domenica 29 gennaio 2012

ALLORE CHESI DEVE FARE?

Tutto comincia con la decisione della UE o meglio della troiika FMI, BCE. Banca di Francoforte, di combattere la crisi nata a Wall Street ed esportata in Europa,di imporre misure di austerità basate sul pareggio di bilancio e della crescita, per evitare la bancarotta dell’Italia.
A questo scopo Napoletano “impone” un governo non eletto,  guidato da tecnici espressi dalle banche, con la politica ridotta ad un ruolo subalterno. In pratica Napoletano non si comporta da Garante della Costituzione, l’Italia diventa un paese a sovranità limitata e la democrazia sospesa.
Monti in soli 10 giorni approva le misure shok che aumentano le tasse per chi le paga già per tutti e alzano l’età per andare in pensione,  e preclude quindi la pensione ai giovani precari, che non riusciranno mai a maturare 67 anni di contributi per cui saranno costretti a pagarsi una pensione privatamente. Inizia quindi lo smantellamento dell’INPS, nella logica di ridurre drasticamente le competenze sociali dello Stato.
Sono misure ideologiche neoliberiste e quindi politiche, a loro dire indispensabili per il pareggio di bilancio e la successiva crescita. Mentono spudoratamente. Il deficit di bilancio non cala, viceversa cresce e passa da circa19000 miliardi di euro a 1950 miliardi di euro, per gli alti interessi da pagare sui titoli di  stato, per cui, con lo spread a questi livelli continuerà a crescere.
Ma allora a che servono realmente?
In realtà assieme a quelle prese dal Cav, sono misure che hanno l’obiettivo di aumentare il divario nella distribuzione della ricchezza prodotta col lavoro. Una distribuzione già vergognosamente iniqua resa ancora più iniqua.  A conferma di questo Monti, fa marcia indietro sulle annunciate liberalizzazioni, sulla tassazione dei grandi patrimoni e transazioni finanziarie, compresi quelli della Chiesa, ad eccezione dei luoghi di solo culto.Non attua una vera lotta all’evasione fiscale, impone sanzioni ridicole per il rientro dei capitali “ scudai”, non ha affatto fretta di fare accordi con i paradisi fiscali, come hanno fatto Francia e Inghilterra. Non tocca né la corruzione né i privilegi della casta politica e di tutte le caste corporative . In pratica agisce in piena continuità col governo Berlusconi, che può metterlo in crisi quando vuole o gli conviene.
Quindi i sacrifici che hanno fatto piangere il ministro coccodrillo non servivano allo scopo dichiarato.
Veniamo alla crescita : è da c.a un decennio che la nostra produzione non aumenta più del 0,2 % all’anno e con la recessione in atto è crollata, per ora , di oltre il 9%. Ma c’è di più e più preoccupante. Nel quarantennio passato la casta padrona,dirigente e politica ha chiuso, smmbrato e venduto a imprese estere tutte le grandi imprese ad elevata tecnologia, indispensabili per competere sui mercati nella globalizzazione, ad eccezione della FIAT, che col Mr sedicente metalmeccanico sta smembrando la FIAT, in analogia con quanto fatto da Gardini, sedicente contadino, delegato dai Ferruzzi, commercianti in granaglie, con la Montedison , prima spartita con ENI, trattenendo i “gioielli” per se, poi tutti venduti a Corporation estere per cui, dal 2001, Con la cessione di Ausimont, Montedison non esiste più : siamo così usciti dalla farmaceutica, dalla chimica dei materiali speciali e nuovi, dal polipropilene per il quale Natta aveva preso il Nobel ecc.. La conseguenza è che in Italia non si potrà più fare Ricerca e Sviluppo industriale né quindi Innovazione per essere competitivi nei settori strategici. Col 94% del tessuto produttivo costituito da piccole fabbriche, non potremo avere alcuna crescita né ora né in futuro e saremo ridotti a competere, tranne alcune eccezioni e in alcune nicchie di mercato, con le imprese delle Zone di Produzione cinesi,asiatiche e le maquilladoras messicane, a costi bassissimi, senza alcuna tutela sindacale.
Del resto la realtà di lavoro dei precari in tutti i settori non è molto diversa : disparità dei diritti a fronte dei pari doveri, licenziabilità senza giusta causa, niente diritto alla cassa integrazione, niente assegno sociale di cittadinanza da disoccupati, come gli “ esodati” che, terminata la cassa integrazione, non avranno diritto alla pensione, saranno disoccupati
Questi dati circa la realtà produttiva del Paese i mercati li conoscono per cui il bluff è rivolto all’interno del paese, perché con la scusa di una crescita fantasma, attaccano la spesa pubblica, non certo per razionalizzarla, ma per renderla appetibile alla privatizzazione.
Quindi niente pareggio di bilancio né crescita con la prospettiva di diventare una colonia industriale di assemblaggio. L’origine strutturale della crisi delle piccole fabbriche è questa, a cui si aggiunge la mancanza di crediti bancari ed il mancato pagamento dei debiti da parte dello Stato.
Siamo quindi di fronte a menzogne che nascondono  uno scontro di classe senza precedenti alle condizioni di vita e di lavoro dei ceti meno abbienti, continuando a proporre-imporre le loro ricette recessive e di tagli allo stato sociale, che ci hanno portato a questa situazione, dalla quale non usciremo subendo queste misure. Ci stanno togliendo un futuro fatto di speranza, equità, giustizia sociale e imponendo un futuro di insicurezza crescente, di paura, di impoverimento, di guerra tra poveri. Un futuro che in Europa rivede la comparsa della destra neonazista e che col crollo dell’euro, già messo nel conto da alcune grandi banche americane e da diversi opinionisti, potrebbe portare alla scomparsa dell’euro , alla frammentazione dell’Europa in staterelli in conflitto tra loro,a lotte interetniche, a vere e proprie guerre civili. E’ una prospettiva da prendere in considerazione seriamente, visto, ad esempio quello che stanno facendo alla Grecia e ora alla Spagna , grazie all’egoismo miope della Merkel
Come si vede la posta in gioco in questo scontro di classe è molto alta e pericolosa. Vista la situazione nel nostro paese , dove il pagamento del pizzo sostituisce quello delle tasse, per l’elevata presenza della criminalità organizzata e i suoi intrecci col potere, dove un euro su tre è riciclato, non è affatto da escludere che ci si avvii verso una <<Economia canaglia>> come la chiama Loretta Napoleoni. Siamo già sulla buona strada se teniamo conto che una delle “ difficoltà” della lotta alla mafia era costituita dal fatto che la sua economia era stimata in circa 10.000 miliardi di lire
Per questo occorre prendere atto della situazione ,rispondere sullo stesso piano e allo stesso livello E’ venuto il momento in cui  andare oltre le lotte su obiettivi parziali e particolari, verso obiettivi generali, proposte unitarie  e  unificanti. sia politiche che economiche e finanziarie . 
Si tratta di delineare un Programma Politico che metta in discussione l’attuale modello di sviluppo neoliberista, teso ad eliminare le anomalie del Paese, che metta al primo posto i bisogni dei cittadini, facendo proposte e  richieste concrete, per fare pagare i costi della crisi a chi non ha mai pagato e a chi l’ha generata. Dicono che per fare questo mancano le risorse. Mentono spudoratamente I soldi ci sono : basta una seria lotta all’evasione fiscale ( 120 miliardi di euro), alla corruzione ( 80 miliardi di euro) al lavoro sommerso ( 500 miliardi di euro) ai costi e ai privilegi della casta politica, ai grandi patrimoni e transazioni patrimoniali, ai privilegi e costi della Chiesa, ad eccezione dei luoghi di culto, alla confisca dei beni mafiosi e in definitiva basta fare come nei paesi scandinavi o negli USA , dove per evasione si va in galera.
Indignarsi, lottare per il perseguimento di obiettivi specifici e particolari, è giusto ma non basta.
Dobbiamo dare la parola ai cittadini per farli diventare soggetti attivi che tornano a fare politica dal basso, perchè non hanno altri modi di fare sentire la propria voce, le proprie richieste e proposte, a partire dai propri bisogni. I cittadini diventano così soggetto politico propositivo, che fa politica dal basso,in modo diverso, nuovo, senza delegare, con milioni di firme, che hanno il significato di condivisione e assunzione di responsabilità. Si liberano così dal  ricatto elettorale della casta partitica, che chiedono deleghe in bianco.
E’ un Programma inaccettabile per le caste, non trattabile ed è giusto che sia così
Le caste politiche, dirigenti e corporative non possono cambiare il sistema che hanno creato e gestito per la tutela dei loro privilegi e hanno portato a questa situazione. Non spetta a loro farlo. Spetta a noi cittadini che paghiamo per tutti i costi della crisi .
Milioni di firme, sono un  pronunciamento politico che nessuno può eludere. Non sono alternative agli obiettivi, alle manifestazioni e in generale alle forme di lotta che si stanno esprimendo le varie componenti del movimento,in tutto il Paese. Sono complementari e si rafforzano a vicenda. Le firme possono essere gestite da tutte le componenti a sostegno delle loro richieste e proposte specifiche. La diversità delle anime del movimento costituisce una ricchezza  da potenziare con le firme.
 Accanto alle firme occorre affiancare forme di lotta eclatanti, in grado di durare nel tempo, non escluso il presidio del Palazzo, uno sciopero della fame in Piazza Monte Citorio e nelle grandi città. A staffetta di una settimana per ogni delegazione. Il Movimento unitario ha i numeri e la forza per farlo
Significa aprire una lunga campagna elettorale del Movimento dei  Cittadini che pagano le tasse e i costi della crisi per tutti. Autogestita, indipendente, senza deleghe in bianco a sedicenti leader populisti e demagoghi, che denunciano la situazione ma non fanno proposte di sorta e che hanno mostrato caratteri xenofobi, per cui non si sa che cosa altro possano tirare fuori dal loro cilindro, né a quali alleanze saranno disponibili. Con il movimento 5 stelle cerchiamo un confronto aperto sui nostri obiettivi, proposte e cose da fare..
Dobbiamo e vogliamo essere un’alternativa all’astensione impotente, che si profila massiccia e al discredito della casta politica e dirigente, ma inefficace contro il ricatto elettorale dei partiti e delle caste, che non lasciano per ora alternative all’astensione o alla protesta priva di un programma  e il nostro Programma le firme costituiscono un impegno in questo senso.
Una campagna per una rinascita dal basso della democrazia partecipativa, in un paese doive la democrazia è sospesa, ostaggio delle banche e merce in vendita sul mercato.
 Non dimentichiamo come finì la Repubblica di Vaimar. I mostri possono tornare, anche se con nuove vesti 
L’establishment farà muro contro ogni richiesta particolare, che non sia da loro gestibile nell’ambito dei loro piani, attraverso compromessi utili a loro. Sotto questo profilo la lotta, contro un governo di centrodestra, per ogni obiettivo particolare è destinata alla sconfitta. Non vi possono essere illusioni in proposito. Alle prossime elezioni politiche non è affatto escluso la discesa in campo di qualche grosso calibro che si riproponga leader-duce di una coalizione di centro destra, con nuove mirabolanti promesse.
Già gli italiani nei momenti di crisi hanno creduto e seguito Mussolini che portò il paese alla tragedia, poi hanno creduto al suo emulo farsesco e alle sue promesse che ci hanno portato sull’orlo del disastro, per cui i timori che seguano un altro leader-duce sono molto realistici. Anche il gioco delle alleanze potrebbe rivelare sorprese. Infine non si sa quando ci saranno le elezioni, visto che il berlusca può mettere in crisi il governo quando vuole né con quale legge elettorale
C’è molta confusione sotto il cielo ma la situazione non è affatto eccellente. Anzi, direi preoccupante
Diversa è la situazione per i milioni di firme a sostegno di un Programma Politico,per loro 
di per se inaccettabile perché comporterebbe il loro suicidio.Le nostre non sono l’insieme di singole proposte su cui trattare.  Il Programma Politico Apartitico Unitario dei Cittadini, dalle caste e dal potere non si aspetta alcuna “concessione” parziale, perché non spetta a loro cambiare il sistema che loro hanno costruito per la tutela dei loro privilegi I loro privilegi e il loro potere devono essere aboliti, devono lasciare il posto ad un’altra classe dirigente, espressa dai cittadini e a sostegno della Programma
Sotto questo profilo credo si possa parlare della messa all’ordine del giorno di un processo rivoluzionario democratico non violento, una rivoluzione culturale , economica, finanziaria, istituzionale, per cambiare lo stato delle cose e noi stessi
Di fatto milioni di firme hanno il significato di una confrontation, di un contrapposizione netta, di una messa in discussione totale del loro ruolo e del loro potere
E’ una proposta che può essere estesa a tutti i paesi europei, in particolare a quelli della fascia mediterranea. La raccolta  di firme, può coinvolgere luoghi di studio e di lavoro, interi settori di precariato, nel commercio, nella piccola industria, nell’edilizia, nell’agricoltura, nel turismo, nelle libere professioni,  che sono estremamente dispersi,in cui una lotta  è difficilmente organizzabile. Nella Sanità, nelle Poste, nelle Scuole,nell’Università e nelle piazze ci sono già esperienze di raccolta di firme. La raccolta di milioni di firme si può fare
Occorrono fondi che possono essere reperiti con una Sottoscrizione Nazionale e soprattutto con spettacoli e iniziative culturali, senza escludere possibili donazioni e aste di opere artistiche.
Non è utopia. Dare l’assalto al cielo si può. La forza della ragione non basta. Occorre la forza di milioni di cittadini, dentro e fuori dai luoghi di lavoro. Questo è quello che ho capito dal mio passato politico. SE NON ORA QUANDO? ADESSO!!!
Antonio Marraccini, pensionato con un passato politico


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