con l’ex DC
e della subordinazione al neoliberismo, espresso dal sostegno al governo Monti.
Sfiducia e rifiuti questi ultimi maturati già col governo Berlusconi con le sue
leggi ad personam e antipopolari, a favore degli evasori. E resi irreversibili
dal governo Monti espresso dalle banche e da chi l’ha sostenuto in Parlamento. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Infine si esprime al di fuori e
rifiuta l’ideologia comunista, crollata col muro di Berlino, ma già posta
radicalmente in discussione e in soffitta nel 1975 dai “ragazzi che volevano
fare la rivoluzione”, sconfitti assieme alla classe operaia della grande
fabbrica fordista, Gasparazzo. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si tratta quindi del “partito” di
maggioranza dei Cittadini Contro, che sfiduciano<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e rifiutano l’attuale classe dirigente
politica, economica e finanziaria, per le scelte economiche neoliberiste di
austerità fatte, che hanno aggravato la crisi e la recessione economica ,
giunta a livelli mai visti nei Paesi della fascia mediterranea,in primis nel
nostro Paese, per l’entità della disoccupazione , della precarietà del lavoro e
della vita, di cui i potenti vogliono ipotecare persino il futuro. I governi di
Berlusconi e di Monti, hanno prima portato il Pese sull’orlo del baratro
negando la crisi e poi hanno aggravato il debito pubblico, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>senza alcun segnale di uscita dal tunnel , né
di una possibile crescita economica, per la quale la classe dirigente
imprenditoriale ha distrutto o venduto all’estero le grandi imprese high tech
necessarie per l’innovazione tecnologica, per cui, ora,mancano le condizioni strutturali
nel nostro Paese per competere nella globalizzazzione. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Una crisi fatta pagare
interamente ea chi paga le tasse per tutti, lasciando inalterate l’evasione e
la corruzione, di cui il nostro Paese ha il triste primato, diventato anomalia
in Europa, come per quello dell’economia delle mafie, la prima azienda con 150
miliardi di euro di fatturato.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Vengono smascheratì il ruolo dei sondaggi e
dell’informazione radiotelevisiva, clamorosamente sbagliati sull’astensione e
su Grillo, rivelando che non sono altro che propaganda e un mezzo di
condizionamento di massa, fatti per orientare il voto</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il calo dei votanti è stato del 5
per cento rispetto alle politiche del 2008, di per se poco significativo e in
atto da diverse tornate elettorali; il suo significato dirompente si capisce
appieno se abbinato al voto di protesta </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Viene meno in primo luogo il
timore di un’affermazione della destra, come sbocco politico della crisi, come
accaduto col fascismo, poi col nazismo; scaccia questi fantasmi del passato;
indietro non si torna. Infine viene rifiutata l’ideologia recessiva
neoliberista, affermatasi con l’austerità, dopo la crisi energetica del 1973 e
le successive fino al 2008. Questo è il dato più denso di significato, perché
mette in discussione il capitalismo neoliberista e le sue ricette, subentrate
al Keynesismo.Un dato di portata storica che dice che occorre cambiare
radicalmente l’attuale sistema finanziario,economico e politico. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non è una mia opinione. Lo dicono
i numeri e il confronto con le elezioni del 2008 alla Camera</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il Centrodestra perde il 17,8 per
cento dei propri voti, più del Centrosinistra che ne perde il 9 per cento.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
L’estrema destra, fascista
nostalgica e squadrista, perde il 60 per cento dei propri voti, passa da
1.100.000 circa a 400.000 voti, perdendone circa 700.000;</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La Lega Nord, con le sue minacce
di secessione e il suo xenofobismo razzista, ne perde 1.634.387 il 54 per
cento, oltre la metà.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il PdL ne perde in assoluto più
di tutti, 6.297.343, il 53,7 per cento, nonostante l’onnipresente Berlusconi
con le sue mirabolanti promesse, su tutte le reti, Rai e Santoro compresi; non
prende i voti dei siciliani a cui ha ripromesso il ponte sullo Stretto, né
quelli dei giovani a cui ha promesso 4 milioni di posti di lavoro, né quelli
del ceto medio a cui ha promesso la cancellazione dell’Imu, l’unica tassa sul
patrimonio immobiliare non evadibile, perché gli immobili si vedono, ancorché
iniqua sulla prima casa non di lusso. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il Cavaliere perde più della metà
dei suoi voti, è il principale sconfitto. Ma nella sconfitta, non per la sua
forza ma per la debolezza altrui, raggiunge l’obiettivo che si era prefisso :
rendere ingovernabile il Paese con un governo in cui il PdL non sia presente,
col suo potere di veto e di condizionamento, come successo col governo Monti,
che infatti ha continuato la politica economica antipopolare del suo
predecessore. A lui sta bene che il Paese sia ingovernabile, <<senza di
me non si governa>> e non conta niente il prezzo che il Paese pagherà
per<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>questo, perché è un prezzo che non
pagherà lui.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il Centrosinistra perde 4.432.000
voti, pari al 28,4 per cento; di questi il PD ne perde 3.452.606, quasi un
terzo dei propri voti. Paga così il rifiuto di andare all’elezioni dopo le
dimissioni di Berlusconi, come imponeva la Costituzione, inosservata da
Napolitano che doveva esserne il garante; paga suo sostegno a scatola chiusa,
al governo delle banche, responsabili della crisi e di Monti , il loro uomo; paga
la sua subalternità alle scelte neoliberiste, recessive, profondamente antidemocratiche,
di aumento delle disuguaglianze, di impoverimento della popolazione<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che paga la crisi e l’arricchimento dei
ricchi potenti. Dice di farlo“ per il bene del Paese” “ per evitare la
bancarotta” .</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Menzogne perché il bene del Paese non l’ha fatto
e la bancarotta era uno spauracchio, dato che l’Europa non poteva permettere la
bancarotta del Paese con la terza economia per entità, per non decretare la
propria fine. Stavolta il mancato successo e il calo dei voti non lo può
attribuire ad altri che a se stesso </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Monti e Casini, cioè il potere
delle banche e della Chiesa fondamentalista e conservatric , ottengono
3.591.560 voti, pari al 10,6 per cento; UDC perde 600.000 voti; nonostante la
scesa in campo di Montezemolo e l’appoggio esplicito di Mr Marchionne a Monti.
Lui aveva dichiarato all’Europa di avere il consenso degli italiani alle sue
misure economiche. Falso; la lista per Monti, ottiene solo quasi 2.824.000 voti
, nonostante la grancassa masmediatica , in cui sembrava che lui e il
Cavaliere, fossero i due principali esponenti in lizza. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Monti si era impegnato a ridurre
il debito pubblico, che invece era salito, in meno di un anno da 1900 miliardi
a 2014 miliardi; a riportare lo spread a livelli fisiologici e invece ha
continuato il suo percorso sulle montagne russe, sopra quota 300; a fare
ripartire la crescita che invece non c’è e la recessione si è aggravata ed è
diventata depressione; il tutto grazie alle sue misure neolibereiste recessive
che hanno aumentato le disuguaglianze.Non ha raggiunto gli obiettivi ufficiali
dichiarati di riduzione del debito e della crescita;<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>le critiche rivoltegli da Berlusconi erano
vere, solo che venivano dal pulpito sbagliato, che aveva portato il paese
sull’orlo del baratro.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Con Monti viene sconfitto
l’ambizioso progetto che ci stava dietro, di saldatura tra il potere delle
banche, dei grandi industriali e della Chiesa più reazionaria, sconfitta nella
battaglia contro la modernità, travolta dagli scandali della pedofilia, e non
ancora del tutto pulita per la politica dello IOR </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quello che doveva essere un “
grande centro” resta un centrino, che deve dire addio alle sue ambizioni di
classe dirigente e di ago della bilancia in politica.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La sinistra radicale, che si rifà
all’ideologia comunista, liquidata dalla storia con le macerie del muro di
Berlino, per la seconda volta non ottiene il quorum per entrare in Parlamento,
tranne la piccola pattuglia di Sinistra Ecologia e Libertà, che ha avuto
l’intelligenza di non qualificarsi come comunista. SEL che rappresenta anche i
Verdi oltre a una parte dei voti comunisti, prende 1.090.802 voti e entra in
Parlamento.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Se si sommano i voti di
Rifondazione Comunista e dei verdi del 2006 e dell’IDV di Di Pietro nel 2008 si
ha un totale di 4.607.488, a fronte dei quali SEL e Rivoluzione civile ne
prendono 1.855.876, con una perdita complessiva di 2.751.612 voti, cioè circa
il 50 per cento.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La sinistra sinistra o radicale
che dir si voglia, non perde il vizio di frammentarsi e frantumarsi e la
componente neocomunista non entra in Parlamento per la seconda volta.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E’ una sconfitta definitiva <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e ribadita dunque, che ratifica la sua
liquidazione, che impone una<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>presa
d’atto senza se e senza ma, che potrà liberare dagli steccati ideologici e
talvolta settari, di importanti energie per il Movimento, per la sua crescita,
diffusione e sviluppo, perché si tratta di compagni militanti in prima fila
nell’imppegno nel sociale.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>L’unione a fini solo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>elettorali dell’elettorato potenziale di Di
Pietro, De Magistris e Ingroia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e quello
degli ex di Rifondazione Comunista e di Diliberto è risultato un fallimento
totale,innanzi tutto perchè si trattava di due elettorati diversi e nei fatti
inconciliabili sotto troppi profili.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La presenza della Fiom, non
poteva garantire di per se, il voto degli operai delle grandi fabbriche, il cui
peso elettorale è numericamente diventato meno importante e con un ruolo
ridotto, a seguito della scomparsa di buona parte delle grandi fabbriche e
della ristrutturazione, robotizzazione, esternalizzazione ecc ecc , se non si salda
con quello degli operai delle fabbriche piccole e medie, dove l’art.18 non
esiste e al di là di steccati di categoria sindacale, e in particolare ai
problemi dei lavoratori precari giovani e non in tutti gli altri comparti
lavorativi e ai disoccupati.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Alla Fiom resta aperta la
possibilità di una sua evoluzione politica nell’ambito del Movimento, oltre la
sua logica di categoria sindacale, per rappresentare gli operai e i
lavoratori<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di tutte le fabbriche di
tutti i settori produttivi, agricoli, della distribuzione, dei servizi,
pubblici e privati e in particolare i lavoratori precari e i loro diritti; si
tratta do dare vita ad un nuovo soggetto sindacale-politico, componente
fondamentale del Movimento </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Occorre andare oltre la logica
solo sindacale e guardare ai problemi dei cittadini che pagano la crisi, ai
problemi del Paese e di chi lo dovrà dirigere.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Per l’ingovernabilità che ne
consegue, la casta politica, imprenditoriale, economica e finanziaria, deve
ringraziare se stessa, che ha gestito il Paese e ha portato a questa
situazione, che ha determinato per reazione il non voto Contro e quello di
protesta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>come conseguenza e come primo
passo per una alternativa, che non può che iniziare dal rifiuto del presente,
dalla sua liquidazione politica di classe dirigente..</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ingovernabilità che <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>avrà un pesante costo economico, con la
ripresa della speculazione e la guerra del dollaro contro l’euro di un Europa,
che nonostante sia al primo posto come economia, un gigante economico e
tecnologico, è un nano politico , guidato dalla troika della Bce, FMI e Banca
mondiale, e da governi di centro destra con politiche neoliberiste e dalla
locomotiva tedesca; ingabbiato nei vincoli del trattato di Maastrict e
subordinato all’egemonia dei petrodollari.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non so quali conigli dal cappello
possano tirare fuori i partiti né cosa potrà fare un governo ostaggio dei veti
incrociati, comunque a termine; sicuramente non ci potrà portare fuori dalla
crisi, né innescherà una crescita,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non
cambierà il meccanismo elettorale, né liquiderà i privilegi e il potere delle
caste.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il Quirinale deve tenere presente
il risultato elettorale e il suo significato, se stavolta vuole rispettare la
Costituzione; non tenerne conto equivarrebbe ad un colpo di stato. Non sono
quindi proponibili inciuci tra partiti che hanno chiesto e ottenuto voti, per
motivazioni contrapposte, salvo tradire il mandato ricevuto. Una “grande
coalizione” PD,PDL,Monti, sarebbe sotto questo profilo incostituzionale; una
che veda assieme PD, Monti e M5S è improponibile per i veti incrociati ; resta
la possibilità di un governo PD e M5S, qualora Bersani accetti le richieste
fondamentali di Grillo, che , a parole, ha detto di condividere. Sarebbe il
male minore e potrebbe fare una riforma elettorale per nuove elezioni.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Le pressioni per una riedizione
di un governo di larghe intese sono enormi; in questo caso,all’orizzonte si
profila una nuova manovra economica, di nuovo “ per il bene del Paese, per
evitare la bancarotta”. Un film già visto. Un brutto film di zombies che
sopravvivono alla loro morte, alla guida di un Paese allo sbando.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dipenderà quindi da noi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il rifiuto del voto esprime il
voto del rifiuto, il voto Contro questo tipo di società e dell’intera sua
classe dirigente, politica, economica, finanziaria: </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il primato del voto Contro e di
protesta ratifica gli attuali rapporti di forza elettorali, con la forza dei
numeri, ma non è una vittoria perché non è una soluzione dei nostri problemi;
non ha potere decisionale sulle scelte da fare e sugli obiettivi da perseguire.
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
In altri termini non governa e
lascia che altri lo facciano; se non saranno capaci di farlo, per i veti
incrociati, per i compromessi indicibili che impediranno soluzioni positive
alla crisi, il nostro Paese sarà oggetto di una speculazione feroce, il cui
prezzo lo pagheranno i soliti,quelli che hanno sempre pagato.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Da però un’indicazione chiara,
dice che occorre ripartire da capo, pone all’ordine del giorno, la necessità
assoluta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di costruire<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un’ alternativa, libera dai vincoli
ideologici vecchi e nuovi , che resta dunque tutta da individuare e
concretizzare, a partire da dove è arrivato il Movimento con la mobilitazione e
le lotte di questi anni. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il risultato sul piano elettorale
dei cittadini Contro e col voto di protesta, ottenuto dal Movimento con la
mobilitazione e le lotte di questi anni, non è da poco. Era necessario dire NO
al voto-delega in bianco e all’attuale sistema politico, economico,
imprenditoriale, finanziario, in altri termini all’attuale classe dirigente. E
da qui si riparte.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il Movimento, nelle sue
articolazioni non è riuscito ancora ad andare oltre il rifiuto, oltre il voto
Contro, per approdare al voto Per, cioè <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>esprimere un Programma Politico Apartitico Unitario
dei Cittadini, fatto di obiettivi generali e concreti, che affrontino l’intera
condizione dei cittadini che stanno pagando la crisi; il superamento della
precarietà; il rifiuto di pagare la crisi facendola pagare a chi non ha mai
pagato; una via d’uscita dal ricatto del debito sovrano; la liquidazione delle
caste politiche, economiche e finanziarie e della loro corruzione, con l’abolizione
retroattiva dei loro privilegi <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che, con
le banche,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ci hanno portato a questa
situazione; il recupero totale dell’evasione e dei soldi delle mafie ed altro
ancora.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Il rifiuto del voto ha posto
all’ordine del giorno il rifiuto di questo tipo di società e dell’intera sua
classe dirigente, politica, economica, finanziaria.</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Non compete a loro cambiare
radicalmente lo stato delle cose, perché ne sono incapaci, quello attuale lo
hanno determinato e gestito loro e gli sta bene così.</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Spetta ad altri. Spetta a
tutti noi . Non vi sono alternative. Non sprechiamo il tempo che ci resta. Non
ce n’è molto. Settimane? Pochi mesi? Non di più</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Benvenute alle iniziative per
mettere all’ordine del giorno le linee per un coordinamento nazionale di tutte
le realtà del Movimento, per definire le linee fondamentali di un Programma
Politico Apartitico Unitario dei Cittadini e del che fare.<i> Da subito</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Nel mio libro UNA SPIA DA UN
MILIONE DI DOLLARI in vendita on line sui siti ilmiolibro.it, lafeltrinelli.it
e nelle librerie La Feltrinelli, ho riportato una mia proposta fatta a Pisa un
anno fa, senza esito, di Programma Politico<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Apartitico Unitario dei Cittadini; sicuramente da migliorare e
soprattutto integrare. A cominciare dalla revisione della supremazia del
dollaro emersa da Bretton Wood e nelle crisi energetiche, dalle quali i
petrodollari diventano l’unica moneta di scambio internazionale, ai trattati di
Maastrict fino alla Bce che può prestare soldi solo alle banche private ma non
agli Stati. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Entro infine nel merito del <i>Che
fare? Dare la parola ai cittadini, attraverso la raccolta di milioni di firme,
tanto per cominciare</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>NOI LA CRISI NON LA
PAGHIAMO</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>PAGHI LA CRISI CHI NON HA MAI PAGATO</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>SE NON ORA QUANDO? ADESSO!</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Antonio Marraccini</div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-36771211536502562082013-02-07T16:52:00.001-08:002013-02-12T02:24:22.623-08:00PENSIERI<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="font-size: 14.0pt;">IL MIO “ESERCITO”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Credo di essere ormai quasi alla
fine del mio lavorìo per promuovere il libro, tramite il passaparola, e posso
farne un piccolo bilancio, a cominciare dal perché è stato necessario e cosa ha
significato per me.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il “successo” di questo libro, in
primo luogo e nella fase iniziale, non dipenderà tanto dalla sua bontà, che
conterà molto dopo la sua lettura per invogliare a consigliarlo, quanto dalla
sua visibilità.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il libro non è esposto nelle librerie
Feltrinelli in cui è in vendita e deve essere ordinato, per cui si deve sapere
che c’è, conoscerne titolo e autore e si deve avere un’idea dei contenuti e/o
essere indotti a farlo per la curiosità di cosa ho scritto, per coloro e in
primo luogo da voi, che mi avete conosciuto, in una delle diverse vite della
mia esistenza, che si sono susseguite nell’arco di decenni, in luoghi e in
circostanze e contesti molto diversi tra loro. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Tant’è che molti di voi sono
sicuramente rimasti sorpresi nel leggere i miei cenni autobiografici : <<
non avrei mai creduto che avresti scritto un libro…di che parla?>> mi
dice un amico d’infanzia</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<<Prof. ho letto la sua
locandina in IGD,con stupore, non avrei mai pensato che…>>scrive un mio
ex alunno << ma chi te l’ha fatto fare>> mi chiede un compagno
d’università<< la tua vicenda è ormai lontana, pensi che possa
interessare ancora?>> scrive un collega dell’IGD, e potrei citarne
diverse altre.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ho potuto pubblicare il libro
tramite uno dei tanti siti on line che pubblicano E-book, nel mio caso
ilmiolibro.it, a cui si può ordinare come e-book o stampato, convenzionato con
le librerie Feltrinelli, presso le quali si può ordinare (prezzo e-book 15,5, prezzo di copertina presso librerie feltrinelli 20,5 e con spedizione a domicilio tramite sito lafeltrinelli.it 17,42<span style="mso-spacerun: yes;">). </span>Questa via, da un lato presenta il vantaggio
per chiunque voglia pubblicare, di poterlo fare, a sue spese, senza dovere
passare attraverso il giudizio di un critico letterario o editoriale;
all’autore-editore spettano le inevitabili spese di editing ( la sua
trascrizione in un formato adeguato, la foto in copertina, la scheda del libro
ecc) e quelle eventuali per la sua pubblicità e <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la promozione del libro; gli E-book, molto
economici, hanno successo in particolare tra i giovani che vogliono spendere
poco</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
A Il Mio Libro e Feltrinelli
competono tutte le altre; di conseguenza, di fatto ne stabiliscono il prezzo,
correlato anche al numero di pagine, in merito al quale mi si dice che non sono
stato chiaro.<br />
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il prezzo stabilito da Il Mio
Libro, come E-book scaricato da Internet dal sito ilmiolibro.it , è 15 euro.
Prezzo di copertina 20,5 euro.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Prezzo scontato del libro
ordinato in libreria Feltrinelli è 17,42 euro, spedito a casa è di 18,45 euro <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La
quota che spetta a me è molto, molto bassa…io non ho ancora controllato la
cifra esatta e non so se lo farò; non ho pubblicato il libro per fare soldi,
gli scopi sono diversi e lo capirete leggendolo; ciò non toglie che sia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un riconoscimento assolutamente inadeguato
per l’autore di un libro, un’opera di cultura.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E questo mi fa pensare al
“riconoscimento” ricevuto per la mia scoperta scientifica , paragonato al suo
valore e allo stipendio degli insegnanti, paragonato alla loro funzione o a
quello della stragrande maggioranza delle pensioni dopo una vita di lavoro.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Questo sistema è a rischio zero
per loro, qualora il libro risulti un flop ( insuccesso) e guadagni sicuri sulle
vendite, tante o poche che siano, perché stampano solo su ordinazione.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non sono neppure tenute a esporre
copia o locandina del libro e questo, a mio parere, è un risparmio miope,
perché limita molto le possibili vendite e il loro potenziale guadagno, a fronte
di una spesa minima.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Queste sono le leggi del mercato</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Veniamo al PASSAPAROLA, basato
essenzialmente sul dare notizia del libro, a vostra discrezione, tramite la mia
Comunicazione con la scheda del libro e i miei cenni autobiografici, ai
conoscenti e amici, sui social network, sui blog, nelle scuole, all’Università
di Pisa e nei luoghi di lavoro. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Una carissima giovane amica, alla
quale mi sento legato da un affetto, direi paterno data la differenza d’età,
senza il cui aiuto questo libro non avrebbe visto la luce, parafrasando la
famosa canzone e, forse il mio modo di chiedere le cose quasi fossero ordini (
nelle mie intenzioni non lo sono affatto, in realtà chiedo aiuto), mi chiama
Generale, nonostante le abbia detto che non lo sono stato neppure in passato,
quando ero un “dirigente” politico, o un Presidente o un collega con proposte
da approvare, e <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>comunque,casomai, ormai un
Generale ormai senza esercito.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
“L’esercito” a cui mi sono
rivolto, chiedendo di fare passaparola, sono gli amici e compagni di esperienze
di vita passata, in numero estremamente ridotto rispetto ai moltissimi che
avevo e dei quali ho perso i tanti recapiti, nei traslochi di casa fatti; è
presto detto :</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
-la figlia di un cugino per i
parenti miei cugini e cugine e i loro figli, che in parte non mi hanno
conosciuto;<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un paio di amici d’infanzia,
forse un sacerdote conosciuto da giovane cattolico del dissenso,per farlo
sapere a Monsummano Terme, dove sono nato e vissuto fino alla laurea; questo
significa l’esposizione della Comunicazione in biblioteca e in alcuni bar da me
frequentati in passato<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
-alcuni compagni d’università a
Pisa, in particolare del corso di laurea in Chimica e, tramite loro, se
vorranno, diversi altri e in alcune bacheche di corsi di laurea</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
-un collega ricercatore
dell’Istituto Guido Donegani (IGD) di Novara, dove ho lavorato 20 anni,
impegnato politicamente negli anni della “ lotta dura senza paura”, fino alla
vicenda finita in cronaca; lui potrebbe essere il tramite per quei ricercatori
IGD, in gran parte ormai pensionati</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
-alcuni compagni, allora giovani
di LC di Arona, due o tre di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Verbania,
mentre non sono ancora riuscito a mettermi in contatto con quelli di Novara;
tramiti per le decine di militanti degli anni della “lotta dura senza paura”</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
-uno storico, tramite per i
militanti di LC di Torino; un altro per la Lombardia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>, con cui però ha perso i contatti ;una
coppia di maestri di strada per <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Napoli ;
tramite loro qualcuno a livello nazionale…e questo è tutto della galassia di
Lotta Continua di cui sono stato membro del Comitato Nazionale, dalla sua
nascita allo scioglimento a Rimini. Tutti a casa. I sopravvissuti. Per alcuni
fu una tragedia, altri fecero scelte tragiche per le loro vittime e per se
stessi; moltissimi si ripresero una vita personale a cui , di fatto, avevano
rinunciato o se ne dovettero inventare una nuova. Nella diaspora molti
“dirigenti nazionali”si sono affermati in ambiti professionali diversi, in
politica, nel giornalismo, come docenti universitari,in nuovi ambiti di
intervento politico e sociale, per le indubbie capacità che avevano…almeno uno
è passato nelle file del Berlusca; i militanti operai, in gran parte espulsi o
usciti dalle grandi fabbriche fordiste , hanno lavorato nelle piccole o si sono
messi in proprio, fino alla pensione o alla chiusura per la crisi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
-alcuni colleghi dell’ITIS L da
Vinci di Borgomanero, del Cobianchi di Verbania e forse dell’Omar e del Fauser
di Novara, dove ho avuto incarichi e supplenze; non so se riusciranno a
contattarne altri dell’epoca in cui erano docenti precari nei CIP; forse
trasmetteranno la Comunicazione ad altre scuole</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
- alcuni miei alunni del Leonardo
da Vinci, che ne informeranno altri</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
-mia moglie e una sua collega
maestra di scuola, per fare pervenire la Comunicazione nelle scuole in cui hanno
lavorato, negli uffici postali di Arona, Borgomanero e Nebbiuno, dove vivo; mio
figlio, ai suoi amici e amiche, surfisti e bagnini…se troverà il tempo</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
-la carissima mica di cui ho già
detto, forse alla Scuola San Anna e Normale di Pisa, conoscenti e amici </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
- un mio ex alunno e figlio di
una coppia di cari amici,ora pilota di rally che, se lo riterrà opportuno,
potrebbe farmi da tramite in quel mondo di appassionati </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
-una coppia recente di sposi novelli,
miei cari amici , che potrebbero essere un tramite, lei, nel Liceo di Pavia
dove insegna e lui tra i parenti e amici ebrei </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
- dell’epoca in cui sono stato
Presidente dei CIP, i miei contatti si riducono a meno di cinque; tra cui due
cari amici che faranno il possibile per recuperare i loro contatti a livello
nazionale e per la Sardegna ; con i Cip attuali sono in contatto con la
Presidente e, a sua discrezione, con i CIP provinciali ele scuole in cui sono
presenti; il CUB Scuola di Torino, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ha
dato la sua disponibilità per Comunicati stampa; dai Cobas Scuola non ho
notizie, una cara amica dei tempi dei Cip e su facebook, potrebbe fare qualcosa
in merito </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
-tramite un pensionato ATA e una
pensionata ex segretaria provinciale della CGIL Scuola di Novara, la mia
Comunicazione potrà essere trasmessa in un ambito più vasto dello SPI e CGIL
Scuola, come ho avuto conferma dall’attuale segretario provinciale; anche se su
posizioni diverse, hanno infatti sempre riconosciuto e rispettato il mio
impegno e la mia coerenza politica nella lotta in difesa della scuola pubblica
e il diritto ad una istruzione qualificata e gratuita.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
- gli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>amici e visitatori della mia pagina su
facebook , alcuni impegnati politicamente, i miei tweet su Twitter, ridotti a
poche parole e i visitatori del mio blog, che sanno come la penso sul presente
nel nostro paese </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
-un gruppo di studenti di Occupy
Pisa, molto impegnati sul piano sociale, conosciuti in un paio delle loro
assemblee in Piazza Dante; dato il loro impegno notevole non so se avranno
tempo per fare passaparola</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ecco questo è tutto”l’esercito”
potenziale su cui posso contare per il passaparola e non ho dubbi che molti <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mi aiuteranno per quanto possono; perché credo
di avere lasciato un buon ricordo per quello che ho fatto, anche se non sempre
condiviso. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E’ un numero di persone, per ora ristretto,
ma presenti in<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>alcuni ambiti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>potenzialmente molto ampi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Per me rimetterle insieme,
incontrate e conosciute in epoche diverse, distanti tra loro decenni, in
contesti e ambiti molto diversi,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ha
significato ripensare alle mie diverse vite, farle riemergere dal mio passato, di
cui conservo molti cari ricordi, immagini e impressioni, frammenti rimastimi di
una memoria per i nomi, che non è mai stata un mio punto forte; scoprire infine
di avere nuovi e recenti amici, oltre quelli del passato.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ritrovarvi è stato un piacere,
perché tramite i vostri volti ho rivisitato le mie vite appunto, ad una età in
cui, di norma, le cose più importanti appartengono al passato</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il resto, quello che accadrà, non
dipenderà più da me; so che dal numero ridotto di persone attuale, potrebbe
diventare molto numeroso, dipenderà se il libro piacerà, se pensate che valga
la pena darmi una mano in questa “mission impossible”. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Credo che buona parte di voi lo
farà, semplicemente perché vi conosco e so di poterci contare. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sui giovani, più che conosciuti,
incontrati mesi fa a Pisa e fortemente impegnati nel sociale ai quali , nei due
brevi interventi fatti, devo essere sembrato alquanto estemporaneo per quello
che proponevo,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>forse patetico, faccio
affidamento sulla comunanza di ideali che mi ricordano di me alla loro età</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sarò felice di avere in seguito
vostre notizie. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Per ora auguro buon lavoro, buon
studio, il raggiungimento degli obiettivi che perseguite e una vita serena per
chi è in pensione </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Buona lettura </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Antonio Marraccini</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-12488515121057004822012-11-26T14:39:00.003-08:002012-11-26T14:39:49.140-08:00Presentazione di alcune analisi ricavate da:Loretta Napoleoni << Il Contagio.. Perché la crisi economica rivoluzionerà le nostre democrazie>> e Maurizio Lazzarato << La fabbrica dell’uomo indebitato. Saggio sulla condizione neoliberista>><div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Gli scritti che seguono riguardano la crisi del debito sovrano che attanaglia i Paesi europei della fascia mediterranea e di cui paghiamo i costi,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a partire dalla sua origine negli USA, tramite una serie di documenti-schede, relativi alle sue caratteristiche in ogni Paese.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Sono il frutto della lettura di due libri a cui ho attinto, sia per i dati che per le analisi che cito. Si tratta del libro dell’economista Loretta Napoleoni << Il Contagio.. Perché la crisi economica rivoluzionerà le nostre democrazie>> e il libro del sociologo e filosofo Maurizio Lazzarato << La fabbrica dell’uomo indebitato. Saggio sulla condizione neoliberista>>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Le analisi e le domande che si pone la Napoleoni, a mio parere, trovano risposta in Lazzarato che, a partire dalla <i>Geneaologia della morale</i> di Nietzsche, dalla teoria marxiana della moneta del Marx giovane in <i>Le lotte di classe in Francia </i>e sulla natura del rapporto creditore-debitore in<i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Estratti dal libro di James Mill ,</i> sviluppa l’analisi del rapporto creditore-debitore compiuta da Deleuze e Guattari con <i>L’anti Edipo</i>, negli anni ’70, riattivando due ipotesi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Scrive Lazzarato << Anzitutto , l’ipotesi secondo la quale il paradigma sociale non è dato dallo scambio ( economico e/o simbolico), ma dal credito. Alla base della relazione sociale non c’è l’uguaglianza ( dello scambio), ma l’asimmetria del rapporto debito/credito che precede, storicamente e teoricamente la relazione tra produzione e lavoro salariato. Poi l’ipotesi che vede nel debito un rapporto economico indissociabile dalla produzione del soggetto debitore e della sua <<moralità>> …Il concetto contemporaneo di economia ricopre sia la produzione economica che la produzione di soggettività…Occorre dunque …analizzare l’economia del debito e della produzione dell’uomo indebitato, nel tentativo di costruire armi utili a combattere le battaglie che si annunciano. Poiché la crisi, lungi dal chiudersi, rischia di estendersi. >><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;"><< E’ inutile cercare un fondamento a ciò che si chiama capitalismo (l’industria,la finanza,lo Stato o la produzione di conoscenza) perché non esiste un nucleo unico da cui deriverebbero le sue relazioni di potere e non esiste un luogo, un’istituzione, un dispositivo più strategico degli altri…Non c’è un unico rapporto (economico,politico, di indebitamento, di conoscenza) che possa contenere,totalizzare e dominare tutti gli altri…ciò che io chiamo economia del debito è un concatenamento che tiene assieme queste molteplicità. La loro unità non è sistematica, ma operativa, cioè costituisce una <<politica>> che da luogo a composizioni e unificazioni sempre parziali e temporali. E, nel capitalismo, la <<politica>> è sempre definita in relazione e agli imperativi del conflitto di classe…Per usare le parole di Lenin , la governamentalità ha prodotto un capitalista collettivo che non si concentra sulla finanza, ma opera trasversalmente dentro l’impresa, l’amministrazione, i servizi, i partiti politici, i media e l’università…La governamentalità passando da una politica all’altra si modifica…La parabola che il <<liberalismo>> traccia conduce sempre agli stessi risultati : crisi, restrizione della democrazia e delle libertà <<liberali>> e attuazione di regimi più o meno autoritari, a seconda dell’intensità della lotta di classe>><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>IN CONCLUSIONE<o:p></o:p></i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><<A quali condizioni possiamo riattivare la lotta di classe che l’iniziativa capitalista ha completamente spostato sul terreno “ astratto” e “deterritorializzato” del debito?...Il debito impone, come terreno di lotta una trasversalità di tutti gli ambiti : trasversalità tra Stati e spazi nazionali, tra sfera economica, politica e sociale, tra figure dello sfruttamento e del dominio…se non vogliamo farci spazzare via o schiacciare dal Grande Creditore...Il debito si fa beffe delle frontiere e delle nazionalità, supera le divisioni tra occupazione e disoccupazione, tra attivi e inattivi, tra precari e garantiti…La figura dell’<<uomo indebitato>> è trasversale alla società nel suo insieme e richiede nuove solidarietà e cooperazioni. Inoltre dobbiamo pensare alla trasversalità tra << natura e cultura>> perché il neoliberismo ha ulteriormente appesantito il debito che abbiamo contratto nei confronti del pianeta e di noi stessi in quanto viventi…Ciò che l’FMI, l’Europa e la Banca centrale europea ordinano, dietro ricatto dei mercati, sono ancora rimedi neoliberisti che non fanno altro che aggravare la situazione…Le uniche istituzioni a essere uscite dall’ultimo fallimento finanziario sono le banche, che continuano a fare profitti e a distribuire dividendi grazie alla nazionalizzazione delle perdite…Il capitalismo funziona sempre in questo modo, razzista, nazionalista, maschilista, patriarcale e autoritario, che tratteggia un modo di vivere infame ;<<vivere e pensare come porci>>- con tutto il rispetto per i maiali-, un modo di vivere di cui l’Italia berlusconiana ha fatto una messa in scena di incomparabile volgarità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Una delle condizioni indispensabili alla lotta di classe è la reinvenzione di una <<democrazia>> che attraversi e riconfiguri ciò che le teorie più sofisticate continuano pensare separatamente – la politica, il sociale e l’economia-, visto che il debito le ha già integrate all’interno di un dispositivo che le articola e organizza…Dove scovare le ragioni del <torto>> e le <<condizioni>> se non a partire dai rapporti di sfruttamento e di dominio attuali?Il compito più importante consiste nell’immaginare e sperimentare modalità di lotta che abbiano l’efficacia di blocco che aveva lo sciopero nella società industriale…Le teste di legno dei capitalisti e dei governanti riescono a sentire solo il linguaggio della crisi o quello della lotta….Nietzsche può darci ancora qualche indicazione <<La compiuta e definitiva vittoria dell’ateismo potrebbe affrancare l’umanità da tutto questo suo sentirsi in debito verso il proprio principio, la propria causa prima. Ateismo e una sorta di seconda innocenza sono intrinsecamente connessi>>…La ripresa della lotta di classe lì dove serve, ovvero dove è più efficace, deve riconquistare, rispetto al debito, questa seconda <<innocenza>>…non più verso il debito divino ma verso il debito terrestre…che modula e formatta la nostra soggettività. Non si tratta quindi dunque semplicemente di annullare i debiti o di rivendicare un default- quand’anche sarebbe estremamente utile-, ma di uscire dalla morale del debito Cercando di giustificarsi rispetto al debito abbiamo perso. Qualunque giustificazione già vi rende colpevoli. Occorre conquistare questa seconda innocenza, liberasi da colpevolezza, dovere, cattiva coscienza e <i>non rimborsare un centesimo. Occorre battersi per la cancellazione del debito</i> ,il quale, ricordiamolo, non è un problema economico, ma un dispositivo di potere che non soltanto ci impoverisce, ma ci porta alla catastrofe.>><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Come si può vedere l’analisi, a partire da un livello teorico alto e complesso, conclude parlando della necessità di nuove forme di lotta, oltre lo sciopero, di superamento delle divisioni tra attivi e inattivi, tra precari e garantiti, di trasversalità della mobilitazione nella società e dei contenuti,che non possono che essere generali, quelli che riguardano tutti coloro che pagano i costi della crisi, che ho riassunto nella mia proposta di nuove forme di lotta clamorose, come lo sciopero della fame a staffetta davanti al Parlamento, di raccogliere milioni di firme per il Programma Politico Apartitico Unitario dei Cittadini; di reinvenzione della democrazia, che non può che essere partecipativa, per concludere con l’indicazione della richiesta della cancellazione del debito, cosa non diversa e che concretizza l’indicazione degli Indignatos <<<i>NOI LA CRISI NON A PAGHIAMO. PAGHI CHI NON HA MAI PAGATO>>.<o:p></o:p></i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Queste analisi completano quindi e portano a conclusione, quelle citate, sviluppate e concretizzate nelle proposte, nel mio libro <<Una spia da un milione di dollari>>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>CONTENUTI<o:p></o:p></span></div>
<o:p></o:p><div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">- La crisi del Debito Sovrano nei paesi europei<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">-Le banche, l’alta finanza e la crisi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">- La crisi dei <i>subprime </i>negli Usa<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">- La Grecia nella crisi del debito sovrano<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">-La Spagna nella crisi del debito sovrano<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">- La Francia nella crisi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">- La Germania e la crisi : un modello da seguire?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">- L’Islanda, un modo diverso di uscire dalla crisi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">- Il caso Argentina<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-76653471395248151652012-11-26T14:39:00.000-08:002012-11-26T14:39:15.636-08:00LA CRISI DEL DEBITO SOVRANO<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">In Europa la lotta di classe si concentra intorno alla crisi del debito, che arriva a toccare anche gli Usa e il mondo anglosassone, cioè i paesi che hanno prodotto il neoliberismo e le illusioni economiche e politiche degli ultimi quarant’anni, e il susseguirsi dei disastri finanziari.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">La crisi attuale non è cominciata con il disastro finanziario, è piuttosto il risultato del fallimento del programma neoliberista ( fare dell’impresa il modello di qualunque relazione sociale) e della resistenza, che la figura soggettiva da questi promossa ( il capitale umano e l’imprenditore di se stessi) ha incontrato. E’ questa resistenza, anche se passiva, che ostacolando la realizzazione del programma neoliberista ha trasformato il credito in debito. Se il credito e il denaro esprimono la loro comune natura di <<debito>> è perché l’accumulazione è bloccata, è incapace di garantire nuovi profitti e di produrre nuove forme di assoggettamento.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">E’ stato il Giappone a entrare per primo – dopo l’esplosine della bolla immobiliare negli anni ’90 e la successiva esplosione del debito per rimettere in sesto il sistema bancario- in una <<crescta zero>> che volge ormai alla recessione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Il modello soggettivo <<fordista>>,( impiego a vita, un tempo dedicato unicamente al lavoro, il ruolo della famiglia e la sua divisione patriarcale dei ruoli ecc) è esaurito. Ad esso è subentrata la precarietà del lavoro e della vita.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">La crisi del debito non è una follia della speculazione ma il tentativo di mantenere in vita un capitalismo già malato. Il “miracolo economico” tedesco è una risposta <i>regressiva e autoritaria</i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>all’impasse che si era già manifestata prima della crisi del 2007. E’ per questa ragione che la Germania e l’Europa sono così feroci e inflessibili con la Grecia. La crisi finanziaria apre una nuova fase politica , nella quale il capitale non può più contare sulla promessa di una futura ricchezza per tutti , come negli anni ’80.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Per dirla come Marx, può solo contare sull’estensione e l’approfondimento del <<plusvalore assoluto>>, ovvero un allungamento del tempo di lavoro, un incremento del lavoro non retribuito e dei bassi salari, dei tagli ai servizi, della precarizzazione delle condizioni di vita e di impiego, sulla diminuzione della speranza di vita. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Il governo del pieno impiego precario e la tagliola del saldo del debito richiedono l’integrazione nel sistema politico democratico di interi blocchi del programma delle estreme destre.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">La resistenza che non ha aderito al programma neoliberista rappresenta la speranza di fuggire alle <<tecnologie di governo>> dei <<governi tecnici>> del debito<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">E’ finita l’epopea degli anni ’80 e ’90, dei creativi,del lavoratore indipendente, che investe su di se.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“ padrone di se stesso” che nel perseguire i propri interessi privati, lavora per il bene di tutti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Oggi l’imperativo è <i>assumere su di se</i> i costi e i rischi della catastrofe finanziaria. La popolazione deve farsi carico del debito che le imprese e lo Stato “esternalizzano” verso la società, il debito privato è diventato debito sovrano degli Stati, debito pubblico, debito nostro.<o:p></o:p></span></div>
<o:p></o:p><div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Attraverso il debito pubblico a indebitarsi è l’intera società acuendo ed esasperando le disuguaglianze, cioè le differenze di classe.. Di fronte al capitale-Creditore Universale siamo tutti “debitori”, responsabili e colpevoli del nostro destino,senza distinzione di sorta tra occupati e disoccupati, consumatori e produttori, attivi o inattivi, pensionati.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">La grandissima maggioranza degli europei viene espropriata dall’economia del debito, del debole potere politico concesso dalla democrazia rappresentativa, di una quota sempre maggiore di ricchezza sociale strappata con le lotte e soprattutto del futuro, ovvero del tempo, come potere di scelta possibile, di decisione sulla nostra vita.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Il blocco di potere neoliberista non può e non vuole “ regolare” gli “eccessi” della finanza, perché il suo programma politico, le sue scelte e decisioni, sono le stesse che ha portato all’ultima crisi finanziaria.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Col ricatto del deficit del debito sovrano vuole portare fino in fondo questo programma, iniziato col golpe di Pinochet del 1973 : ridurre i salari ad un livello minimo, di sussistenza, tagliare i servizi sociali per mettere il Wellfare al servizio dei nuovi “ assistiti”, i ricchi e le imprese, privatizzare qualunque cosa, comprese le funzioni prerogative dello Stato, secondo il detto di Reagan << Lo Stato non è la soluzione. Lo Stato è il problema>>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Le enormi somme che gli Stati hanno concesso alle banche, alle assicurazioni e agli investitori istituzionali, devono ora essere “ rimborsate” da chi paga le tasse e non dai grandi azionisti e compratori di titoli. I costi peseranno quasi interamente sui salariati, precari e non e sugli strati più deboli della popolazione, in particolare precari giovani e non e le donne.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Col denaro pubblico hanno salvato le banche nazionalizzandone le perdite<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Mettendo gli Stati in condizioni di fallimento,permettono di imporre ai paesi in deficit, politiche salariali e sociali che la governance neoliberista sognava sin dagli anni ’70.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Nonostante il dilagare della disoccupazione, la crescita negativa e la depressione generale nel Vecchio Continente ed in particolare nei paesi della fascia mediterranea, non si sono avute sollevazioni popolari a carattere democratico simili a quelle tunisine che anticiparono la primavera araba. Ma è proprio di questo che c’è bisogno oggi per avviare un ricambio della classe politica e dirigente, senza il quale si rischia il collasso. Perché questa inerzia delle popolazioni che pagano i costi della crisi restano attonite, paralizzate ? La prima riposta è semplice e va ricercata nelle strategie propagandistiche impiegate dalla classe politica e dalla burocrazia di Bruxelles che usano apertamente e sfacciatamente l’arma della propaganda che confonde i cittadini.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">L’ultimo coniglio dal cappello propagandistico è saltato fuori dal summit di fine giugno 2012, che doveva rappresentare la svolta storica dell’Unione Europea, capace di evitare alla Spagna e all’Italia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un destino simile alla Grecia : il Fondo Salva Stati e il Meccanismo di Stabilità:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">-innanzi tutto considerare i loro prestiti analogamente a quelli erogati dal settore privato, non garantisce che verranno ripagati in pieno;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">- da dove arriveranno poi i soldi necessari? Secondo gli accordi il 30 per cento dei finanziamenti arriverà dalla Spagna e dall’Italia; cioè quasi un terzo dei soldi che dovrebbero aiutarli a difendersi da <<ipotetici attacchi speculativi>> proverrà dalle loro finanze. Quindi aumenterà il loro debito sovrano invece di ridurlo. Inoltre il Meccanismo di Stabilità avrà un capitale massimo di 500 miliardi di euro, a fronte di un debito complessivo di Spagna e Italia di 2700 miliardi di euro, per cui si dovrà trovare un accordo che permetta alla Banca Centrale Europea (BCE) di stampare denaro e agire da creditore dell’ultima spiaggia, altrimenti il Meccanismo di Stabilità non servirà a nulla. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Il nocciolo della questione è che i fondi non ci sono. L’idea è che questa istituzione si autofinanzi vendendo obbligazioni sul mercato dei capitali. Che significa? Che ci si indebiterà ulteriormente per pagare un debito che vogliono inestinguibile, per ipotecare ancora di più le sorti e il futuro delle loro popolazioni che dovranno ripagarlo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">La politica neoliberista di austerità perseguita fino ad ora mira a imporre ai Paesi fortemente indebitati una forte deflazione interna : diminuisce la spesa pubblica, si riducono i salari, scende il consumo e così via in modo che il tenore di vita della fascia mediterranea si abbassi. Contemporaneamente si chiede alla Germania di inflazionare la propria economia, per esempio aumentando i salari per fare crescere il tenore di vita. Seguendo questo modello, i Paesi fortemente deficitari si impoveriscono e quelli più ricchi, che sono anche i loro creditori.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Ma dove nasce la crisi del debito sovrano che attanaglia i paesi europei della fascia mediterranea ? E’ a partire dal credito immobiliare che è scoppiata l’ultima crisi finanziaria. Non nasce in Europa, bensì con la <i>crisi dei</i> <i>subprime </i>in USA, <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">La logica del debito/credito è una logica politica di governo delle classi sociali all’interno della globalizzazione e la gestione dei <i>subprime </i>lo dimostra .<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Il problema del debito slittato dal debito privato al debito sovrano degli Stati. Chi pagherà le montagne di debiti accumulati per salvare le banche e il sistema di potere dell’economia del debito? <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: #fff9ee; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: #222222; font-family: Georgia; font-size: 10.5pt;">Lo stiamo vedendo sulla nostra pelle, nei paesi europei della fascia mediterranea con la crisi del debito sovrano degli Stati.. <o:p></o:p></span></div>
<o:p></o:p><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-16918002850386151002012-11-26T14:38:00.002-08:002012-11-26T14:38:18.759-08:00LE BANCHE, L’ALTA FINANZA E LA CRISI<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
La finanziarizzazione dell’economia, ha fatto si che i guadagni maggiori della finanza occidentale provengano non dall’investimento reale, bensì da quello creditizio, cioè si guadagna dando soldi in prestito e smerciando il debito, tramite le obbligazioni che sono un mercato di gran lunga superiore aquello dell’economia reale mondiale.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Un secolo fa si investiva in infrastrutture ( strade,ferrovie,cantieri navali ecc) oggi si investe in titoli del debito pubblico e privato, ritenuti meno rischiosi, dato che quando lo sono, come nel caso oggi dei Paesi con un alto deficit di bilancio nella crisi del debito sovrano, si impongono tassi di interesse più alti e politiche neoliberiste di taglio di salari, pensioni, occupazione, servizi sociali e privatizzazioni.</div>
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Fino alla crisi del debito sovrano, le emissioni di Stato più popolari erano i titoli di Stato, dai nostri Bot alle obbligazioni del Tesoro americano.Il debito sovrano era diventato una sorta di marchio doc..</div>
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Anni Novanta e anni Duemila : Lehman Brothers sbarca in italia con l’obiettivo di vendere prodotti della finanza strutturale per estrarre dai bilanci denaro liquido, dietro laute commissioni. Tutti comprano, anche i conventi di suore. Le Asl, le Aziende Ospedaliere, sono a corto di contanti, pagano i fornitori a 24 mesi e non sanno più dove trovare i soldi; Lehman Brothers (LB), crea obbligazioni sulla loro spesa, presentandole come titoli obbligazionari con garanzia della Stato. Si tratta della <<cartolarizzazione>> del debito che va a incidere sui bilanci delle Regioni e dello Stato.</div>
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In Campania, ad esempio, LB acquista debiti per cinque anni fino al 2007, per un valore di 2,7 miliardi di euro e gli enti si impegnano a ripagali dopo 10 anni. Il rischio per LB è zero, ha venduto tutte le obbligazioni all’asta e il guadagno è alto, intasca una commissione sulla creazione del prodotto e sulla vendita titoli, in più percepisce il tasso d’interessesul debito contratto dagli enti. Sarà il Tesoro a ripagarlo alla scadenza, cioè dopo 30 anni, o meglio i nostri figli e nipoti. Chi rischia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>è chi ha questi titoli in portafoglio, principalmente fondi pensione e d’investimento italiani.</div>
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Per il Tesoro l’operazione è meno conveniente, a cominciare dai tassi di interesse. L’emissione privata costa il Libor, il tasso applicato al rischio Italia, più il 3 per cento. Se l’avesse fatto il Tesoro il tasso aggiuntivo sarebbe stato dell’uno per cento e gli Enti non avrebbero dovuto pagare le commissioni alla LB. Non l’ha fatto per non fare crescere il debito pubblico, usando lo stratagemma della banca d’affari, l’indebitamento di un’istituzione statale si trasforma in debito privato e non compare nei bilanci statali. Da bilancio insomma non risulta che i nostri figli e nipoti sono indebitati per i prossimi trent’anni. </div>
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Per di più sempre in campania per coprire il costo del debito si è ricorso all’aumento dell’Irap, l’l’Imposta regionale sulle attività produttive. Cioè hanno penalizzato la produzione a vantaggio della finanza.</div>
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Per inciso il nostro debito pubblico è molto più grande di quello dichiarato ufficialmente. Idem per la Grecia e nessuno ne conosce le dimensioni reali</div>
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Dato che questo tipo di operazioni finanziarie le grandi banche d’affari le hanno vendute a tutti i Paesi con deficit di bilancio pubblico, il loro debito complessivo è molto più grande di quello che pensiamo e che ci dicono.</div>
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Scorporare dai bilanci i debiti ha favorito ladrocini e sprechi, che oggi la popolazione italiana ed europea deve pagare.</div>
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Se le banche hanno architettato la falsificazione dei bilanci dello Stato in combutta coi politici di turno, non è giusto che siano loro a pagarne le conseguenze piuttosto che il contribuente?</div>
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In conclusione : abbiamo governi checon la complicità delle banche e dell’alta finanza hanno derubati chi li ha eletti, per poi ignorane le istanze e aggravare i problemi. L’Unione Europea , non ha controllato e fa pagare la crisi alle popolazioni.</div>
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Attraverso il del debito sovrano, l’uomo indebitato rischia di diventare la condizione economico-esistenziale più diffusa al mondo.</div>
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Cosa comporta la nascita e lo sviluppo dell’uomo indebitato? In questo senso con l’ultima crisi finanziaria viviamo un una svolta decisiva. Le battaglie che un tempo si svolgevano intorno al salario, oggi sembrano avere luogo intorno al debito e soprattutto al debito pubblico, che rappresenta una sorta di salario socializzato. Infatti , le politiche neoliberiste di austerità si concentrano e passano fondamentalmente per la restrizione di tutti i diritti sociali ( pensione,sanità,disoccupazione, ecc) e per la riduzione dei servizi, degli impieghi nel pubblico e dei salari dei funzionari, nella prospettiva dell’uomo indebitato.</div>
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Il <i>Wellfare</i> operava contemporaneamente sulla vita degli utenti e come viatico riformista di ridistribuzione del reddito e accesso a una molteplicità di servizi e di diritti. Oggi, che la strada riformista è bloccata, resta solo il controllo attraverso la politica del debito.. Da strumento di riformismo del capitale, il <i>Wellfare</i> diventa mezzo di istituzione di regimi totalitari. Lo Stato ha cambiato funzione. In queste condizioni il <i>NewDeal </i>è semplicemente impossibile, perché non si tratta affatto di equilibrio economico, di imperativi economici, ma di una politica totalizzante e di individualizzazione del controllo autoritario dell’uomo indebitato.</div>
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ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-27711608072023112262012-11-26T14:37:00.002-08:002012-11-26T14:37:40.519-08:00LA CRISI DEI SUBPRIME IN USA<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>L’INIZIO DELLA CRISI </div>
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La crisi dei <i>subprime </i>non è soltanto una crisi finanziaria : segna anche il fallimento del programma politico neoliberista e del modo di governo fondato sull’impresa e l’individualismo proprietario e patrimoniale.<i><o:p></o:p></i></div>
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Nella sua genealogia e sviluppo, la crisi dei <i>subprime</i> mostra il funzionamento di un blocco di potere in cui l’economia <<reale>> e la <<speculazione>> finanziaria sono indivisibili. Mentre l’economia << reale>> impoverisce i governati in quanto <<salariati>> ( blocco dei salari, precarietà ecc) e in quanto detentori di diritti sociali ( riduzione ei sostegni al reddito, diminuzione dei servizi pubblici, dei sussidi di disoccupazione, delle borse di studio per gli studenti ecc), la finanza promette di arricchirli con il credito e l’azionariato.</div>
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Nessun aumento di salari diretti o indiretti ( pensioni), ma crediti al consumo e spinta alla rendita finanziaria (fondi pensione, assicurazioni private); nessun diritto all’alloggio, ma prestiti immobiliari; nessun diritto alla secolarizzazione, ma prestiti per pagare gli studi; nessuna garanzia sociale contro i rischi ( disoccupazione, sanità, pensione), ma investimenti nelle assicurazioni individuali. </div>
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Se come utenti da un lato devono guadagnare e spendere il meno possibile, dall’altro come consumatori devono spendere il più possibile per smaltire la produzione. Ma nel capitalismo contemporaneo utente e consumatore coincidono. La finanza pretende di governare questo paradosso tramite i crediti <i>subprime </i>: ridistribuire redditi, tagliando senza intaccare i profitti, riducendo le imposte ( soprattutto ai ricchi e alle imprese), tagliando salari e spese sociali. In questa situazione per arricchire tutti non resta altro che il ricorso al credito : <<hai un salario basso, non c’è problema! Indebitati per comprare una casa, il suo valore aumenterà e ti garantirà altri prestiti>>. Ma non appena i tassi di interesse aumentano, questo meccanismo di <<distribuzione>> dei redditi attraverso il debito e la finanza, crolla.</div>
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L’esplosione del mercato immobiliare e del credito facile sono stati due modi per tranquillizzare i lavoratori e la classe media e per farli aderire al programma neoliberista, poi hanno capito che era una strategia di Wall Stret per sottrargli fino all’ultimo dollaro di patrimonio. Ma ormai era troppo tardi, perché la casa era la loro ultima risorsa patrimoniale in caso di necessità. Una casa ipotecata che non hanno più.</div>
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La logica del debito/credito è una logica politica di governo delle classi sociali all’interno della globalizzazione e la gestione dei <i>subprime </i>lo dimostra .</div>
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Negli USA con la crisi dei <i>subprime</i> nasce l’attuale crisi finanziaria ed è negli USA , epicentro della crisi e culla del neoliberismo, che le politiche neoconservatrici rischiano riandare al fondo della propria logica, approfittando della crisi finanziaria.</div>
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Tra il 2001 e il 2004, negli Stati Uniti, la crescita del 10 per cento del Pil è stata possibile unicamente perché misure di rilancio dell’attività hanno iniettato nell’economia 15,5 punti di Pil : riduzione dell’imposizione di 2,5 punti del Pil, credito immobiliare passato da 450 a 960 miliardi di dollari ( 1300 prima della crisi del 2007), aumento delle spese pubbliche di 500 miliardi </div>
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Un americano su cinque è senza lavoro o sottopagato. Un credito immobiliare su otto sfocia in un pignoramento. Un americano su otto vive di buoni pasto. Ogni mese , circa 120.000 famiglie dichiarano fallimento. La crisi economica ha fatto piazza pulita<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di oltre 5.000miliardi di dollari di fondi pensione e risparmi. Parallelamente massicci tagli di bilancio si sono abbattuti su molti servizi pubblici. Almeno 45 Stati hanno tagliato servizi fondamentali per i più deboli : bambini, anziani, portatori di handicap, malati, senza tetto. Per non parlare degli studenti, bersaglio sistematico.</div>
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La California ha soppresso un programma di assistenza alle famiglie in stato di necessità : 1,4 milioni di persone, di cui due terzi bambini.Il Maine ha ridotto drasticamente le borse di studio e i fondi per i senza tetto. L’Alabama ha abolito i servizi che permettevano di restare a casa propria piuttosto che andare in casa di cura. Il Michigan,il Nevada, la California e lo Utah hanno soppresso i rimborsi delle spese dentistiche e oftalmologiche ai beneficiari di <i>Madicaid </i>, l’assicurazione sanitaria dei più poveri. Si potrebbe continuare l’elenco. </div>
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Il democratico Obama si vanta di avere negoziato il più importante taglio alle spese sociali mai realizzato negli Stati Uniti.. Nel novembre 2010 ha concluso un accordo col Congresso, ormai a maggioranza repubblicana, per prolungare di due anni le riduzioni fiscali concesse da Bush alle fasce più ricche della popolazione, estendendole anche a quelle con un reddito superiore a 250.000 dollari. In cambio di qualche spicciolo ai disoccupati ha regalato 315 miliardi di dollari in due anni ai più ricchi.</div>
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Nel 2011 gli USA perdono la valutazione della AAA da parte della agenzia di rating Standard & Poor</div>
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Nel febbraio 2011 migliaia di contestatori hanno manifestato, per tre giorni a Madison, capitale del Wisconsin, contro il progetto del governatore, che consentiva di risparmiare 300 milioni di dollari in due anni ( il deficit di bilancio dello Stato è di 5,4 miliardi) , congelando parzialmente, per via legislativa, i salari dei dipendenti pubblici, di ridurre le loro pensioni e di annullare una serie di diritti sindacali, non ultimo degli obiettivi dei politici dell’austerità in tutto il mondo.</div>
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Il premio nobel Stiglitz riferisce che l’un per cento della popolazione americana controlla il 40 per cento della ricchezza nazionale, mentre venticinque anni fa il 12 per cento dei più ricchi possedeva il 33 per cento del patrimonio del Paese. Cosa è successo? </div>
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E’ successo che quasi tutti i senator e gran parte dei membri del Congresso, appartengono a quell’uno per cento dei più ricchi, assieme ai finanziatori delle loro campagne elettorali.Non c’è da meravigliarsi quindi quando le società farmaceutiche ricevono in dono di mille miliardi di dollari attraverso una legge che proibisce allo Stato, il loro maggior cliente, di negoziare i prezzi di acquisto. </div>
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Va così in frantumi il sogno americano, il mito di una nazione, quello dell’eguaglianza. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-58223181201105486652012-11-26T14:35:00.003-08:002012-11-26T14:35:59.090-08:00LA GRECIA NELLA CRISI DEL DEBITO SOVRANO <div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
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La Grecia nel 1965 piomba nell’instabilità politica che apre le porte alla dittatura dei colonnelli e al colpo di Stato nell’aprile del ‘67, appoggiato dal governo americano. La politica economica dissennata della giunta e la rivolta degli studenti del Politecnico di Atene provocano un altro colpo di stato che istaura di fatto una dittatura, che crolla con l’invasione della Turchia dell’isola di Cipro, nel luglio ’74.</div>
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La crisi greca inizia alla fine degli anni ’90 , con i vincoli imposti dal trattato di Maastricht per entrare nella moneta unica, che difficilmente i Paesi con grossi deficit potranno rispettare. Ma la moneta unica si deve fare a costo di alterare i bilanci degli Stati. Ai Paesi ricchi come la Germania e la Francia, la debolezza intrinseca dell’euro, che vale meno del marco e del franco, fa comodo perché rende più competitivi i loro prodotti e infatti la Germania oggi è il secondo esportatore al modo dopo la Cina. </div>
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Anche ai Paesi mediterranei la moneta unica fa gola, perché permette loro di accedere al mercato dei capitali a tassi più bassi, grazie all’emissione di obbligazioni in euro.Tutti sanno che questi Paesi non potranno più ricorrere alla svalutazione delle loro monete nazionali, per aumentare la loro competitività. Si truccano i bilanci degli Stati e nessuno a Bruxelles controlla.</div>
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Quando nel 2009 l’Eurostat , l’ufficio di statistica dell’UE,ricalcala il deficit del bilancio gre, ci si accorge che in quell’anno è pari al 12 per cento del Pil, più di quattro volte il limite imposto da Maastricht. Il problema è che le banche d’affari sfornano continuamente una varietà infinita di prodotti per aggirare i limiti imposti dalla UE, falsificando di fatto i bilanci.</div>
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Nella seconda metà degli anni ’90 vengono smerciati i <i>currency-swaps, </i>un tipo di derivati il cui scopo è occultare un prestito attraverso la trasformazione di un debito presente, in una passività futura. Da Goldam Sachs a J.P. Morgan, dalla Deutsche Bank al Credit Lyonnais, tutti i principali istituti di credito vendono questo prodotto. Il costo di questi sofisticati giuochi è alto, ma lo Stato lo maschera nelle commissioni bancarie.</div>
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Da anni la super deficitaria Grecia spende più del 2,5 per cento del Pil, per armarsi contro nemici immaginari; è il principale importatore continentale di armi convenzionali, con il rapporto tra spese militari e Pil più alto in tutta la UE. Tra il 2000 e il 2010 ha speso in armi, sottomarini e caccia 16 miliardi di euro, quasi il doppio di quelli elemosinati a davos nel 2009. ta i più importanti fornitori militari ci sono imprese francesi etedesche. Poche settimane prima che venga varato il prestito europeo di 110 miliardi di euro, nel 2010, l’agenzia reuters dà la notizia di pressioni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dei governi francese e tedesco per l’acquisto di fregate, elicotteri e caccia francesi, per un valore superiore a 13 miliardi di euro e un pagamento di 2,8 miliardi di dollari per tre sottomarini tedeschi. Parte dei soldi per salvare la Grecia dalla bancarotta, finiranno dunque nei bilanci dell’industria bellica francese e tedesca. </div>
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Il precariato è stato istituzionalizzato sin dal 2001. Il settore pubblico è il primo datore di lavoro e da prima del 2010 non ha i soldi per continuare ad esserlo, perché le entrate non coprono le spese. </div>
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A gennaio 2010 Atene chiede un prestito per un debito di 9 miliardi di euro,ma a Davos i politici fanno solo vaghe promesse, peraltro rinnegate al rientro in patria per non scontentare il loro elettorato. Soluzione: il Paese si indebita con le banche, finchè i mercati decidono di chiudere la borsa nel 2010. A quel punto interviene Bruxelles, con un primo prestito di 110 miliardi di euro e poi con altri 109 miliardi a fine luglio 2011, a cui vanno aggiunti altri 50 miliardi in debiti posticipati da parte del settore privato. Secondo Bruxelles questo dovrebbe consentire una ripresa economica nel Paese a crescita negativa da almeno cinque anni, il cui gettito fiscale non copre tutta la spesa pubblica e che ha un debito pari alo 142 per cento del Pil. Un’illusione.</div>
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Dei 109 miliardi di euro stanziati col cosiddetto Piano Marshal europeo, la Grecia ne riceverà solo 34; gli altri 75 finiranno nei forzieri delle banche che hanno in portafoglio il debito greco, serviranno a garanzia della dilazione del pagamento di titoli pari a 54 miliardi. Vuol dire che per convincere il settore privato a emettere nuove obbligazioni, bisogna offrirgli una garanzia che trasformi i titoli spazzatura in obbligazioni AAA. Se la Grecia non paga e va in bancarotta fungeranno da compensazione per i creditori </div>
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Ufficialmente , ad agosto 2011, Atene deve ripagare 6 miliardi di euro che non ha; nel 2012 ci sono altri 30 miliardi da restituire. Da dove arriveranno quei soldi se il Paese è a crescta negativa e non ha più accesso al mercato del credito? La risposta sono i 35 miserabili miliardi di euro del cosiddetto Piano Marshal visto prima. </div>
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Questa manovra riporterà il debito greco esattamente dov’era quando la crisi è scoppiata nel 2010. Cioè non cambia assolutamente nulla. Ci vogliono altri prestiti e una seconda manovra.</div>
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Atene - dopo avere abbassato nel 2010 i salari, aumentato l’età pensionabile, bloccato le pensioni, aumentato l’Iva- mette in atto, su richiesta della UE e del FMI, una seconda manovra<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che prevede 6 miliardi di euro di tagli nel 2011, 26 miliardi tra il 2012 e il 2015, privatizzazioni (l’azienda elettrica, la lotteria, il vecchio aeroporto di Atene, alcuni porti e marine) equivalenti a 50 miliardi di euro; un aumento settimanale del lavoro dei dipendenti statali di 2 ore e mezza e la soppressione di 200.000 posti di lavoro el settore pubblico. Nel 2010, 120.000 negozi hanno chiuso; nel 2011 è stata la volta di 6.000 ristoranti, a fronte di una diminuzione dell’affluenza dl 54 per cento. Tutto ciò che vale qualcosa deve essere svenduto. Che le entrate per lo Stato diminuiscano proporzionalmente non preoccupa UE e FMI. La sola cosa che importa e che i creditori ( e soprattutto le banche francesi e tedesche che, detenendo titoli del debito greco, si vedranno salvate una seconda volta dal denaro <<pubblico>>) vengano rimborsati.. Con questo nuovo “aiuto” il debito della Grecia è passato dal 150 al 170 per cento del Pil.Un economista americano , John Coffee, svela cosa ci sia dietro il salvataggio della Grecia : la grecia rischia il fallimento e la BCE vuole evitarlo per salvare le banche tedesche e francesi, che ne subirebbero le conseguenze. Se, al contrario, fosse l’Italia a essere in fallimento, l’onere maggiore sarebbe toccato alle famiglie e non alle banche europee. I mercati lo sanno bene e si comportano di conseguenza.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
I mercati lo sanno mentre i giornalisti ,apparentemente, lo ignorano. Immaginiamo cosa succederebbe se i media avessero il coraggio di dire la verità, sostituendo ogni volta <<salvataggio della Grecia>> con << salvataggio delle banche francesi e tedesche>> : ci troveremmo in tutt’altro quadro politico. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
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Intanto la società civile è accampata nelle pubbliche piazze contro li piani d’austerità del governo;i giovani fanno circolare su You Tube le immagini degli scontri tra polizia e manifestanti che assediano il Parlamento, contro i <<saldi>> patrimoniali del loro paese. Hanno ragione. Infatti lo stesso FMI ha ammesso che dalla primavera del 2010 e quella del 2011 l’economia greca si è contratta del 9,4 per cento e nel secondo trimestre del 6,9 per cento. Motivo? La politica di austerità ha strangolato la crescita.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
I greci non sono in grado di ripagare i debiti accumulati dalla classe dirigente e il loro futuro rischia di essere deciso dalle banche di Pesi stranieri. I politici greci hanno mentito alla popolazione, hanno usato il falso benessere per essere rieletti e ridistribuire ricchezza tra le èlite che li sostengono. La moderna tragedia greca quindi è frutto del malgoverno, degli abusi, della cattiva gestione dello Stato, con la complicità del FMI e dell’Unione europea.</div>
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Il debito greco è ingestibile o meglio inestinguibile e nessuno ne conosce le dimensioni reali e lo stesso discorso vale per l’Italia, la Spagna, il Portogallo, l’Irlanda…</div>
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Nei Paesi del Sud Europa la disoccupazione è il triplo rispetto al Nord, in Olanda e Germania, quella giovanile è inferiore al 10 per cento, con l’eccezione del Regno Unito al 18,5 per cento e la deficitaria Irlanda. In Italia all’inizio del 2011 era , secondo i dati ufficiali sicuramente per difetto, del 29 per cento, con punte al Sud fino al 50 per cento, in Spagna superava il 40 per cento e in Grecia era del 39,6 per cento.</div>
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In Grecia la corruzione e le tangenti hanno sottratto all’erario pubblico l’equivalente del 8 per cento del Pil, oltre 20 miliardi di euro, abbastanza per evitare lo scoppio della crisi del debito sovrano e quella dell’euro.</div>
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E’ però l’Italia ha avere il triste primato della corruzione. Trasparency International la inserisce nella hit parade dei 21 Stati al mondo le cui imprese corrompono di più i pubblici ufficiali; non dimentichiamoci che il PSI<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>craxiano voleva istituzionalizzare le tangenti al 3 per cento. In italia l’economia illegale è talmente diffusa<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e pervasiva da fornire al Paese la liquidità necessaria per non affondare.</div>
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In conclusione è bene ricordare che la Grecia viene mantenuta sull’orlo della bancarotta per un ritardato prestito chiesto<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a Davos nel gennaio 2010, di 9 miliardi di euro.<o:p></o:p></div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-48255659654562665802012-11-26T14:35:00.000-08:002012-11-26T14:35:00.052-08:00LA SPAGNA NELLA CRISI DEL DEBITO SOVRANO <div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
I giovani che affollano le piazze europee appartengono alla generazione “millenium”; la delocalizzazione di gran parte della produzione in Asia, nelle Zone di Produzione Esportazione, analizzate dalla Klein in <<No Logo>>, li ha esclusi dal sistema produttivo. Esistono in funzione di ciò che consumano. La loro condizione di precari li rende invisibili in molte voci dello Stato, dalla pensione all’assistenza sanitaria; il loro unico ammortizzatore sociale è la famiglia. Secondo l’ultimo rapporto Istat in Italia più di due milioni di giovani tra i 25 e i 34 anni, il 47 per cento, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>vivono con la famiglia senza lavorare né studiare. Gli spagnoli li chiamano <<generazione mille euro>> i francesi <<generation precarie>>, i greci << generazione 700 euro>> e gli italiani </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<< generazione P>> ( dove P sta per precari); appartengono tutti alla generazione più istruita del Mediterraneo. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Soltanto in Spagna si calcola che ci siano dieci milioni di precari, una stima per difetto.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Secondo l’Instituto Nacional de Estatistica, nel 2002 il salario medio era di 19.802 euro, nel 2006, prima della crisi dunque, era sceso a 19.680, nel 2011 la metà guadagna meno di 15.760 euro </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nel 1995 il salario medio spagnolo era 16.762 euro, nel 2011 al netto dell’inflazione equivarrebbe a 24.000 euro.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Prima dello scoppio della crisi del debito sovrano, oltre il 30 per cento dei giovani compresi tra i 18 e i 24 anni era disoccupato in Grecia, Francia e Portogallo. Oggi sono ben di più.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Non a caso gli Indignados nascono in Spagna. Dei 6 milioni di lavoratori assorbiti dal 1997 al 2010, la metà di chi ha tra i 18 e i 35 anni è ancora precario, 3 milioni su una popolazione attiva di 23 milioni.. Il 26 per cento di questi giovani vive ancora coi genitori. Il numero dei ragazzi che possiede un’indipendenza economica è sceso dal 24 per cento nel 2004 al 21 per cento nel 2008; di oggi non si hanno i dati, ma sicuramente sono ancora di meno. Si tratta di un fenomeno generale in tutto l’Occidente. All’inizio del 2011 la disoccupazione giovanile eradel 29 per cento in Italia, in Grecia del 39,6 e in Spagna superava il 40 per cento</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Nel 2007 il ministro Padoa Schioppa li definì <<bamboccioni>>. Un insulto e un errore concettuale perchèquesti ragazzi sono le vittime non non la causa dei nostri fallimenti. Nel 2009 il nano Brunetta suggerisce di cacciarli di casa e poi di sottrarre 500 euro ai pensionati per dargli una sorta di paghetta; nel 2011 li apostrofa << Siete la peggiore parte dell’Italia>>.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Zapatero , che dal 2008 in poi ha seguito una politica di espansione della spesa pubblica per sostenere l’economia e mantenere il sussidio di disoccupazione più alto d’Europa, nel 2011 è costretto a tagliarla e a fare la Reforma Laboral che, trale altre cose, innalza l’età pe la pensione da 65 a 67 anni.dalla BCE e dal FMI. Risultato l’economia si è contratta. </div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-63159378703053622732012-11-26T14:34:00.002-08:002012-11-26T14:34:23.304-08:00LA FRANCIA NELLA CRISI<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
La Francia, a partire dagli anni 2000 recupera velocemente il ritardo sugli USA per le politiche fiscali favorevoli ai ricchi e in particolare ai super ricchi e alle imprese.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
La legge Tepa del 2007 che avrebbe dovuto favorire il lavoro, l’impiego e il potere d’acquisto…produce invece una riduzione fiscale senza precedenti sulle successioni e le donazioni; nel 2010, lo scudo fiscale che permette a 925 contribuenti , con un patrimonio superiore ai 16 milioni di euro, di guadagnare dal fisco in media 381.000 euro.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Nella primavera del 2011 il dibattito sui beneficiari di sussidi e sull’imposta sul patrimonio porta all’applicazione di una <<doppia pena>> ai beneficiari del Reddito minimo di solidarietà (400 euro al mese)che, in quanto colpevoli della loro situazione, dovrebbero rispettare i << doveri>>che gli vengono imposti (obbligo di controllo individuale e di accettare qualunque offerta di impiego dopo avere rifiutato due volte) e fornire , inoltre, lavoro gratuito. Contemporaneamente il governo stacca un assegno di vari miliardi di euro ai contribuenti dell’Isf(Imposta di solidarietà sul patrimonio)riducendo quasi di un quarto l’imposta sul patrimonio dei più ricchi ( il tasso applicabile oltre i 17 milioni di euro, passa dall’1,8 allo 0,5 per cento !). Le nicchie fiscali, che costituiscono un ulteriore dispositivo di <<assistenza>> ai ricchi, rappresentano tra il 60 e gli 80 miliardi di euro l’anno, offerte senza alcuna contropartita, né in termini di doveri né in termini di <<lavoro socialmente utile>>. Miliardi di cui le classi sociali più disagiate dovranno farsi carico.</div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-5846012479645768692012-11-26T14:33:00.003-08:002012-11-26T14:33:46.255-08:00LA GERMANIA E LA CRISI : UN MODELLO DA SEGUIRE?<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<i>Le leggi Harzt<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Daniel Cohn Bendit ha chiesto alla Merkel << Come è possibile che un paese ricco come la Germania abbia il 20 per cento di poveri?>>. Ipocrita. Da 10 anni la Germania porta avanti politiche di flessibilizzazione e precarizzazione del mercato del lavoro e di rigidi tagli allo stato sociale. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Tra il 2000 e il 2005 il governo “ rosso-verde” di Schroder <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>introduce la gran parte delle leggi all’origine della situazione attuale : quelle di un “pieno impiego precario”che trasformano disoccupati e inattivi in <i>working poors,</i> con quattro riforme dell’assistenza alla disoccupazione e del mercato del lavoro ( legge Harzt ). Nel 2003 la legge Harzt II introduce i contratti << mini-job>>, una sorta di contratto del lavoro al nero legalizzato ( niente contribuzione sociale per i datori di lavoro, nessuna garanzia agli assunti, né copertura per la disoccupazione, né pensione) e quelli << midi-job>> ( salario tra 400 e 800 euro), spingendo tutti a farsi imprenditori della propria miseria. Nel 2004 Harzt III ristruttura le agenzie per l’impiego, per intensificare il controllo dei comportamenti e della vita e l’accompagnamento dei lavoratori poveri. Dopo di che vara una serie di leggi per “ produrli”.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Il I gennaio 2005 la legge Harzt IV prevede : </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
-Riduzione della durata di indennità da tre a un anno, obbligo di accettare qualunque lavoro proposto. Per il diritto al sussidio di disoccupazione occorre avere lavorato almeno un anno nei due anni precedenti la perdita dell’impiego. Dopo un anno di sussidio il disoccupato percepisce l’aiuto sociale ( reddito di solidarietà) di 374 euro a persona se era precario o l’indennità di disoccupazione se era mal pagato </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
- Riduzione delle indennità per i disoccupati di lunga durata che rifiutino di accettare lovori sotto-qualificati</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
- I disoccupati devono accettare lavori ad un salario di 1 euro l’ora, addizionale al sussidio disoccupazione che percepiscono</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
- Possibilità di ridurre gli indennizzi dei disoccupati che hanno dei risparmi, con accesso ai loro conti bancari. Possibilità di valutarne lo standard dell’alloggio e di richiederne un trasferimento.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
I beneficiari dell’aiuto sociale di Harzt IV sono stimati in 6,6 milioni, di cui 1,7 milioni bambini e 4,9 adulti <i>working poors</i> che lavorano meno di 15 ore settimanali.Nel maggio 2011 le statistiche ufficiali dichiarano cinque milioni di contratti mini-job, con un aumento del 47,7 per cento, preceduti solo dal boom dell’interinale (+134 per cento).</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Si tratta di forme di contratto molto diffuse anche tra i pensionati : 660.000 cumulano pensione a un mini-job. Nel 2010 il 21,7 per cento della popolazione è assunta part-time. Nel gennaio 2012 secondo il rapporto << Ombre e luci sul mercato del lavoro>> << Il numero degli impieghi cosiddetti atipici-part time a meno di 20 ore settimanali tra il ’91 e il 2020 è aumentato di 3,5 milioni, mentre quello degli attivi con un impiego regolare è precipitato di 3,8 milioni.>> </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Nel 2010 secondo l’università di Duisburg-Essen , oltre 6,5 milioni di persone ricevono meno di 10 euro lordi l’ora, con un aumento di 2,26 milioni in dieci anni; per la maggior parte sono vecchi disoccupati “ attivati”; quelli con meno di 25 anni, gli stranieri e le donne (69 per cento del totale)</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Nell’oltre-Reno 2 milioni di occupati guadagnano meno di 6 euro all’ora, nell’ex Repubblica democratica tedesca molti tirano avanti con meno di 4 euro l’ora, cioè 720 euro al mese a tempo pieno. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Durante la crisi finanziaria il governo è ricorso massicciamente alla disoccupazione parziale che consente all’impresa di pagare solo il 60 per cento della retribuzione e la metà dei contributi sociali. Rispetto al PIL, dal 2002, la quota dei salari è scesa del 5 per cento oltre-Reno.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
L’età della pensione è stata aumentata da 65 a 67 anni. L’aspettativa di vita dei più poveri, che arrivano solo al 75 per cento del reddito medio, è passata da una media di 77,5 anni nel 2001 a 75,5 anni nel 2011. ei Lander dell’Est del paese da 77,9 anni è scesa a 74,1 anni. Nella ex Germania dell’Est l’aspettativa di vita è di 66 anni, un anno prima del diritto alla pensione ! <i>Mors tua vita mea !</i> Poco importa , l’economia è sana, i creditori si abbuffano, le <<agenzie>> di rating danno giudizi positivi e l’aspettativa di vita<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dei più ricchi continua ad aumentare.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Secondo una ricerca di McKinsey la classe media è in via di estinzione. Nel 2000 era pari al 62 per cento della popolazione, nel 2010 era scesa al 54 per cento e nel 2020 si prevede che sarà inferiore L 50 . Causa principale la sperequazione dei redditi..</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Naturalmente l situazione nel Sud Europa è molto peggiore : la classe media, che guadagna tra i 20.000 e i 60.000 euro all’anno, corrisponde al 43 per cento della popolazione, ben 18 punti in meno rispetto agli anni ’80, mentre un quarto della popolazione appartiene alla classe popolare e un buon 20 per cento è scivolata sotto la soglia della povertà, con un aumento delle domande d’aiuto alle Caritas, del 40 per cento in Spagna.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Uno dei motivi è il dislivello tra la crescita dei salari e quella del Pil; secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, dal 2001 al 2007, e quindi prima della crisi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>del credito, sono cresciuti meno del 2 per cento, meno del tasso di crescita del Pil. Che significa? Che la ricchezza creata non viene ridistribuita ma finisce nelle tasche di pochi.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
La crescita del Pil tedesco tra il 2000 e il 2006 è stata di 354 miliardi di euro. Ma se paragonata ai numeri del debito nello stesso periodo ( 342 miliardi), il risultato reale è una << crescita zero>> </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
La Germania è il primo dei paesi europei a seguire gli USA sulla strada del progresso liberista.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Fare della povertà e della precarizzazine una variabile strategica della flessibilità del mercato del lavoro è quanto, dietro il ricatto del debito, sta avvenendo in Italia, Portogallo, Grecia, Spagna, Inghilterra e Irlanda. L’europa sta marciando a tappe forzate verso il modello USA del libero licenziamento. Il governo spagnolo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>approva nel febbraio 2012 leggi che riducono i salari,facilitano i licenziamenti, riducono l’indennità di disoccupazione da 42 a 24 mensilità, facilitano i licenziamenti per ragioni finanziarie, con una cassa integrazione limitata a 12 mensilità. : è sufficiente che l’azienda abbia tre semestri consecutivi di ribasso di vendite, anche se continua a fare profitti. Già dopo tre trimestri di ribasso delle vendite, le imprese possono imporre ribassi di salario unilaterali. Il rifiuto comporta il licenziamento. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<i>Vi ricorda qualcosa?In Italia l’art. 8 della Foriero e le pretese di Marchionne, o no<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Per capire chi decide del destino di intere nazioni, in Germania, la locomotiva d’Europa, nel primo trimestre del 2011, la Deutsche Bank, tra i detentori di una considerevole fetta del debito greco, riporta profitti pari a 3,5 miliardi di euro, circa 10 miliardi annui. Guadagni record destinati a salire a circa 12 miliardi nel 2012. Questo mentre Grecia, Spagna, Italia, Portogallo e Irlanda rischiano la bancarotta per i debiti contratti con le banche internazionali tra cui la Deutsche Bank. Secondo Ackerman, amministratore delegato della banca, << E’ l’ora di portare a casa il raccolto>>, cioè i risparmi, le tasse, i sacrifici, l’austerità,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di americani ed europei della fascia mediterranea. Tutto questo dopo che il governo degli Stati Uniti ha citato in giudizio la Detsche Bank per avere gonfiato la bolla speculativa dei <i>subprime</i>.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
I banchieri come Ackerman, che si incontrano a Davos, hanno in tasca le chiavi della cassaforte, decidono chi può accedere ai mercati finanziari, a quali condizioni e chi no. Solo che la cassaforte non appartiene ad un privato, ma a una nazione, dunque a un popolo. La cassaforte è la nostra. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Insieme alle agenzie di rating, quelle che il giorno in cui la Lehman è crollata continuavano a darle AAA, le banche internazionali, possono distruggere o salvare dallo sfacelo una nazione</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Sono i cardini del sistema finanziario internazionale su cui poggia il regime politico occidentale corrotto e oligarchico.. Negli ultimi vent’anni tutti i Paesi occidentali, sono diventati dipendenti dal mercato internazionale dei capitali. Se non può attingervi, lo Stato si ferma.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Non a Washington o a Bruxelles , ma nel club esclusivissimo frequentato dall’alta finanza e dalle agenzie di rating, dove si entra solo se si appartiene allo 0.1 per cento dei super ricchi del pianeta, si decidono le sorti del mondo. Nessun governo può sfidarli. Questi individui sono al di sopra delle leggi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<i>Sfidare i sacerdoti dell’alta finanza vuol dire essere disposti ad invertire la rotta, e cioè fare a meno del credito e a non pagare il debito. E’ possibile. E’ la via imboccata dall’Argentina e dall’Islanda.<o:p></o:p></i></div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-80850724870326303072012-11-26T14:33:00.000-08:002012-11-26T14:33:00.478-08:00L’ISLANDA : UN MODO DIVERSO DI USCIRE DALLA CRISI <div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nella tarda primavera del 2011 l’Islanda rastrella sui mercati dei capitali un miliardo di dollari a poco più del 3 per cento. Nel 2008 ha scelto la strada della bancarotta contro il parere del FMI, è riuscita a ristrutturare un debito mille volte superiore al proprio Pil, perché ha ritenuto che l’idea di difenderlo era ridicola e ha rifiutato ,quindi, di imporre sacrifici impossibili alla popolazione.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
La popolazione ha messo le redini del paese in mano alle donne.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
La popolazione chiese di essere ascoltata e il successo dell’operazione si basò proprio sulla decisione di rimettere le decisioni-chiave alla volontà popolare.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Vediamone le tappe. A Settembre del 2008 si nazionalizza la più importante banca islandese, la Glitnir.Subito dopo crolla la moneta e la Borsa chiude. E’ ufficiale, il Paese è in bancarotta. A gennaio 2009 le proteste dei cittadini di fronte al parlamento provocano le dimissioni del prim ministro e del governo socialdemocratico.Si va alle elezioni anticipate, la situazione economica resta precaria. La popolazione scende in piazza e chiede un referendum contro il risarcimento del debito nei confronti di Gran Bretagna e Olanda che avevano congelato tutti i fondi di due banche islandesi che opeavano in questi paesi. Il risarcimento avrebbe comportato il pagamento di circa 4 miliardi i euro,un debito che avrebbe gravato su ogni famiglia per la durata di 15 anni, con un tasso di interesse del 5,5 per cento. I NO al pagamento vincono col 93 per cento dei voti.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
A febbraio 2011 il Presidente indice un nuovo referendum per il pagamento del debito alle banche internazionali. I NO vincono con una maggioranza schiacciante. Vegono emessi i primi mandati di arresto per diversi banchieri e membri dell’esecutivo per le responsabilità civili e penali di avere causato la crisi. Tutti i banchieri implicati abbandonano l’isola.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Viene eletta un’assemblea costituente per redigere una nuova Costituzione. Il popolo sovrano elegge 25 cittadini, liberi da affiliazione politica, tra i 522 candidati, col vincolo di non avere tessere di partito, essere maggiorenni e disporre delle firme di almeno 32 sostenitori</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
La nuova Assemlea costituente a febbraio redige un progetto chiamato Magna Charta in cui confluiscono la maggior parte delle <<linee guida>> delle diverse assemblee popolari.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Il governo ha diviso le banche deficitarie in due tipologie : quelle straniere, dove sono confluiti i debiti esteri, che hanno dichiarato bancarotta e negoziato la ristrutturazione del debito; e quella nazionale che invece è rimasta in piedi. Così, nonostante il sistema bancario si sia ridotto dell’80 per cento, la popolazione ha avuto accesso ai propri risparmi e al credito. Contemporaneamente ha negoziato con i reditori stranieri la ristrutturazione del debito, accollandolo alle nuove banche, nelle quali gli stessi creditori hanno investito, perché era convincente. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Oggi, grazie alla ristrutturazione del debito, il governo islandese è solvente e possiede un livello di indebitamento vicino alla media europea, cioè tra l’80 e il 90 per cento.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
L’Islanda è una nazione microscopica: 320.000 abitanti. Ma questo modello può essere esteso anche a nazioni più grandi.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Ben diversamente è andata all’Irlanda il cui governo garantì tutti i debiti delle banche nazionali, trasformando i soldi dei contribuenti in beni collaterali, con l’approvazione delle agenzie di certificazione internazionali, della UE e del FMI, col risultato che si verrà a trovare nella stessa situazione della Grecia e del Portogallo. Intanto Moody’s ha abbassato il rating dell’Irlanda e livello di junk, spazzatura.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
L’Islanda ha ammessomla vera natura della crisi : l’insolvenza, chev ha il vantaggio di garantire alle èlite quei privilegi a cu non vogliono rinunciare. La popolazione islandese non ha accettato che quello che oggi neppure gli esclusi d’Europa non vogliono accettare : che i sacrifici vengano imposti dall’alto, senza consultarli e per salvareprima di tutto i responsabili di questo disastro per noi : le èlite.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
La rivoluzione francese ci ha insegnato che il popolo è sovrano, perché solo il popolo può fare gli interessi del popolo.. Oggi la sua voce è quella degli Indignati, dei nostri figli e nipoti.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-81622419700418807742012-11-26T14:31:00.002-08:002012-11-26T14:31:55.116-08:00L’ARGENTINA : UN MODO DIVERSO DI USCIRE DALLA CRISI <div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Le prove generali delle rivolte arabe, mediorientali ed europee sono avvenute in Sud America dieci anni fa, col rifiuto della privatizzazione dei beni dello Stato e la riduzione della spesa pubblica. Oggi l’economia del debito sovrano<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>decide le funzioni dello Stato e le sorti delle nazioni, strangolandone le popolazioni. Il credo neoliberista <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>rafforza e cementa il potere delle èlite, che diventano caste, l’un per cento della popolazione mondiale intasca più della metà della ricchezza prodotta e produce solo crisi sia a livello economico che sociale.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Da vent’anni si ripetono le prove della crisi del debito sovrano: nel ’94-95 è la volta del Messico, nel ’98 tocca alla Russia, nel ’97-98 ai Paesi asiatici, dopo il crollo dell’Argentina va in fallimento l’Ecuador fino alla crisi che investe i Paesi europei dopo il 2007.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
I grandi burattinai occidentali sono coloro che controllano i media come Murdoch o i signori dei capitali come Goldman sachs, J.P. Morgan o chi gestisce le grandi banche.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
I laboratori<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dove si sperimenta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la struttura politica, economica e sociale del villaggio globale futuro non si trovano a Bruxelles o a Wall Street o a Washington, ma nelle piazze e nelle strade delle nazioni vittime<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>del modello neoliberista occidentale.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
L’Argentina inizia la sua modernizzazione durante la Guerra Fredda; per dieci anni si sussegue una insurrezione permanente di ampi settori della popolazione contro dittature e falsi governi democratici, ma tutte le proteste sfocianoinregimi che aderiscono incondizionatamente<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>all’agenda economica promossa dal << consenso di Washington>> che poggia sulla centralità degl USA, la maggiore potenza mondiale.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Il colpo di Stato contro Isabel Peron del 1976, al seguito delle rivolte popolari contro l’introduzione delle prime riforme neoliberiste, porta al governo i militari che però proseguono sulla stessa strada e per questo, negli anni ’90 piovono le lodi per la democratica Argentina di Menem che ha fatto proprie le misure del FMI, della Banca mondiale e di tutte le organizzazioni economiche internazionali : deregulation dei mercati e apertura alla speculazione; privatizzazione selvaggia dei servizi pubblici e dei beni cmuni; abbattimento della spesa sociale e saccheggio delle risorse naturali; sotto-occupazione; flessibilità e precarizzazione della forza lavoro.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
L’opposizione nazionale cresce nelle aree più colpite da uesto modello, le campagne, la piccola impresa e gli intellettuali disoccupati; non poggia su un movimento politico, non ha un leader, ma è spontanea e orizzontale.Gli argentini vogliono farla finita<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>col neoliberismo imposto dalla <i>governance</i> internazionale.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Nel 2011 la tragedia argentina apre gli occhi a tutto un continente e la popolazione insorge in Frugai, Perù e Paraguai e danno vita a modelli economici misti, dove il neoliberismo si fonde con alcuni elementi del vecchio Welfare State. Vediamone le tappe.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
La crisi argentina nasce nei primi anni novanta quando il governo aggancia la moneta nazionale al dollaro, che offre stabilità agli investimenti finanziari esteri, perché rimuove il rischio svalutazione e l’Argentina diventa la nuova Mecca della finanza globalizzata; Goldman Sachs la presenta come il modello dell’economia emergente, per l’America Latina e i Paesi in via di sviluppo.L’agancio del peso al dollaro però comporta che il governo può stampare moneta solo se possiede l’equivalente in dollari, non può inflazionare l’economia né svalutare e tutti e deficit fiscali devono essere coperti indebitandosi sul mercato dei capitali.</div>
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A monte c’è l’indebitamento eccessivo, fuori controllo, dovuto alla finanziarizzazione dell’economia; il governo privatizza le pensioni, nascono i fondi pensione gestiti di fatto da i banchieri di Wall Street; le grandi banche d’affari intascano laute commissioni; gli acquirenti erano i fondi pensione e i fondi comuni europei, che risentiranno di più della bancarotta argentina. </div>
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I rapportidegli analisti delle stesse banche, dicevano che l’economia argentina cresceva e nonj c’erano rischi e idem per le agenzie di rating.</div>
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Gli stessi conflitti d’interesse hanno portato la Enron e la WorldCom in bancarotta rispettivamente nel 2001 e 2002, ma mentre il crollo di queste società ha colpito 400.000 azionisti, nel caso dell’Argentina si tratta dell’allora seconda economia sudamericana.</div>
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Col nuovo sistema lo Stato si trova a corto di soldi perché i fondi pensione ancora non producono un reddito, per cui emette buoni del Tesoro che le banche sottoscrivono e piazzano. Lo Stato argentino viene incoraggiato a indebitarsi perché chiunque aveva in portafoglio il debito ci guadagnava perché la bolla si stava gonfiando.Con la crisi dei mercati asiaticie del rublo le vobbligazioni argentine diventano le uniche <<sicure>> perché provenienti da un mercato emergente, con rating positivo. E’ il colpo di grazia, l’impennata degli acquisti fa scoppiare la bolla.</div>
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La spesa per le pensioni rappresenta il 70 per cento del deficit dello Stato; la cattiva gestione e l’eccessivo indebitamento fanno crescere il defit di bilancio che passa dal 29 per cento nel 1993 al 41 per cento nel 1998. Alla fine accedere a servizi basilari , come telefono ed elettricità, al cittadino costa dieci volte di più che in passato per cui le famiglie si indebitano, visto che il credito è a buon mercato e alla portata di tutti. Così all’indebitamento dello Stato si smma quello privato.Una storia che si ripete in Europa.Sulla carta le cose vanno benone, con un nrating eccezionale e l’economia , grazie al tasso fisso col dollaro, cresce a ritmi svenuti.</div>
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Ma si tratta di un miraggio finanziario, la realtà è molto diversa. Il crac argentino è frutto di un’infezione che arriva dal crollo dei mercati asiatici; improvvisamente i capitali stranieri vengono rimpatriati perché è tempo di portare a casa i guadagni; diventa difficile finanziare il debito a tassi nojn proibitivi, rallenta la crescita a seguito della crisi economica nel vicino Brasile, un’economia intimamente legata a quella argentina nel 1999, si contrae il gettito fiscale, lo Stato non riesce a pagare il debito, con conseguente crollo dei mercati, peggioramento della recessione e così via in una spirale viziosa L’FMI interviene con un prestito di 14 miliardi di dollari che non bastano, il tasso di interesse per piazzare le obbligazioni sale al 10,5 per cento, troppo alto per essere sostenuto.</div>
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Wall Street interviene con un consorzio di banche e finanziarie con un <i>debt swap</i> che allunga il periodo di vita del debito, ne dilaziona i pagamenti, in cambio della crescita dei tassi d’interesse e le commissioni che ammontano a 100 milioni di dollari.Nel dicembre 2011 arriva la bancarotta, un crollo simile a quello dl ’29. In pochi giorni il peso si svaluta del 70 per cento, il Pil si contrae del 20 per cento, la disoccupazione sale del 60 per cento, salari e pensioni non vengono più pagati, la gente assalta le banche e saccheggia i supermercati.</div>
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L bancarotta argentina diventa il più grande crack del debito sovrano nella storia dell’economia : 141 miliardi di dollari in obbligazioni. Eppure sono appena una frazione dei 1800 miliardi di euro del debito pubblico italiano nel 2011.Cinque presidenti si avvicendano in due settimane. Si verifica un potente contagio insurrezionale. Alla rivolta argentina seguono quella boliviana(2003) e quella ecuadoregna (2005) e innesca un processo che arriva in America Centrale fino al Nicaragua e all’Honduras e porta al potere governi di centrosinistra da Lula a Evo Morales.</div>
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Il passaggio dal governo ( neoliberista) alla <i>governance</i> ( post-neo-liberista) ha in America Latina uno dei suoi banchi di prova più strategici : Brasile, Argentina, Perù sono laboratori del futuro ? Qui si sperimentano nuove politiche anti-crisi, non certo con tagli e disinvestimenti ma al contrario estendendo la spesa sociale; un ritorno alle teorie keinesiane con un pizzico di marxismo.<o:p></o:p></div>
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<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-41220548745362934332012-10-02T15:01:00.003-07:002012-10-02T15:01:29.095-07:00CARI AMICI BLOGGER, DI FACEBOOK E PERSONALI :<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Dopo una gestazione dolorosa ultraventennale, segnata nei primi anni da sentimenti contrastanti di ribellione, di impotenza e frustrazione ed in seguito da un’esigenza di analisi approfondita del significato di quanto successo e subìto e infine da un ampliamento delle implicazioni politiche di quanto accaduto, ricondotto a “ o Sistema” Italia e alla sitazione politica attuale, finalmente sono riuscito a partorire la pubblicazione del mio libro <<UNA SPIA DA UN MILIONE DI DOLLARI>> sul sito on line Il mio Libro.it e in forma cartacea presso le librerie la Feltrinelli, su ordinazione.</div>
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La versione finale è di 315 pagine, che io stesso non ho ancora letto nella sua forma integrale </div>
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Un’idea dei suoi contenuti ci si può fare dall’Indice e dalla lettura degli estratti, citati sul mio blog , sensibilmente integrati da considerazioni sui problemi dei ricercatori che fanno Ricerca & Sviluppo a carattere industriale, sulla distruzione pressoché totale della grande industria a tecnologia avanzata nel nostro paese, il che preclude l’Innovazione e quindi la competitività e la crescita. </div>
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Per ora, resta l’auto, finchè dura, data la scomparsa dei famosi 20 miliardi di investimenti promessi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ma mai visti, vincolati a previsioni da fiaba di crescita della domanda di auto in Europa, mentre i crudeli dati di mercato indicavano esattamente l’opposto in tutto il mondo, Giappone, Cina e Usa compresi, a cui solo <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fim, Uilm e Ugl, dalla vista di talpa, dettero credito. </div>
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Sostituiti dalla consueta prassi polidecennale di richiesta di cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, lo spezzatino della Fiat nelle New Co, pronte per la loro vendita, le idee <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“all’americana”sulla rappresentanza sindacale, l’abolizione del ccnl e la concezione di democrazia in fabbrica del Mr col golfino, sedicente “ metalmeccanico”, che faceva tanto “ democratico” in confronto con i passati Amministratori Delegati, in completi grigi e incravattati e la recessione già allora in atto.</div>
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Recessione che ha fatto passi da gigante proprio grazie alle misure di Berlusconi e Monti, che candidamente ha dovuto ammetterne la <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>responsabilità, come se fosse una quisquiglia di poca importanza, dato il carattere neoliberista delle sue misure, per loro natura recessive e <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>inique.</div>
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Insomma per un neoliberista come lui aggravare la recessione fa parte dei suoi obiettivi economici. Peccato che si sia ben guardato dal dirlo subito invece di promettere di abbassare il debito pubblico che, al contrario, invece cresce per gli interessi che paghiamo per vendere i Titoli di Stato.</div>
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Ve lo immaginate l’accoglienza che avrebbe ricevuto se si fosse presentato come salvatore della patria, portata<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sull’orlo del baratro dal Berlusca,dicendo che avrebbe fatto pagare la crisi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, cioè a chi paga le tasse e i Servizi Pubblici per tutti, fatto salire il debito pubblico e aggravato la recessione, cioè dicendo la verità, senza toccare i privilegi delle caste corporative</div>
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Come noto, dopo Martin Luther King, molti leader politici e di Stato si sono scoperti sognatori, hanno detto di avere un sogno, per il benessere della popolazione, che invece ha visto aumentare solo il proprio malessere, mentre una vita da sogno l’hanno fatta e la fanno loro e guai a toccargliela</div>
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Monti non sogna e non piange lacrime di coccodrillo come la Fornero Lui.dice e ripete come un mantra di vedere la luce in fondo al tunnel,.Certamente per lui e quelli come lui la luce c’è e c’è sempre stata mentre non c’è il tunnel della crisi, nel senso che questa non li tocca affatto , non li sfiora nemmeno. Al contrario della maggioranza della popolazione. Il fatto è che non spiega<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in base a quali dati concreti, che nessun esperto economista vede o intravede, si possa intravedere quella benedetta luce.</div>
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<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Insomma Monti ha le allucinazioni che spaccia come sogni alla popolazione che paga la crisi e le sue misure che arricchiscono i ricchi e impoveriscono tutti gli altri. </div>
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Anche di queste cose tratta il libro, come pure dei problemi dei ricercatori scientifici,dei docenti precari e della Istruzione Pubblica , di quello che ne resta e sicuramente impoverita</div>
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Stiamo vivendo nella più grave crisi economica da quando è nato il capitalismo e il neoliberiberismo, che fa la sua comparsa sulla scena della storia con il golpe di Pinochet, nel 1973, con i “ Chicago boys” di Friedmann . </div>
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Crisi economiche che avevano già fatto da levatrice al Fascismo e al Nazismo</div>
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E’ stato inevitabile quindi accennare alle diverse teorie moderne sulla rivoluzione fattibile, per uscire dalla crisi, diversamente dal passato, “ da sinistra”.</div>
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Che nessuno pensi alla ghigliottina della Comune di Parigi, né alla presa del Palazzo d’Inverno : la prima ci ha lasciato Egalitè, Fraternitè, Libertè, idee perenni e bandiera di qualunque democratico,libertario. La seconda ha portato ai gulag e a una dittatura feroce dell’Apparato di Partito, che è crollato definitivamente col muro di Berlino nel 1989, che ha trascinato con se il crollo della concezione leninista del Partito e della presa del potere e del Socialismo reale, o meglio, del capitalismo di Stato,perché di questo si trattava.</div>
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Gli esponenti dell’apparato del Partito sovietico si sono spartiti i pezzi della torta URSS, Stati compresi e, assieme alla mafia hanno fatto nascere nei loro paesi il capitalismo, in alcuni casi neoliberista, lo stesso che sta guidando la Cina, sotto l’ala protettrice del Partito e dei suo carri armati.</div>
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Della rivoluzione , o meglio dell’avvio di un processo rivoluzionario, per cambiare radicalmente e democraticamente lo stato delle cose, nel nostro paese, a cominciare dal fare pagare la crisi a chi ‘ha causata e a chi non ha mai pagato, non vedo traccia nel nostro paese, mentre sento tante promesse di cambiare tutto,fatte da coloro che in buona parte ci hanno portato a questa situazione e senza mettere in discussione la classe dirigente del paese. Lo dicono per adeguarsi ,a parole, al coro unanime che sale dal basso e di tono, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e perché niente cambi nei fatti. E’ il contesto finale in cui si colloca l’ultima parte del libro.</div>
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Per questo, dopo molti anni di vita privata, mi sono deciso a fare una proposta politica pubblica, in nome del sacrosanto diritto di parola di tutti coloro che pagano la crisi ed in particolare dei precari giovani e vecchi, del Pubblico e del Privato, da sempre senza parola e oggi, addirittura senza futuro, si dice. In un doppio senso : perché, ora come ora, così come stanno le cose, l’unico futuro loro riservato dalle caste dirigenti è la precarietà a vita o la disoccupazione e contemporaneamente per privarli addirittura del diritto ad aspirare ad un futuro, a costruirsi un futuro con le loro mani, cosa a cui, secondo i potenti non devono neppure aspirare, perché vogliono togliere dalla testa di tutti gli altri persino l’aspirazione a un futuro, cosa di cui hanno paura. Perché sanno che il futuro è nelle loro mani e dipenderà da cosa vorranno,potranno o saranno costretti a fare, per necessità, per aspirazione e per la loro dignità di persone. </div>
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Quindi il loro futuro dipende in primo luogo da loro, da tutti loro assieme, dai disoccupati e dai precari<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di ogni età e di ogni settore, pubblico o privato, dai lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato, che si scoprono per niente garantiti, perché i contratti possono essere disconosciuti unilateralmente dal padronato, come avvenuto col CCNL dei metalmeccanici, con l’abolizione dell’art. 18 e l’applicazione dell’art.8 che consente al padronato di agire in deroga di qualunque accordo pattuito e sottoscritto, per cui l’unica garanzia dipende dalle loro mobilitazioni e lotte, a partire dai loro sacrosanti obiettivi particolari, per arrivare alla mobilitazione e alla lotta per il superamento della loro condizione comune, per il bene comune.</div>
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Per non pagare i costi della crisi e farla pagare alle banche e alla speculazione finanziaria che l’hanno generata, per il benessere comune, per la libertà dal bisogno, per tutto quanto ci accomuna, per una democrazia libera dai privilegi delle caste corporative, contro il nemico comune, rappresentato oggi dal capitalismo neoliberista e dalle sue ricette inique e antidemocratiche, sin da quando è comparso sulla scena mondiale</div>
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Come pensionato, con un figlio giovane, ho cercato di esporre con parole semplici e chiare cosa vogliamo e proponiamo in un Programma Politico Apartitico Unitario dei Cittadini, che ho lanciato in rete come una bottiglia nell’oceano, sperando che qualcuno la raccolga e ne usi e integri il contenuto con le richieste e proposte fatte nel Movimento, per raccogliere milioni di firme a suo sostegno, dando la parola ai pensionati, ai giovani disoccupati o precari, dispersi in una miriade di ambiti e settori lavorativi. Non coinvolgibili diversamente e mai, di fatto coinvolti in passato, per cui abbiamo sempre lottato con un braccio solo, lasciando ai margini la grande maggioranza dei lavoratori, delle piccole fabbriche, della distribuzione, del turismo, degli uffici, privati di voce in capitolo. Per accumunare tutte le forze possibili e quindi la forza di ognuo e comune, di tutti e portarlo avanti con forme di lotta clamorose, eclatanti, che costano poco e si fanno sentire e vedere da tutti. Fatte per durare e crescere fino alla vittoria.</div>
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. Per intendersi, visto che van di moda le primarie, si tratterebbe di una sorta di primarie, fatte dal basso, su cosa vogliamo e proponiamo,come un pronunciamento popolare, concreto e politico allo stesso tempo.</div>
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Per la rigenerazione della democrazia partecipativa.</div>
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Se accadrà sarà la prima volta</div>
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Non sono né aspiro ad essere un capopopolo né un populista. Ce n’è già in giro uno e per di più, sembra, anche autoritario, che basta e avanza. Non agisco per dare rappresentanza alla protesta qualunquista dei vaffanculo, che quello dei << chi se ne frega>></div>
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E’ in atto un feroce attacco di classe alle condizioni di vita e di lavoro della stragrande maggioranza della popolazione. Occorre rispondere sullo stesso piano di classe.</div>
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Il mio ruolo resta quello di un <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>proponente e, se richiesto, darò consigli basati sulla mia esperienza politica pubblica passata.</div>
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Se sarà un contributo per un nuovo assalto al cielo o l’ultimo canto del cigno di un dinosauro ribelle, quindi folle, secondo il Che, lo diranno i fatti.</div>
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Quello che a voi tutti chiedo è di leggerlo e, se condiviso, di fare tam tam sui vostri blog, siti, con amici e conoscenti. </div>
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Un fraterno saluto a tutti.</div>
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Antonio Marraccini</div>
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Da qualche parte nel mondo 30 settembre 2012</div>
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<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-73468230008420659862012-02-06T13:23:00.000-08:002012-02-06T13:23:34.992-08:00LE ANOMALIE DELL’ ITALIA<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">Hanno parlato del “caso” Italia per il suo abnorme debito pubblico, per il pareggio di bilancio, per la mancata crescita e del rischio di bancarotta. Ne ho già parlato<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">E’ vero, un “ caso” Italia c’è . Ma per ragioni diverse. Per le sue<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>anomalie che lo rendono unico in Europa, ai primi posti per le caratteristiche negative e agli ultimi per quelle positive. Molte di vecchia data, dei 45 anni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>del regime DC. Acuite dalla “Milano da bere” di craxiana memoria, che ha fatto schizzare in alto il debito pubblico.</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><b>In Europa,tranne forse i paesi dell’est, siamo :.</b></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">-<b><i>l’unico</i></b> paese in cui ha potuto essere eletto e governare un Premier, non eleggibile in Europa e negli USA, per il palese conflitto d’interessi. Ha tutelato i suoi interessi con le leggi ad personam. Si riteneva al di sopra della legge. Ha legalizzato l’illegalità, con i condoni,col rientro dei capitali illegalmente esportati, ” scudati nell’anonimato e con sanzioni ridicole” </div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">-<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><b><i>l’unico</i></b> paese dove il lavoro dipendente e i pensionati pagano<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il 93% del gettito fiscale. </div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">-<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><b><i>l’unico</i> </b>paese in cui la<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>precarietà, discriminata contrattualmente, con la disparità dei diritti a fronte dei pari doveri contrattuali, privo di tutele,prima è presente in entità senza paragoni nella Pubblica Istruzione, nella Sanità, nell’Università nelle Poste e diventa<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dominante nelle piccole fabbriche, nel commercio, nel turismo, tra i dipendenti delle partite IVA ecc..In competizione per il lavoro con gli immigrati Una precarietà, anticamera della disoccupazione</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">- <b><i>l’unico</i> </b>paese che con l’articolo 7 della Costituzione repubblicana,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sancisce la non totale laicità dello Stato e col Concordato tra Stato e Chiesa Cattolica , le<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>conferisce privilegi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>tipici di una Chiesa di Stato. Esentata dal pagamento dell’ICI ora IMU<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per le proprietà immobiliari ad uso commerciale, non di solo culto</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">-<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><b><i>l’unico</i> </b>paese dove una multinazionale, la Fiat-Chrysler, che ha usufruito e usufruisce di contributi statali di oltre 200 miliardi di euro, abolisce il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.. Con l’avallo del governo di Berlusconi e ora di Monti, </div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">- <b><i>l’unico</i> </b>paese europeo con un governo sostenuto dal<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Parlamento ma non eletto. Espressione diretta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>delle banche , guidato da economisti che hanno operato scelte ideologiche neoliberiste recessive e quindi politiche..La democrazia rappresentativa è sospesa<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>E’ diventata merce di scambio sul mercato, ostaggio del sistema bancario e finanziario. Un Paese a sovranità limitata.</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">- al <b>primo posto</b> per l’evasione fiscale (120 miliardi) e dell’IVA ( 160 miliardi)ed il sommerso (280 miliardi. Il popolo delle partite IVA dichiara 12.500 euro l’anno Sono i poveri, esentati dal pagamento dei ticket sanitari e usufruiscono delle agevolazioni previste per i meno abbienti</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">-<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><b><i>al secondo posto</i></b> per la corruzione, ( 70 miliardi di euro) . Dopo la Grecia,dicono. </div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">-al <b>primo posto</b> per i privilegi economici degli<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>eletti in Parlamento e nelle Regioni e per gli alti funzionari statali I presidenti di Regione guadagnano di più di un Presidente di uno Stato in USA</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">-al <b>primo posto</b> per gli apparati e i costi della politica ( oltre cinquecentomila addetti) che si spartiscono quasi tutte le cariche e le poltrone pubbliche,dei Consigli d’Amministrazione, nelle Autority</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">-<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><b><i>i primi</i></b> per il tasso reale più alto di disoccupazione e inoccupazione , in particolare dei giovani, circa il 30% nazionale ma fino al 50% al Sud, senza contare chi il lavoro non lo cerca più, perché non c’è. </div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">- <b><i>gli ultimi</i></b> per i livelli retributivi delle pensioni e del lavoro dipendente sia pubblico che privato. Circa la metà rispetto alla Germania e sempre inferiori degli altri paesi europei. </div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">- <b>ai primi posti</b> per le retribuzioni, i benefit e le liquidazioni d’oro, per gli alti funzionari statali e parastatali, anche condannati per corruzione o hanno portato al fallimento le loro aziende </div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">- <b>all’<i>ultimo</i> </b>posto per lo stato sociale, sia in termini quantitativi che qualitativi, a partire dagli asili nido pubblici, che coprono solo il 18% delle richieste, fino alla mancata assistenza per la vecchiaia</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">Queste anomalie non sono opinabilii, sono dati di fatto, incontestabili</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">C’è un solo modo equo per annullare il debito pubblico. Annullare le anomalie suddette, fare pagare i costi della crisi a chi l’ha provocata, a chi non ha mai pagato . Recuperando i 180 miliardi di evasione e i 280 del sommerso, si ripiana il debito, si raggiunge il pareggio di bilancio e ne avanzano per ampliare e migliorare lo Stato sociale, con più servizi di qualità</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">Non c’è da inventarsi niente. Nei paesi scandinavi, tutti pagano le tasse, lo Stato sociale è efficiente e di qualità per tutti, ildebito pubblico è a livelli fisiologici e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il cittadino recupera tutte le spese analogamente alle partite Iva.In USA, gli evasori vanno in galera. Come Al Capone. </div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">Si può fare. Si deve fare </div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />
</div>ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-60740361978462780622012-02-06T12:39:00.000-08:002012-10-27T15:19:26.978-07:00PROGRAMMA POLITICO APARTITICO UNITARIO DEI CITTADINI "NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO"<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: 14pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;">
<span style="font-size: 14pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: 14pt;">NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO</span></b><span style="font-size: 14pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: 14pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><b>PROGRAMMA POLITICO APARTITICO UNITARIO DEI CITTADINI</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: small;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>:<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><b>PAGHI LA CRISI CHI NON HA MAI PAGATO<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: small;">Rispetto rigoroso dell’art. 53 della Costituzione<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Lotta all’evasione fiscale, alla esportazione dei capitali all’estero fino a ridurla a livelli fisiologici e alla loro tendenziale eliminazione;</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Requisizione dei capitali e dei patrimoni immobiliari per i grandi evasori</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Adeguamento retroattivo alla media europea delle sanzioni contro l’esportazione illecita di capitali all’estero e per gli “ scudati”</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Accordi con la Svizzera e gli altri paradisi fiscali, per la trasparenza dei conti correnti e dei capitali esportati illegalmente</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Ripristino del reato di falso in bilancio</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Tassazione dei redditi globali, sia quelli in patria che quelli all’estero, in percentuale progressiva<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Innalzamento delle imposte sulle Società di almeno 10 punti e lotta all’elusione ed evasione, dovute alla scelta di sedi legali registrate nelle cosiddette “isole del tesoro” o “Paradisi fiscali”e al pagamento delle imposte nei paesi scelti per le delocalizzazioni<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Rispetto rigoroso ed attuazione dell’art.41 della Costituzione che dice che l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recar danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Rispetto rigoroso ed attuazione dell’art,36 della Costituzione che così esordisce << Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a se e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa>><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: small;">Per un’equa distribuzione della ricchezza sociale</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Detrazione fiscale delle spese necessarie al bilancio famigliare e per tutte le prestazioni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>fatte da liberi professionisti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e artigiani, analogamente ai possessori di partita IVA</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Imposta patrimoniale sui patrimoni immobiliari e finanziari, sulle transazioni finanziarie e sui patrimoni della Chiesa, non di solo culto</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Esenzione dell’IMU per le prime case non di lusso</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Tetto massimo per le pensioni uguale per tutti i cittadini e delle liquidazioni per i<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dipendenti e funzionari pubblici, non coinvolti in episodi di corruzione </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Penalizzazione pecunaria e penale dei manager risultati manifestamente incapaci o coinvolti in fatti di corruzione, con requisizione dei capitali e patrimoni immobiliari</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Liberalizzazione di tutti gli ordini professionali delle caste corporative </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Si alle liberalizzazioni, no alle privatizzazioni</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: small;">Per i taglio drastico dei costi e dei privilegi della politica <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; mso-list: l3 level1 lfo1; tab-stops: list 45.0pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-bidi-font-weight: bold; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-size: small;">·</span><span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr"><span style="font-size: small;">Equiparazione alla meda europea delle retribuzioni, delle pensioni e delle liquidazioni dei magistrati, dei funzionari pubblici, dei parlamentari, dei presidenti e dei consiglieri di Regione.<b><o:p></o:p></b></span></span></div>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l4 level1 lfo3; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Riduzione al cinquanta per cento del<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>numero dei rappresentanti da eleggere, eliminazione retroattiva trentennale dei privilegi da loro accumulati</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l4 level1 lfo3; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Drastica riduzione delle auto blu, limitate alle massime cariche istituzionali </span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l4 level1 lfo3; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Eliminazione o drastico accorpamento delle Province </span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l4 level1 lfo3; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Incompatibilità tra incarichi pubblici e privati per le cariche elettive</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l4 level1 lfo3; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Abrogazione di tutti i provvedimenti legislativi approvati che non rispettano il Referendum Abrogativo del finanziamento pubblico dei partiti</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l4 level1 lfo3; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Tetto massimo per i costi delle campagne elettorali a garanzia delle pari opportunità di partecipazione alle elezioni per tutti i cittadini .</span></li>
</ul>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: small;">Per la dignità del lavoro e il superamento del precariato<o:p></o:p></span></b></div>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l4 level1 lfo3; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Abrogazione della legge relativa all’età<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per la pensione<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e ripristino delle condizioni economiche precedenti. Innalzamento solo volontario ai 67 anni.<o:p></o:p></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l4 level1 lfo3; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Blocco dell’adeguamento economico solo contributivo delle pensioni di 3.000 euro lordi <o:p></o:p></span></li>
</ul>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l6 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Adeguamento delle pensioni e delle retribuzioni alla media europea<o:p></o:p></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l6 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Stabilizzazione dei dipendenti precari pubblici e privati, con parità dei diritti a fronte di pari doveri contrattuali. </span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l6 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Progressione salariale e di carriera sulla base dell’anzianità di servizio, compresa quella maturata come precari; diritto alla cassa integrazione</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l6 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Ampliamento dei posti di lavoro stabili con contratto a tempo indeterminato, da ricoprire da ex lavoratori precari stabilizzati<o:p></o:p></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l6 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Diritto alla pensione garantito ai lavoratori precari, ai disoccupati e agli inoccupati,<span style="color: red;"> </span>indipendentemente dal raggiungimento dell’anzianità prevista dalla legge<o:p></o:p></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l6 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Salario sociale per tutti i cittadini privi di lavoro<b><o:p></o:p></b></span></li>
</ul>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: small;">Per la parità di genere <o:p></o:p></span></b></div>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l6 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Parità dei posti di lavoro per le donne e gli uomini</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l6 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Parità retributiva e di avanzamento tra donne e uomini<o:p></o:p></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l6 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Creazione di servizi per l’infanzia<o:p></o:p></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l6 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Contratti di lavoro flessibili<o:p></o:p></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l6 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Banca del tempo per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro<o:p></o:p></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l6 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Sussidio per le cure ai figli e agli anziani</span></li>
</ul>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: small;">Per uno Stato Sociale più forte, di qualità<o:p></o:p></span></b></div>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l2 level1 lfo9; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Innalzamento dei livelli di gratuità dei servizi pubblici, garantiti dalla prima infanzia alla vecchiaia e definizione dei loro standard di qualità e di efficienza</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l2 level1 lfo9; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Gratuità della Sanità pubblica e incompatibilità tra servizio pubblico e privato</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l2 level1 lfo9; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Imposizione di limiti ai costi dei servizi, quali ad esempio , Poste, Energia elettrica, Gas Telefonia e Trenitalia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e definizione di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>standard di qualità ed efficienza dei servizi erogati; nazionalizzazione in caso di inadempienze</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l2 level1 lfo9; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">No Tav in Val Susa e dovunque comprometta l’ecosistema ambientale, tramite referendum delle popolazioni residenti<o:p></o:p></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l2 level1 lfo9; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Potenziamento del trasporto pubblico urbano, extra urbano e delle tratte dei pendolari</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l2 level1 lfo9; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Piano per il potenziamento del trasporto merci su ferrovia, alternativo al trasporto su gomma</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l2 level1 lfo9; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Piano per lo sviluppo delle vie d’acqua per il trasporto delle merci, complementare alle vie di terra</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l2 level1 lfo9; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Piano per un’edilizia antisismica nelle zone a rischio</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l2 level1 lfo9; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Revisione delle prerogative sanzionatorie dell’Agenzia Equitalia, più dure con i grandi evasori contributivi e cronici, più blande per piccole evasioni, nei casi di manifesta impossibilità di pagamento </span></li>
</ul>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: small;">Per il diritto all’istruzione pubblica gratuita<o:p></o:p></span></b></div>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l9 level1 lfo4; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Innalzamento dell’obbligo scolastico fino alla maturità</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l9 level1 lfo4; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Diritto alla scuola materna pubblica per tutti i richiedenti</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l9 level1 lfo4; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Tutela della libertà di insegnamento, della collegialità dell’azione didattica e della unicità della funzione docente paritaria e del diritto allo studio</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l9 level1 lfo4; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Abrogazione o non attuazione delle “ riforme” Moratti e Gelmini</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l9 level1 lfo4; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">No alla gerarchia nel corpo docente e all’insegnante prevalente</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l9 level1 lfo4; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Messa in sicurezza degli edifici scolastici</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l9 level1 lfo4; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">No all’abrogazione del valore legale dei titoli di studio, Diplomi e Lauree</span></li>
</ul>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: small;">Per diritti sindacali uguali per tutti<o:p></o:p></span></b></div>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="line-height: 200%; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l9 level1 lfo4; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Abrogazione dell’art. 8 intitolato<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“sostegno alla contrattazione di prossimità” che rende possibile , previa un intesa tra le rappresentanze locali dei lavoratori e l’impresa, qualsiasi deroga immaginabile a qualsiasi dispositivo contenuto nella vigente legislazione del lavoro, facilitando i licenziamenti. <o:p></o:p></span></li>
</ul>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l11 level1 lfo7; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Rispetto dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, obbligatori per tutte le attività di lavoro in tutti gli ambiti lavorativi</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l11 level1 lfo7; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Mantenimento dell’articolo 18 di “ giusta causa” per i licenziamenti, esteso alle piccole fabbriche e a tutti gli ambiti lavorativi</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l11 level1 lfo7; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Parità dei diritti a fronte dei pari doveri contrattuali per i lavoratori precari e per i lavoratori immigrati<o:p></o:p></span></li>
</ul>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: small;">Per la libertà e l’autonomia dell’informazione<o:p></o:p></span></b></div>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l11 level1 lfo7; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Approvazione di una legge che vieti la candidatura e la eleggibilità di candidati in palese conflitto d’interessi, analogamente a quanto avviene in Europa<o:p></o:p></span></li>
</ul>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l1 level1 lfo10; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Messa all’asta delle frequenze digitali televisive e definizione di un tetto massimo al numero di emittenti nazionali e locali possedute da singoli privati o Compagnie o Associazioni;</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l1 level1 lfo10; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Possesso dei requisiti di professionalità e di merito per accedere al servizio radiotelevisivo pubblico</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l1 level1 lfo10; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Drastica riduzione dei giornalisti precari, freelance, con la stabilizzazione del posto di lavoro</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l1 level1 lfo10; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">No alla lottizzazione della RAI, esclusione di rappresentanti di partito negli organi dirigenti</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l1 level1 lfo10; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Istituzione di un canale televisivo pubblico nazionale e locale, riservato e autogestito dalle componenti del Movimento e dalle sue organizzazioni di base</span></li>
</ul>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: small;">Per il rispetto della Costituzione che << ripudia la guerra>><o:p></o:p></span></b></div>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l5 level1 lfo5; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Riduzione delle spese militari e disdetta dell’acquisto dei nuovi aerei preventivati</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l5 level1 lfo5; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Ritiro immediato dall’Afganistan e impegno delle Forze Armate solo di assistenza umanitaria e di Protezione Civile<o:p></o:p></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l5 level1 lfo5; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Riconversione dell’industria produttrice di armi da guerra, in produzioni ad alta tecnologia, ecocompatibili</span></li>
</ul>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: small;">Per il rispetto della Costituzione antifascista e laica<o:p></o:p></span></b></div>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l5 level1 lfo5; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">No al progetto di legge che attribuisce pari dignità ai partigiani e ai nazifascismi della RSI<b><o:p></o:p></b></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l5 level1 lfo5; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Abrogazione dell’articolo 7, che limita la laicità dello Stato<b><o:p></o:p></b></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l5 level1 lfo5; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Revisione del Concordato tra Stato e Chiesa, che ne elimini i privilegi <b><o:p></o:p></b></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l5 level1 lfo5; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Per l’integrazione, contro la xenofobia ed il razzismo <o:p></o:p></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l5 level1 lfo5; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Abolizione della legge Bossi-Fini sull’immigrazione<o:p></o:p></span></li>
</ul>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l7 level1 lfo11; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Diritto di cittadinanza,ai relativi diritti civili e politici<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per gli immigrati, dopo un anno di lavoro o attività e permanenza in Italia e per il loro nucleo familiare</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l7 level1 lfo11; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Cittadinanza immediata per i figli nati in Italia</span></li>
</ul>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: small;">Per uno sviluppo sostenibile, eco compatibile<o:p></o:p></span></b></div>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l10 level1 lfo6; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Definizione di un piano<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per l’incremento<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e lo sviluppo delle fonti alternative di energia eco compatibili<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e aumento delle detrazioni fiscali per il loro utilizzo</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l10 level1 lfo6; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Piano per una edilizia antismica nelle zone a rischio </span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l10 level1 lfo6; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Riconversione delle imprese in crisi, in tecnologie e produzione eco compatibili</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l10 level1 lfo6; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Drastica riduzione delle intermediazioni nella distribuzione dei generi di prima necessità</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l10 level1 lfo6; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Agevolazioni fiscali per le piccole-medie cooperative di produzione e distribuzione</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l10 level1 lfo6; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Obbligo per i Comuni della raccolta differenziata dei rifiuti e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di contenitori biodegradabili per la confezione dei prodotti da parte della grande e piccola distribuzione</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l10 level1 lfo6; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Sanzioni pecuniarie e penali per la mancata tutela del territorio, del patrimonio monumentale e del bene comune, da parte degli Enti preposti<b><o:p></o:p></b></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l10 level1 lfo6; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">No alla legge che impone di smaltire in discarica gli alberi caduti e le potature. Il legname non è un rifiuto<o:p></o:p></span></li>
</ul>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: small;">Per il rispetto della dignità dei detenuti<o:p></o:p></span></b></div>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l10 level1 lfo6; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Eliminazione del sovraffollamento nei penitenziari, tramite amnistia, depenalizzazione dei reati minori e impiego in attività socialmente utili, alternative alla detenzione</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l10 level1 lfo6; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Drastica riduzione dei tempi di detenzione , arresti domiciliari e impiego in attività socialmente utili, per i detenuti in attesa di processo, per reati non gravi </span></li>
</ul>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: small;"><b><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Per una Giustizia uguale per tutti</b><o:p></o:p></span></div>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l10 level1 lfo6; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Si all’indipendenza della magistratura nel rispetto della Costituzione</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l10 level1 lfo6; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Semplificazione e snellimento<span style="color: red;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>delle procedure processuali<o:p></o:p></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l10 level1 lfo6; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Drastica riduzione dei tempi dei procedimenti processuali, per riaffermare il diritto alla giustizia</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l10 level1 lfo6; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Pari opportunità per la difesa legale degli imputati di reato</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l10 level1 lfo6; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Eliminazione della prescrizione per i reati di corruzione, strage, di associazione a delinquere e di mafia</span></li>
</ul>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: small;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Per la trasparenza degli appalti pubblici<o:p></o:p></span></b></div>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l8 level1 lfo12; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Abolizione del criterio di emergenza nell’assegnazione degli appalti pubblici, nel rispetto dei requisiti antimafia</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l8 level1 lfo12; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Limitazione dei subappalti nelle opere pubbliche da parte dei vincitori di aste pubbliche obbligatorie; loro responsabilità del rispetto dei diritti sindacali dei lavoratori delle ditte subappaltate e della qualità del lavoro fatto; <o:p></o:p></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l8 level1 lfo12; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Sanzioni pecuniarie per il mancato rispetto dei costi e dei tempi preventivati nell’esecuzione delle opere<o:p></o:p></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l8 level1 lfo12; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Drastica semplificazione delle norme burocratiche<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></li>
</ul>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: small;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Riapertura delle indagini sulle stragi susseguitesi da Piazza Fontana in poi<o:p></o:p></span></b></div>
<ul style="margin-top: 0cm;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l0 level1 lfo8; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Eliminazione del segreto di stato per le stragi e abolizione dei tempi di prescrizione per i reati di inquinamento delle prove e di depistaggio delle indagini</span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l0 level1 lfo8; tab-stops: list 36.0pt;"><b><span style="font-size: small;">Per una polizia al servizio dei cittadini<o:p></o:p></span></b></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l0 level1 lfo8; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Sospensione immediata degli agenti coinvolti o condannati o sotto giudizio per abusi<b><o:p></o:p></b></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l0 level1 lfo8; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Identificabilità e riconoscibilità di ogni agente in servizio<b><o:p></o:p></b></span></li>
<li class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-list: l0 level1 lfo8; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: small;">Scioglimento dei reparti antisommossa<b><o:p></o:p></b></span></li>
</ul>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<b><span style="font-size: small;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Abrogazione o non attuazione delle leggi “ ad personam” o in palese conflitto di interesse <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br /></div>
</div>
</div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-16348408373070610142012-01-29T12:01:00.005-08:002012-10-27T15:21:28.777-07:00ALLORE CHESI DEVE FARE?<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Tutto comincia con la decisione della UE o meglio della troiika FMI, BCE. Banca di Francoforte, di combattere la crisi nata a Wall Street ed esportata in Europa,di imporre misure di austerità basate sul pareggio di bilancio e della crescita, per evitare la bancarotta dell’Italia.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
A questo scopo Napoletano “impone” un governo non eletto,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>guidato da tecnici espressi dalle banche, con la politica ridotta ad un ruolo subalterno. In pratica Napoletano non si comporta da Garante della Costituzione, l’Italia diventa un paese a sovranità limitata e la democrazia sospesa.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Monti in soli 10 giorni approva le misure shok che aumentano le tasse per chi le paga già per tutti e alzano l’età per andare in pensione,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e preclude quindi la pensione ai giovani precari, che non riusciranno mai a maturare 67 anni di contributi per cui saranno costretti a pagarsi una pensione privatamente. Inizia quindi lo smantellamento dell’INPS, nella logica di ridurre drasticamente le competenze sociali dello Stato. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Sono misure ideologiche neoliberiste e quindi politiche, a loro dire indispensabili per il pareggio di bilancio e la successiva crescita. <i>Mentono spudoratamente</i>. Il deficit di bilancio non cala, viceversa cresce e passa da circa19000 miliardi di euro a 1950 miliardi di euro, per gli alti interessi da pagare sui titoli di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>stato, per cui, con lo spread a questi livelli continuerà a crescere.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Ma allora a che servono realmente? </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
In realtà assieme a quelle prese dal Cav, sono misure che hanno l’obiettivo di aumentare il divario nella distribuzione della ricchezza prodotta col lavoro. Una distribuzione già vergognosamente iniqua resa ancora più iniqua.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>A conferma di questo Monti, fa marcia indietro sulle annunciate liberalizzazioni, sulla tassazione dei grandi patrimoni e transazioni finanziarie, compresi quelli della Chiesa, ad eccezione dei luoghi di solo culto.Non attua una vera lotta all’evasione fiscale, impone sanzioni ridicole per il rientro dei capitali “ scudai”, non ha affatto fretta di fare accordi con i paradisi fiscali, come hanno fatto Francia e Inghilterra. Non tocca né la corruzione né i privilegi della casta politica e di tutte le caste corporative . In pratica agisce in piena continuità col governo Berlusconi, che può metterlo in crisi quando vuole o gli conviene.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Quindi i sacrifici che hanno fatto piangere il ministro coccodrillo non servivano allo scopo dichiarato.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Veniamo alla crescita : è da c.a un decennio che la nostra produzione non aumenta più del 0,2 % all’anno e con la recessione in atto è crollata, per ora , di oltre il 9%. Ma c’è di più e più preoccupante. Nel quarantennio passato la casta padrona,dirigente e politica ha chiuso, smmbrato e venduto a imprese estere <b>tutte </b>le grandi imprese ad elevata tecnologia, indispensabili per competere sui mercati nella globalizzazione, ad eccezione della FIAT, che col Mr sedicente metalmeccanico sta smembrando la FIAT, in analogia con quanto fatto da Gardini, sedicente contadino, delegato dai Ferruzzi, commercianti in granaglie, con la Montedison , prima spartita con ENI, trattenendo i “gioielli” per se, poi <b>tutti venduti </b>a Corporation estere per cui, dal 2001, Con la cessione di Ausimont, Montedison non esiste più : siamo così usciti dalla farmaceutica, dalla chimica dei materiali speciali e nuovi, dal polipropilene per il quale Natta aveva preso il Nobel ecc.. La conseguenza è che in Italia non si potrà più fare Ricerca e Sviluppo industriale né quindi Innovazione per essere competitivi nei settori strategici. Col 94% del tessuto produttivo costituito da piccole fabbriche, non potremo avere alcuna crescita né ora né in futuro e saremo ridotti a competere, tranne alcune eccezioni e in alcune nicchie di mercato, con le imprese delle Zone di Produzione cinesi,asiatiche e le maquilladoras messicane, a costi bassissimi, senza alcuna tutela sindacale. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Del resto la realtà di lavoro dei precari in tutti i settori non è molto diversa : disparità dei diritti a fronte dei pari doveri, licenziabilità senza giusta causa, niente diritto alla cassa integrazione, niente assegno sociale di cittadinanza da disoccupati, come gli “ esodati” che, terminata la cassa integrazione, non avranno diritto alla pensione, saranno disoccupati</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Questi dati circa la realtà produttiva del Paese i mercati li conoscono per cui il bluff è rivolto all’interno del paese, perché con la scusa di una crescita fantasma, attaccano la spesa pubblica, non certo per razionalizzarla, ma per renderla appetibile alla privatizzazione. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Quindi niente pareggio di bilancio né crescita con la prospettiva di diventare una colonia industriale di assemblaggio. L’origine strutturale della crisi delle piccole fabbriche è questa, a cui si aggiunge la mancanza di crediti bancari ed il mancato pagamento dei debiti da parte dello Stato.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Siamo quindi di fronte a menzogne che nascondono<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>uno scontro di classe senza precedenti alle condizioni di vita e di lavoro dei ceti meno abbienti, continuando a proporre-imporre le loro ricette recessive e di tagli allo stato sociale, che ci hanno portato a questa situazione, dalla quale non usciremo subendo queste misure. Ci stanno togliendo un futuro fatto di speranza, equità, giustizia sociale e imponendo un futuro di insicurezza crescente, di paura, di impoverimento, di guerra tra poveri. Un futuro che in Europa rivede la comparsa della destra neonazista e che col crollo dell’euro, già messo nel conto da alcune grandi banche americane e da diversi opinionisti, potrebbe portare alla scomparsa dell’euro , alla frammentazione dell’Europa in staterelli in conflitto tra loro,a lotte interetniche, a vere e proprie guerre civili. E’ una prospettiva da prendere in considerazione seriamente, visto, ad esempio quello che stanno facendo alla Grecia e ora alla Spagna , grazie all’egoismo miope della Merkel</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Come si vede la posta in gioco in questo scontro di classe è molto alta e pericolosa. Vista la situazione nel nostro paese , dove il pagamento del pizzo sostituisce quello delle tasse, per l’elevata presenza della criminalità organizzata e i suoi intrecci col potere, dove un euro su tre è riciclato, non è affatto da escludere che ci si avvii verso una <<Economia canaglia>> come la chiama Loretta Napoleoni. Siamo già sulla buona strada se teniamo conto che una delle “ difficoltà” della lotta alla mafia era costituita dal fatto che la sua economia era stimata in circa 10.000 miliardi di lire</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Per questo occorre prendere atto della situazione ,rispondere sullo stesso piano e allo stesso livello E’ venuto il momento in cui<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>andare oltre le lotte su obiettivi parziali e particolari, verso obiettivi generali, proposte unitarie <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>unificanti. sia politiche che economiche e finanziarie .<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Si tratta di delineare un Programma Politico che metta in discussione l’attuale modello di sviluppo neoliberista, teso ad eliminare le anomalie del Paese, che metta al primo posto i bisogni dei cittadini, facendo proposte e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>richieste concrete, per fare pagare i costi della crisi a chi non ha mai pagato e a chi l’ha generata. Dicono che per fare questo mancano le risorse<i>. Mentono</i> spudoratamente I soldi ci sono : basta una seria lotta all’evasione fiscale ( 120 miliardi di euro), alla corruzione ( 80 miliardi di euro) al lavoro sommerso ( 500 miliardi di euro) ai costi e ai privilegi della casta politica, ai grandi patrimoni e transazioni patrimoniali, ai privilegi e costi della Chiesa, ad eccezione dei luoghi di culto, alla confisca dei beni mafiosi e in definitiva basta fare come nei paesi scandinavi o negli USA , dove per evasione si va in galera.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Indignarsi, lottare per il perseguimento di obiettivi specifici e particolari, è giusto ma non basta. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<i>Dobbiamo dare la parola ai cittadini per farli diventare soggetti attivi che tornano a fare politica dal basso</i>, perchè non hanno altri modi di fare sentire la propria voce, le proprie richieste e proposte, a partire dai propri bisogni. I cittadini diventano così soggetto politico propositivo, che fa politica dal basso,in modo diverso, nuovo, senza delegare, con milioni di firme, che hanno il significato di condivisione e assunzione di responsabilità. Si liberano così dal<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ricatto elettorale della casta partitica, che chiedono deleghe in bianco.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
E’ un Programma inaccettabile per le caste, non trattabile ed è giusto che sia così</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Le caste politiche, dirigenti e corporative non possono cambiare il sistema che hanno creato e gestito per la tutela dei loro privilegi e hanno portato a questa situazione. Non spetta a loro farlo. Spetta a noi cittadini che paghiamo per tutti i costi della crisi . </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Milioni di firme, sono un<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>pronunciamento politico che nessuno può eludere. Non sono alternative agli obiettivi, alle manifestazioni e in generale alle forme di lotta che si stanno esprimendo le varie componenti del movimento,in tutto il Paese. Sono complementari e si rafforzano a vicenda. Le firme possono essere gestite da tutte le componenti a sostegno delle loro richieste e proposte specifiche. La diversità delle anime del movimento costituisce una ricchezza<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>da potenziare con le firme.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Accanto alle firme occorre affiancare forme di lotta eclatanti, in grado di durare nel tempo, non escluso il presidio del Palazzo, uno sciopero della fame in Piazza Monte Citorio e nelle grandi città. A staffetta di una settimana per ogni delegazione. Il Movimento unitario ha i numeri e la forza per farlo</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Significa aprire una lunga campagna elettorale del Movimento dei<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Cittadini che pagano le tasse e i costi della crisi per tutti. Autogestita, indipendente, senza deleghe in bianco a sedicenti leader populisti e demagoghi, che denunciano la situazione ma non fanno proposte di sorta e che hanno mostrato caratteri xenofobi, per cui non si sa che cosa altro possano tirare fuori dal loro cilindro, né a quali alleanze saranno disponibili. Con il movimento 5 stelle cerchiamo un confronto aperto sui nostri obiettivi, proposte e cose da fare.. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Dobbiamo e vogliamo essere un’alternativa all’astensione impotente, che si profila massiccia e al discredito della casta politica e dirigente, ma inefficace contro il ricatto elettorale dei partiti e delle caste, che non lasciano per ora alternative all’astensione o alla protesta priva di un programma<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e il nostro Programma le firme costituiscono un impegno in questo senso.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Una campagna per una rinascita dal basso della democrazia partecipativa, in un paese doive la democrazia è sospesa, ostaggio delle banche e merce in vendita sul mercato. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Non dimentichiamo come finì la Repubblica di Vaimar. I mostri possono tornare, anche se con nuove vesti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
L’establishment farà muro contro ogni richiesta particolare, che non sia da loro gestibile nell’ambito dei loro piani, attraverso compromessi utili a loro. Sotto questo profilo la lotta, contro un governo di centrodestra, per ogni obiettivo particolare è destinata alla sconfitta. Non vi possono essere illusioni in proposito. Alle prossime elezioni politiche non è affatto escluso la discesa in campo di qualche grosso calibro che si riproponga leader-duce di una coalizione di centro destra, con nuove mirabolanti promesse.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Già gli italiani nei momenti di crisi hanno creduto e seguito Mussolini che portò il paese alla tragedia, poi hanno creduto al suo emulo farsesco e alle sue promesse che ci hanno portato sull’orlo del disastro, per cui i timori che seguano un altro leader-duce sono molto realistici. Anche il gioco delle alleanze potrebbe rivelare sorprese. Infine non si sa quando ci saranno le elezioni, visto che il berlusca può mettere in crisi il governo quando vuole né con quale legge elettorale</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
C’è molta confusione sotto il cielo ma la situazione non è affatto eccellente. Anzi, direi preoccupante</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Diversa è la situazione per i milioni di firme a sostegno di un Programma Politico,per loro<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
di per se inaccettabile perché comporterebbe il loro suicidio.Le nostre non sono l’insieme di singole proposte su cui trattare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il Programma Politico Apartitico Unitario dei Cittadini, dalle caste e dal potere non si aspetta alcuna “concessione” parziale, perché non spetta a loro cambiare il sistema che loro hanno costruito per la tutela dei loro privilegi I loro privilegi e il loro potere devono essere aboliti, devono lasciare il posto ad un’altra classe dirigente, espressa dai cittadini e a sostegno della Programma</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Sotto questo profilo credo si possa parlare della messa all’ordine del giorno di un processo rivoluzionario democratico non violento, una rivoluzione culturale , economica, finanziaria, istituzionale, per cambiare lo stato delle cose e noi stessi </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Di fatto milioni di firme hanno il significato di una confrontation, di un contrapposizione netta, di una messa in discussione totale del loro ruolo e del loro potere </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
E’ una proposta che può essere estesa a tutti i paesi europei, in particolare a quelli della fascia mediterranea. La raccolta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di firme, può coinvolgere luoghi di studio e di lavoro, interi settori di precariato, nel commercio, nella piccola industria, nell’edilizia, nell’agricoltura, nel turismo, nelle libere professioni,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che sono estremamente dispersi,in cui una lotta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>è difficilmente organizzabile. Nella Sanità, nelle Poste, nelle Scuole,nell’Università e nelle piazze ci sono già esperienze di raccolta di firme. La raccolta di milioni di firme si può fare</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Occorrono fondi che possono essere reperiti con una Sottoscrizione Nazionale e soprattutto con spettacoli e iniziative culturali, senza escludere possibili donazioni e aste di opere artistiche.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Non è utopia. Dare l’assalto al cielo si può. La forza della ragione non basta. Occorre la forza di milioni di cittadini, dentro e fuori dai luoghi di lavoro. Questo è quello che ho capito dal mio passato politico. <b>SE NON ORA QUANDO? ADESSO!!!</b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Antonio Marraccini, pensionato con un passato politico</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-68573436122991215422012-01-29T12:00:00.001-08:002012-01-29T12:00:33.073-08:00Da Berlusconi a Monti: facciamo il punto<!--[if gte mso 9]><xml> <w:WordDocument> <w:View>Normal</w:View> <w:Zoom>0</w:Zoom> <w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone> <w:PunctuationKerning/> <w:ValidateAgainstSchemas/> <w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> <w:Compatibility> <w:BreakWrappedTables/> <w:SnapToGridInCell/> <w:WrapTextWithPunct/> <w:UseAsianBreakRules/> <w:DontGrowAutofit/> </w:Compatibility> <w:BrowserLevel>MicrosoftInternetExplorer4</w:BrowserLevel> </w:WordDocument> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:LatentStyles DefLockedState="false" LatentStyleCount="156"> </w:LatentStyles> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 10]> <style>
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">La UE ci chiede misure per la riduzione del debito pubblico e il pareggio di bilancio entro il 2013 e per la crescita produttiva. Il duo Sarkò e Angela pongono inoltre altre condizioni, . Cosa che non potevano fare perché il come raggiungere gli obiettivi è di competenza dei governi degli Stati Nazionali.</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Berlusconi, un Premier non eleggibile per legge nei paesi europei, per il palese conflitto di interessi, accetta le condizioni, perché le condivide. Così facendo l’Italia viene ridotta a Paese a sovranità limitata e vara<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>misure di tagli allo stato sociale, per 135 miliardi di euro.</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Ma il Cav è impresentabile in Europa, il duo Sarkò e Angela non lo ricevono neppure, poi ci sono i costi che le imprese del Cav<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>paga per lo spread,che ha portato ai massimi. Si dimette .</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Napoletano esclude elezioni anticipate e impone di fatto Monti. Non agisce da garante della Costituzione, che prevede governi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dopo elezioni politiche. Per evitare la bancarotta, dice</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Intanto una bancarotta italiana era ed è da escludere per l’ effetto domino, con<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la liquidazione dell’euro, della UE e dello stesso mercato comune europeo.Un esito che la UE non può permettersi, pena il suicidio.</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Le elezioni anticipate non avrebbero quindi comportato la<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>bancarotta. Cosa che del resto non è avvenuta in Spagna. Avremmo pagato un prezzo più alto di quello che ci hanno fatto pagare con i 180 miliardi di misure recessive, contro la crescita e il taglio dello Stato sociale, che non riducono il debito pubblico, che viceversa aumenta, per<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>gli interessi che paghiamo sui titoli di stato e per la mancata crescita.? NO.. Il costo della crisi lo avremmo potuto fare<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>pagare a chi non ha mai pagato</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Il governo viene ratificato dal trio PDL,UDC,PD, senza alcun mandato degli elettori. Ennesimo sopruso della casta politica, eletta a “ scatola chiusa”, su liste imposte dalle segreterie.</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Siamo <b><i>l’unico</i> </b>paese europeo con un governo guidato da un premier e da un pool di economisti, non eletto dal<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Parlamento dopo elezioni politiche, espressione diretta<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>delle banche e della finanza , che accetta e segue<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>le direttive che arrivano dalla UE, dal duo, conferma l’Italia come Paese a sovranità limitata , opera scelte ideologiche neoliberiste recessive e taglio dello Stato sociale, e quindi politiche, per cui non è affatto un governo tecnico, super partes , bensì politico.</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Non siamo più una democrazia rappresentativa. Siamo passati da una plutocrazia delle caste corporative, eletta dal popolo, ad una plutocrazia delle caste corporative e tecnocratica, espressione diretta delle banche e della finanza, non eletta.</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La democrazia è diventata una merce sui mercati, il cui andamento ne determina le sorti, tramite il rating dettato dalle grandi banche private anglo-americane e le speculazioni finanziarie</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Monti sul piano economico opera in piena continuità col Cav, che è in grado di metterlo in crisi, qualora adotti misure in contrasto con gli interessi suoi e delle corporazioni di cui tutela i privilegi</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Sono passati da Forza Italia a Salva Italia a Cresci Italia : c’è continuità anche negli slogan. </div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Per le misure lacrime e sangue contro chi paga le tasse per tutti, agisce in fretta, con misure in perfetto stile Shok Economy, per annichilire e impedire ogni reazione della popolazione. I sindacati che dovrebbero tutelare i ceti meno abbienti non muovono un dito. Il PD è complice subalterno</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Dice che per le misure ha avuto il consenso del Parlamento. Vero. E dei cittadini. Falso perché nessuno li ha consultati . Se dura fino a fine legislatura, non sono da escludere nuove misure analoghe a quelle fatte. Vedasi quello che succede in Grecia, che dopo avere adottato le misure è sull’orlo della bancarotta Lui ha recuperato la credibilità del Paese in Europa sulla nostra pelle</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Quando ne prospetta di diverse iniziano i problemi. Fa marcia indietro Vedasi asta delle reti televisive, tassa sui grandi patrimoni e IMU sui beni della Chiesa, non di solo culto.</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Sulle<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>liberalizzazioni, non a caso iniziate dal basso invece che dall’alto, senza fretta tratta con le corporazioni,rappresentate in Parlamento trasversalmente..</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Le misure , fatte in gran parte di altre tasse, riduzione dei redditi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e tagli dello Stato sociale,, sono recessive, cioè comportano riduzione dei consumi, della produzione e quindi chiusura di fabbriche, cassa integrazione e licenziamenti con ulteriore riduzione dei consumi ecc , in una spirale che si auto alimenta. </div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Parlano di misure per la crescita . Mentono spudoratamente e i mercati lo sanno Dopo 10 anni di stagnazione siamo in una lunga recessione<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La crescita non ci sarà. Chi dovrebbe garantirla? Il 95% del nostro apparato produttivo fatto da piccole fabbriche? L’assenza delle grandi imprese a tecnologia avanzata, le uniche in grado di fare innovazione competitiva, <b>tutte </b>distrutte o smembrate e cedute all’estero? L’auto in crisi, con Marchionne che ha smembrato la Fiat, per poterla vendere, come fece Gardini con la Montedison ? Il turismo dopo i crolli di Pompei e la criminale tragedia della Concordia, immagine dell’Italia? Non scherziamo.</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">In conclusione il debito pubblico aumenta perché lo spread non cala. Il pareggio di bilancio non ci sarà, a meno che non varino misure di tagli drastici della Sanità, Istruzione, Università ecc.; la crescita non ci sarà. Ci sarà la decrescita, la fuga delle imprese e dei capitali all’estero: a questo ci hanno<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>portato Berlusconi e Monti<b><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></b><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Dal permanere di Monti ne trarrà beneficio il PDL, per rilegittimarsi alla guida del Paese, cosa che il Cav ha già chiesto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>L’ UDC, per il ruolo di ago della bilancia a cui aspira alle prossime elezioni,aspettando la discesa in campo di <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>big, ad esempio Montezemolo, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e i trasfughi dal PDL e dal PD. </div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Quest’ultimo pagherà un caro prezzo elettorale. Affari suoi. Ma sulla pelle dei lavoratori, dei precari, dei pensionati, dei ceti meno abbienti Dice di averlo fatto per il bene del Paese, cioè dei cittadini, che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ha consultati, né lo avevano votato per fare questa sorta di “ compromesso storico” sulla loro pelle. Si conferma così la sua vocazione, sin dal dopo guerra,a fare il porta acqua gregario per i governi prima democristiani, poi “tecnici” degli anni ‘90 ora per Monti.</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">L’opposizione della Lega è puramente strumentale, dopo il suo appoggio al Cav fino alla fine,che ha portato il Paese sull’orlo del baratro. Dopo la sua fine, col voto sul mafioso Cosentino<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Le elezioni, la triade e Napoletano non le vogliono, perché ne hanno paura Vedasi il vergognoso pronunciamento della Corte Costituzionale, costituita per metà da ex parlamentari, contro l’abrogazione del “porcellum”, una riforma elettorale non la faranno. Allora ridare la parola ai cittadini è giusto, è necessario, per ripristinare le regole della democrazia rappresentativa.</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Occorre aprire la campagna elettorale sulle richieste dei cittadini che pagano le tasse per tutti, operai, precari,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>disoccupati, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>pensionati, e dei ceti meno abbienti. </div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">. </div>ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-13103718873375472942012-01-29T11:55:00.001-08:002012-01-29T11:55:28.148-08:00CAPITALIMO NEOLIBERISTA E CRISI<!--[if gte mso 9]><xml> <w:WordDocument> <w:View>Normal</w:View> <w:Zoom>0</w:Zoom> <w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone> <w:PunctuationKerning/> <w:ValidateAgainstSchemas/> <w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> <w:Compatibility> <w:BreakWrappedTables/> <w:SnapToGridInCell/> <w:WrapTextWithPunct/> <w:UseAsianBreakRules/> <w:DontGrowAutofit/> </w:Compatibility> <w:BrowserLevel>MicrosoftInternetExplorer4</w:BrowserLevel> </w:WordDocument> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:LatentStyles DefLockedState="false" LatentStyleCount="156"> </w:LatentStyles> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 10]> <style>
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Perché è potuto accadere quello che sta accadendo in Europa? </div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Il neoliberismo innanzi tutto significa deregolamentazione delle banche e dei mercati, privatizzazioni, taglio allo Stato sociale, manovre recessive, arricchimento dei ricchi e impoverimento di tutti gli altri. Come disse Reagan << lo Stato non è la soluzione. E’ il problema>> da qui l’indebolimento di tutte le prerogative e delle funzioni dello Stato, fino alla sua virtuale estinzione, col dominio assoluto delle Corporation</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">E’ bene ricordare che il neoliberismo fa la sua comparsa nel 1973, col golpe di Pinochet,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>abbinato alle pratiche di tortura dei manuali CIA<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>per annientare l’opposizione e la<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>capacità di reagire delle popolazioni sotto shok, per fare tabula rasa dello stato sociale e dei diritti sindacali e civili.</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Questo schema si è ripetuto in Argentina con Menem, cacciato a furor di popolo, in Polonia portando alla scomparsa di Solidarnosch che lo aveva accettato, in Sud Agrica dove i neri hanno avuto il potere politico mentre quello economico è rimasto totalmente ai bianchi, in Russia con Ieltsin che cannoneggia il Parlamento e fa nascere il capitalismo mafioso e degli oligarchi del partito, in Cina col massacro di Tien Amen, in Iraq,ecc. ecc.fino ai disastri<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dello tsunami in Srli Lanka, sfruttati per allontanare i pescatori dalle coste, a New Orleans con l’uragano Katrina , con l’uso che ne ha fatto Bush</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">E’ una storia trentennale documentata dal libro “Shok Economy” di Naomi Klein </div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fino ad arrivare all’ oggi in Europa, senza tortura, ma col terrorismo mass mediatico, per gli stessi scopi</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Sempre ha agito in fretta, per non dare tempo alle opposizioni e alle popolazioni di rendersi conto e di reagire. Esattamente come ha fatto Monti.con le misure prese in dieci giorni </div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Oltre che in diversi colpi di statoli neoliberismo si<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>è sempre abbinato alla riduzione dei diritti civili, di eguaglianza e della democrazia, perché il neoliberismo è incompatibile con la democrazia, delle pari opportunità per tutti,. dell’equa distribuzione della ricchezza prodotta e la riduzione delle disuguaglianze sociali.</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Il capitalismo l neoliberista non ha mai permesso di uscire dalle crisi, che viceversa provoca e acuisce con<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>politiche che arricchiscono i ricchi e impoveriscono tutti gli altri, </div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">In Europa e in Italia fa la sua comparsa con la crisi del petrolio del 1974 e con “l’austerità” e il “ rigore”che si basa sulla lotta all’inflazione, con tutto quello che ne consegue. Altra causa fu il conflitto tra classe operaia e industriali, sulla ripartizione dei profitti che generò la ricorsa tra salari<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e profitti e quindi l’inflazione </div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">In Italia inizia con l’attacco alle conquiste delle lotte operaie degli anni ’70</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">La crisi del 2008 che perdura ancora oggi , scatenata dalle banche americane e da Wall Street, con lo scoppio della bolla speculativa dei subprime, cioè del credito dato per pagare i debiti, è molto più grave di quella del ’74</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Originata .dalla volontà di mantenere o aumentare la disparità<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>tra una minoranza di privilegiati, l’1%,e il resto della popolazione, il 99%, che ha raggiunto i massimi storici, in questo senso è un conflitto di classe. Un conflitto distributivo della ricchezza, non più solo tra capitalisti e lavoratori sconfitti, bensì tra Occidente e Oriente, tra Nord e Sud, per la ripartizione globale di risorse naturali, redditi e capitali, col declino dell’Occidente. </div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Da questa crisi non si esce senza mettere in discussione il modello di sviluppo e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dei valori dominanti e l’ideologia neoliberista che vi sottende che sotto questo profilo non vede differenze sostanziali tra governi di destra o sinistra.</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Basta pensare al governo laburista di Tony Blair che attuò il programma della Tatcher, o a quello socialista di Zapatero che ha attuato la Reforma Laboral in coerenza col neoliberismo.. L’unica differenza è che i governi progressisti tutelano e ampliano i diritti civili</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Oggi, a differenza del ’29 e del ’74 ,da un crac in Borsa i privilegiati possono tutelarsi in tanti modi, i loro hedge fund giostrano di volta in volta tra franco svizzero e oro, (esportato in Svizzera a tonnellate dai ricchi italiani) materie prime, o la speculazione ribassista che crea guadagni per pochi. Per di più in molti paesi occidentali si possono stracciare contratti sociali impunemente, perché della coesione nazionale, chi sta in alto non ha più bisogno. Vedasi Marchionne. Il tutto si accompagna a derive plutocratiche e corporative delle democrazie liberali.</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Ormai è in pieno svolgimento la guerra del dollaro contro l’euro, con gli USA che, dopo avere salvato le banche con 2000 miliardi di dollari e imposto a loro, regole, esporta la sua crisi in Europa, che ha salvato le banche con 1000 miliardi di euro, ma senza regole. Il rating degli Stati europei, di Standard & Poor o di Moodis ecc, tutte banche private, anglo-americane, che determinano a loro discrezione la credibilità degli Stati, determinandone la rovina, a loro discrezione e convenienza, sono lo strumento di questa guerra. </div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Ripeto. Il sistema<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>bancario e finanziario , responsabili della crisi, è stato salvato !</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Ecco, questo è il contesto in cui si collocano le misure neo liberiste e recessive del governo prima Berlusconi e poi Monti Non è escluso che ne<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>richiederanno ancora altre, con tagli ancora più drastici allo Stato sociale, Sanità. Istruzione ecc. , visto che il debito pubblico continua ad aumentare e lo spread resta a livelli di guardia. Grazie alle loro misure |Si conferma che il capitalismo neoliberista crea e acuisce le crisi. Noi nella crisi ci affoghiamo. I ricchi no.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ci si arricchiscono per l’aumento del divario dei loro<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>redditi e privilegi e i nostri salari e pensioni che calano</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Una spirale recessiva e di impoverimento delle classi subalterne, senza fine ci dice la storia, se non si ribalta questa logica con una mobilitazione con richieste generali e unitarie dei cittadini, per i cittadini che pagano le tasse per tutti. Oltre le lotte su obiettivi sacrosanti ma parziali, particolari</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">..</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div>ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7196801985238186514.post-43706160110745652732012-01-17T16:30:00.000-08:002012-10-27T15:22:43.305-07:00Indice del libro<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 18.45pt; text-align: justify;">
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 18.45pt; text-align: justify;">
. .PREFAZIONE.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 18.45pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>– Il mio, un libro destinato a non vedere la luce?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>- Il filo rosso di un’esistenza<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 18.45pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 18.45pt;">
1- <<LA SPIA DA UN MILIONE DI DOLLARI>><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 57.75pt; mso-list: l3 level1 lfo2; tab-stops: list 57.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Un’operazione <<brillante >><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 57.75pt; mso-list: l3 level1 lfo2; tab-stops: list 57.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Dopo più di un anno dal processo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 57.75pt; mso-list: l3 level1 lfo2; tab-stops: list 57.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">La logica delle scelte Montedison<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 18.45pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 18.45pt;">
2 - AMARCORD<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 54pt; mso-list: l0 level1 lfo3; tab-stops: list 54.0pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Le radici<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 57.75pt; mso-list: l6 level1 lfo4; tab-stops: list 57.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">La vita a Le case<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 18.45pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 18.45pt;">
3- L’UNIVERSITA’. IL MIO ’68<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 18.45pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 18.45pt;">
4- IL LAVORO AL NORD E LA MILITANZA IN LOTTA CONTINUA<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 57.75pt; mso-list: l6 level1 lfo4; tab-stops: list 57.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">La Montedison dall’inizio alla fine</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 57.75pt; mso-list: l6 level1 lfo4; tab-stops: list 57.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Rimini….Rimini<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 39.75pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 18.45pt;">
5-QUELLA BRUTTA STORIA IN COLLEFLORA<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36.45pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Di cosa stiamo parlando</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 54.45pt; mso-list: l2 level1 lfo5; tab-stops: list 54.45pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Come e perché si può diventare una spia<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 54.45pt; mso-list: l2 level1 lfo5; tab-stops: list 54.45pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">I fatti ,i misfatti, gli illeciti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 54.45pt; mso-list: l2 level1 lfo5; tab-stops: list 54.45pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Le mie sorti per telefono</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 54.45pt; mso-list: l2 level1 lfo5; tab-stops: list 54.45pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Una doppia promozione…ma non per me</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 54.45pt; mso-list: l2 level1 lfo5; tab-stops: list 54.45pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">La scoperta</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 54.45pt; mso-list: l2 level1 lfo5; tab-stops: list 54.45pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Il brevetto e i suoi autori</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 54.45pt; mso-list: l2 level1 lfo5; tab-stops: list 54.45pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Il blitz <<Ognuno si inventa le paternità che vuole>></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 54.45pt; mso-list: l2 level1 lfo5; tab-stops: list 54.45pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Il tocco finale</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 54.45pt; mso-list: l2 level1 lfo5; tab-stops: list 54.45pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Un ultimo bilancio, la ribellione e la decisione di scrivere le lettere<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 54.45pt; mso-list: l2 level1 lfo5; tab-stops: list 54.45pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">La logica della cricca</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 54.45pt; mso-list: l2 level1 lfo5; tab-stops: list 54.45pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">A proposito di profitto, Ricerca e Capitalismo</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 54.45pt; mso-list: l2 level1 lfo5; tab-stops: list 54.45pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Il brevetto oggi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 39.45pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="color: red;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span>6- DI NUOVO A SCUOLA<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>7- LE LOTTE DEI DOCENTI PRECARI NEGLI ANNI ’90<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 45pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>I Comitati Insegnanti Precari Associazione Nazionale (CIP-AN)</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 54.45pt; mso-list: l4 level1 lfo6; tab-stops: list 54.45pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Cari Colleghi. Comunico<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 54.45pt; mso-list: l4 level1 lfo6; tab-stops: list 54.45pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Cari colleghi il mio sciopero della fame è terminato…. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 18.45pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 18.45pt;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>8- LICENZIARE LA CASTA PADRONA E DIRIGENTE<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 60.75pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 60.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Oltre la Chimica,hanno distrutto quasi tutte le aziende high tech</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 60.75pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 60.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Lo smantellamento definitivo e senza ritorno dell’Informatica</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 60.75pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 60.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">L’Aeronautica Civile: hanno perso l’Airbus</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 60.75pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 60.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Il brevetto rifiutato e l’Elettronica di Consumo</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 60.75pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 60.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Cessioni e smembramenti di imprese high tech</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 60.75pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 60.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">L’Innovazione nell’industria high tech</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 60.75pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 60.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Come ci sono riusciti?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 60.75pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 60.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Crescita? Innovazione?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mentono</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 60.75pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 60.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">La Fiat…quale futuro?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 60.75pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 60.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">A proposito di marchi, logo e del loro futuro</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 60.75pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 60.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">E’ la globalizzazione bellezza !</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 60.75pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 60.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Una crisi diversa. Peggiore delle precedenti</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 60.75pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 60.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Due parole sul capitalismo neo liberista e la crisi </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 18.45pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 60.75pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 60.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">9-VIA VIA LONTANO </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 60.75pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 60.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Lascio il paese,ma quale?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 60.75pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 60.75pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Le anomalie dell’Italia, un paese “ da bere”<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>A<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>POESIE<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Luna</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>B<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Senza tracce</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>C<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Onde</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>D<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Carpe diem </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>E<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Addio</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>10-QUALE RIVOLUZIONE ? TANTE TEORIE…</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 63pt; mso-list: l5 level1 lfo7; tab-stops: list 63.0pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Il cognitariato…<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>11- SACRIFICI <<PER IL BENE DEL PAESE >> ?VEDIAMO </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>12-IN CONCLUSIONE CHE SI DEVE FARE?</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>13 -NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO !</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Programma Politico Apartitico Unitario dei Cittadini</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>APPENDICE </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 63pt; mso-list: l5 level1 lfo7; tab-stops: list 63.0pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Quello che dicono : il modello doppia carriera </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 63pt; mso-list: l5 level1 lfo7; tab-stops: list 63.0pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Lettere ufficiali e non…che pasticcio</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 63pt; mso-list: l5 level1 lfo7; tab-stops: list 63.0pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">Le mie proposte di ricerca; programma e sua articolazione</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt 63pt; mso-list: l5 level1 lfo7; tab-stops: list 63.0pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7pt 'Times New Roman';"> </span></span></span><span dir="ltr">I doveri dei ricercatori…e quelli dell’Impresa?</span></div>
</div>
ANTONIO MARRACCINIhttp://www.blogger.com/profile/04869693733253422997noreply@blogger.com0