2°PARTE PNUC

Per la parità di genere
  • Parità dei posti di lavoro per le donne e gli uomini
  • Parità retributiva e di avanzamento tra donne e uomini
  • Creazione di servizi per l’infanzia
  • Contratti di lavoro flessibili
  • Banca del tempo per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro
  • Sussidio per le cure ai figli e agli anziani
Per uno Stato Sociale più forte, di qualità
  • Innalzamento dei livelli di gratuità dei servizi pubblici, garantiti dalla prima infanzia alla vecchiaia e definizione dei loro standard di qualità e di efficienza
  • Gratuità della Sanità pubblica e incompatibilità tra servizio pubblico e privato
  • Imposizione di limiti ai costi dei servizi, quali ad esempio , Poste, Energia elettrica, Telefonia e Trenitalia  e definizione di  standard di qualità ed efficienza dei servizi erogati e nazionalizzazione in caso di inadempienze
  • Potenziamento del trasporto pubblico urbano, extra urbano e delle tratte dei pendolari
  • Piano per il potenziamento del trasporto merci su ferrovia, alternativo al trasporto su gomma
  • Piano per lo sviluppo delle vie d’acqua per il trasporto delle merci, complementare alle vie di terra
  • Piano per un’edilizia antisismica nelle zone a rischio
  • Revisione delle prerogative sanzionatorie dell’Agenzia Equitalia, più dure con i grandi evasori contributivi e cronici, più blande per piccole evasioni, nei casi di manifesta impossibilità di pagamento
Per il diritto all’istruzione pubblica gratuita
  • Innalzamento dell’obbligo scolastico fino alla maturità
  • Diritto alla scuola materna pubblica per tutti i richiedenti
  • Tutela della libertà di insegnamento, della collegialità dell’azione didattica e della unicità della funzione docente paritaria.
  • Abrogazione o non attuazione delle “ riforme” Moratti e Gelmini
  • No alla gerarchia nel corpo docente e all’insegnante prevalente
  • Messa in sicurezza degli edifici scolastici
  • No all’abrogazione del valore legale dei titoli di studio, Diplomi e Lauree
Per diritti sindacali uguali per tutti
  • Tutela dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro
  • Mantenimento dell’articolo 18 di “ giusta causa” per i licenziamenti, esteso alle piccole fabbriche
  • Parità dei diritti a fronte dei pari doveri contrattuali per i lavoratori precari e per i lavoratori immigrati
Per la libertà e l’autonomia dell’informazione
  • Messa all’asta delle frequenze digitali televisive e definizione di un tetto massimo al numero di emittenti nazionali e locali possedute da singoli privati o Compagnie o Associazioni;
  • Possesso dei requisiti di professionalità e di merito per accedere al servizio radiotelevisivo pubblico
  • Drastica riduzione dei giornalisti precari, freelance, con la stabilizzazione del posto di lavoro
  • No alla lottizzazione della RAI, esclusione di rappresentanti di partito negli organi dirigenti
  • Istituzione di un canale televisivo pubblico nazionale e locale, riservato e autogestito dalle componenti del Movimento e dalle sue organizzazioni di base

( CONTINUA)