lunedì 26 novembre 2012

LA FRANCIA NELLA CRISI

La Francia, a partire dagli anni 2000 recupera velocemente il ritardo sugli USA per le politiche fiscali favorevoli ai ricchi e in particolare ai super ricchi e alle imprese.
La legge Tepa del 2007 che avrebbe dovuto favorire il lavoro, l’impiego e il potere d’acquisto…produce invece una riduzione fiscale senza precedenti sulle successioni e le donazioni; nel 2010, lo scudo fiscale che permette a 925 contribuenti , con un patrimonio superiore ai 16 milioni di euro, di guadagnare dal fisco in media 381.000 euro.
Nella primavera del 2011 il dibattito sui beneficiari di sussidi e sull’imposta sul patrimonio porta all’applicazione di una <<doppia pena>> ai beneficiari del Reddito minimo di solidarietà (400 euro al mese)che, in quanto colpevoli della loro situazione, dovrebbero rispettare i << doveri>>che gli vengono imposti (obbligo di controllo individuale e di accettare qualunque offerta di impiego dopo avere rifiutato due volte) e fornire , inoltre, lavoro gratuito. Contemporaneamente il governo stacca un assegno di vari miliardi di euro ai contribuenti dell’Isf(Imposta di solidarietà sul patrimonio)riducendo quasi di un quarto l’imposta sul patrimonio dei più ricchi ( il tasso applicabile oltre i 17 milioni di euro, passa dall’1,8 allo 0,5 per cento !). Le nicchie fiscali, che costituiscono un ulteriore dispositivo di <<assistenza>> ai ricchi, rappresentano tra il 60 e gli 80 miliardi di euro l’anno, offerte senza alcuna contropartita, né in termini di doveri né in termini di <<lavoro socialmente utile>>. Miliardi di cui le classi sociali più disagiate dovranno farsi carico.

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