3° PARTE PNUC

Abrogazione o non attuazione delle leggi “ ad personam” o in palese conflitto di interesse

                              SE NON ORA, QUANDO !
Si tratta di una proposta di Piattaforma da integrare in itinere .A questi obiettivi ,  possono affiancarsi quelli espressi dalle componenti dei movimenti  e dalle organizzazioni di base
L’attacco attuale contro le condizioni di lavoro e di vita non ha precedenti nelle crisi passate
E’ venuto il momento in cui  andare oltre le particolarità, verso la unitarietà delle proposte. 
La Piattaforma mette in discussione l’attuale modello di sviluppo neoliberista, tende ad eliminare le anomalie del Paese, mette al primo posto i bisogni dei cittadini, fa proposte e  richieste concrete, per fare pagare i costi della crisi a chi non ha mai pagato e a chi l’ha generata
Indignarsi, lottare per il perseguimento di obiettivi specifici e particolari, è giusto ma non basta.
Dobbiamo dare la parola ai cittadini, che non hanno altri modi di fare sentire la propria voce, le proprie richieste e proposte, a partire dai propri bisogni. I cittadini diventano così soggetto politico propositivo, che fa politica dal basso,in modo diverso, nuovo, senza delegare, con milioni di firme, che hanno il significato di condivisione e assunzione di responsabilità. Si liberano così dal  ricatto elettorale della casta partitica, che chiedono deleghe in bianco.
Le caste politiche, dirigenti e corporative non possono cambiare il sistema che hanno gestito per la tutela dei loro privilegi. Non spetta a loro farlo. Spetta a noi cittadini che paghiamo per tutti i costi della crisi .
Milioni di firme, sono un  pronunciamento politico che nessuno può eludere.
Significa aprire una campagna elettorale del Movimento dei/per i Cittadini che pagano le tasse e i costi della crisi per tutti. Auto gestita, indipendente, senza deleghe in bianco, che porti suoi rappresentanti nelle Istituzioni locali, regionali e nazionali.
Un’alternativa all’astensione impotente, al ricatto elettorale dei partiti e delle caste.
Per una rinascita dal basso della democrazia partecipativa.
Una campagna da integrare con  forme di mobilitazione e di lotta clamorose, eclatanti. La diversità delle anime del movimento costituisce una ricchezza  da potenziare con le firme.
Le firme non sono affatto alternative bensì complementari alle lotte in corso su obiettivi specifici e tra queste forme di mobilitazione e di lotta c’è una sinergia che le legittima e le rinforza reciprocamente
La raccolta  di firme, può iniziare dai luoghi di studio, di lavoro, di lotta e poi nelle piazze. In interi settori di precariato, nel commercio, nella piccola industria, nell’edilizia, nell’agricoltura, nel turismo, nelle libere professioni,  che sono estremamente dispersi, la raccolta è difficilmente organizzabile. Nella Sanità, nelle Poste, nelle scuole e nell’Università si può fare .
Occorrono fondi che possono essere reperiti con una Sottoscrizione Nazionale e soprattutto con spettacoli e iniziative culturali, senza escludere possibili donazioni e aste di opere artistiche.
Non è utopia. Dare l’assalto al cielo si può. La forza della ragione non basta. Occorre la forza di milioni di cittadini, dentro e fuori dai luoghi di lavoro. Questo è quello che ho capito dal mio passato politico. Non voglio ricoprire in futuro alcun ruolo, tranne che dare una mano

Antonio Marraccini, giovane cattolico del dissenso,  sessantottino, militsnte di LC, ricercatore “spia”, docente precario primo Presidente fondatore dei CIP. Ora, da pensionato, l’ultima battaglia