domenica 29 gennaio 2012

CAPITALIMO NEOLIBERISTA E CRISI


Perché è potuto accadere quello che sta accadendo in Europa?
Il neoliberismo innanzi tutto significa deregolamentazione delle banche e dei mercati, privatizzazioni, taglio allo Stato sociale, manovre recessive, arricchimento dei ricchi e impoverimento di tutti gli altri. Come disse Reagan << lo Stato non è la soluzione. E’ il problema>> da qui l’indebolimento di tutte le prerogative e delle funzioni dello Stato, fino alla sua virtuale estinzione, col dominio assoluto delle Corporation
E’ bene ricordare che il neoliberismo fa la sua comparsa nel 1973, col golpe di Pinochet,  abbinato alle pratiche di tortura dei manuali CIA  per annientare l’opposizione e la  capacità di reagire delle popolazioni sotto shok, per fare tabula rasa dello stato sociale e dei diritti sindacali e civili.
Questo schema si è ripetuto in Argentina con Menem, cacciato a furor di popolo, in Polonia portando alla scomparsa di Solidarnosch che lo aveva accettato, in Sud Agrica dove i neri hanno avuto il potere politico mentre quello economico è rimasto totalmente ai bianchi, in Russia con Ieltsin che cannoneggia il Parlamento e fa nascere il capitalismo mafioso e degli oligarchi del partito, in Cina col massacro di Tien Amen, in Iraq,ecc. ecc.fino ai disastri  dello tsunami in Srli Lanka, sfruttati per allontanare i pescatori dalle coste, a New Orleans con l’uragano Katrina , con l’uso che ne ha fatto Bush
E’ una storia trentennale documentata dal libro “Shok Economy” di Naomi Klein
 Fino ad arrivare all’ oggi in Europa, senza tortura, ma col terrorismo mass mediatico, per gli stessi scopi
Sempre ha agito in fretta, per non dare tempo alle opposizioni e alle popolazioni di rendersi conto e di reagire. Esattamente come ha fatto Monti.con le misure prese in dieci giorni
Oltre che in diversi colpi di statoli neoliberismo si  è sempre abbinato alla riduzione dei diritti civili, di eguaglianza e della democrazia, perché il neoliberismo è incompatibile con la democrazia, delle pari opportunità per tutti,. dell’equa distribuzione della ricchezza prodotta e la riduzione delle disuguaglianze sociali.
Il capitalismo l neoliberista non ha mai permesso di uscire dalle crisi, che viceversa provoca e acuisce con  politiche che arricchiscono i ricchi e impoveriscono tutti gli altri,
In Europa e in Italia fa la sua comparsa con la crisi del petrolio del 1974 e con “l’austerità” e il “ rigore”che si basa sulla lotta all’inflazione, con tutto quello che ne consegue. Altra causa fu il conflitto tra classe operaia e industriali, sulla ripartizione dei profitti che generò la ricorsa tra salari  e profitti e quindi l’inflazione
In Italia inizia con l’attacco alle conquiste delle lotte operaie degli anni ’70
La crisi del 2008 che perdura ancora oggi , scatenata dalle banche americane e da Wall Street, con lo scoppio della bolla speculativa dei subprime, cioè del credito dato per pagare i debiti, è molto più grave di quella del ’74
Originata .dalla volontà di mantenere o aumentare la disparità  tra una minoranza di privilegiati, l’1%,e il resto della popolazione, il 99%, che ha raggiunto i massimi storici, in questo senso è un conflitto di classe. Un conflitto distributivo della ricchezza, non più solo tra capitalisti e lavoratori sconfitti, bensì tra Occidente e Oriente, tra Nord e Sud, per la ripartizione globale di risorse naturali, redditi e capitali, col declino dell’Occidente.
Da questa crisi non si esce senza mettere in discussione il modello di sviluppo e  dei valori dominanti e l’ideologia neoliberista che vi sottende che sotto questo profilo non vede differenze sostanziali tra governi di destra o sinistra.
Basta pensare al governo laburista di Tony Blair che attuò il programma della Tatcher, o a quello socialista di Zapatero che ha attuato la Reforma Laboral in coerenza col neoliberismo.. L’unica differenza è che i governi progressisti tutelano e ampliano i diritti civili
Oggi, a differenza del ’29 e del ’74 ,da un crac in Borsa i privilegiati possono tutelarsi in tanti modi, i loro hedge fund giostrano di volta in volta tra franco svizzero e oro, (esportato in Svizzera a tonnellate dai ricchi italiani) materie prime, o la speculazione ribassista che crea guadagni per pochi. Per di più in molti paesi occidentali si possono stracciare contratti sociali impunemente, perché della coesione nazionale, chi sta in alto non ha più bisogno. Vedasi Marchionne. Il tutto si accompagna a derive plutocratiche e corporative delle democrazie liberali.
Ormai è in pieno svolgimento la guerra del dollaro contro l’euro, con gli USA che, dopo avere salvato le banche con 2000 miliardi di dollari e imposto a loro, regole, esporta la sua crisi in Europa, che ha salvato le banche con 1000 miliardi di euro, ma senza regole. Il rating degli Stati europei, di Standard & Poor o di Moodis ecc, tutte banche private, anglo-americane, che determinano a loro discrezione la credibilità degli Stati, determinandone la rovina, a loro discrezione e convenienza, sono lo strumento di questa guerra.
Ripeto. Il sistema  bancario e finanziario , responsabili della crisi, è stato salvato !
Ecco, questo è il contesto in cui si collocano le misure neo liberiste e recessive del governo prima Berlusconi e poi Monti Non è escluso che ne  richiederanno ancora altre, con tagli ancora più drastici allo Stato sociale, Sanità. Istruzione ecc. , visto che il debito pubblico continua ad aumentare e lo spread resta a livelli di guardia. Grazie alle loro misure |Si conferma che il capitalismo neoliberista crea e acuisce le crisi. Noi nella crisi ci affoghiamo. I ricchi no.  Ci si arricchiscono per l’aumento del divario dei loro  redditi e privilegi e i nostri salari e pensioni che calano
Una spirale recessiva e di impoverimento delle classi subalterne, senza fine ci dice la storia, se non si ribalta questa logica con una mobilitazione con richieste generali e unitarie dei cittadini, per i cittadini che pagano le tasse per tutti. Oltre le lotte su obiettivi sacrosanti ma parziali, particolari
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