lunedì 26 novembre 2012

LE BANCHE, L’ALTA FINANZA E LA CRISI


La finanziarizzazione dell’economia, ha fatto si che i guadagni maggiori della finanza occidentale provengano non dall’investimento reale, bensì da quello creditizio, cioè si guadagna dando soldi in prestito e smerciando il debito, tramite le obbligazioni che sono un mercato di gran lunga superiore aquello dell’economia reale mondiale.
Un secolo fa si investiva in infrastrutture ( strade,ferrovie,cantieri navali ecc) oggi si investe in titoli del debito pubblico e privato, ritenuti meno rischiosi, dato che quando lo sono, come nel caso oggi dei Paesi con un alto deficit di bilancio nella crisi del debito sovrano, si impongono tassi di interesse più alti e politiche neoliberiste di taglio di salari, pensioni, occupazione, servizi sociali e privatizzazioni.
Fino alla crisi del debito sovrano, le emissioni di Stato più popolari erano i titoli di Stato, dai nostri Bot alle obbligazioni del Tesoro americano.Il debito sovrano era diventato una sorta di marchio doc..
Anni Novanta e anni Duemila : Lehman Brothers sbarca in italia con l’obiettivo di vendere prodotti della finanza strutturale per estrarre dai bilanci denaro liquido, dietro laute commissioni. Tutti comprano, anche i conventi di suore. Le Asl, le Aziende Ospedaliere, sono a corto di contanti, pagano i fornitori a 24 mesi e non sanno più dove trovare i soldi; Lehman Brothers (LB), crea obbligazioni sulla loro spesa, presentandole come titoli obbligazionari con garanzia della Stato. Si tratta della <<cartolarizzazione>> del debito che va a incidere sui bilanci delle Regioni e dello Stato.
In Campania, ad esempio, LB acquista debiti per cinque anni fino al 2007, per un valore di 2,7 miliardi di euro e gli enti si impegnano a ripagali dopo 10 anni. Il rischio per LB è zero, ha venduto tutte le obbligazioni all’asta e il guadagno è alto, intasca una commissione sulla creazione del prodotto e sulla vendita titoli, in più percepisce il tasso d’interessesul debito contratto dagli enti. Sarà il Tesoro a ripagarlo alla scadenza, cioè dopo 30 anni, o meglio i nostri figli e nipoti. Chi rischia  è chi ha questi titoli in portafoglio, principalmente fondi pensione e d’investimento italiani.
Per il Tesoro l’operazione è meno conveniente, a cominciare dai tassi di interesse. L’emissione privata costa il Libor, il tasso applicato al rischio Italia, più il 3 per cento. Se l’avesse fatto il Tesoro il tasso aggiuntivo sarebbe stato dell’uno per cento e gli Enti non avrebbero dovuto pagare le commissioni alla LB. Non l’ha fatto per non fare crescere il debito pubblico, usando lo stratagemma della banca d’affari, l’indebitamento di un’istituzione statale si trasforma in debito privato e non compare nei bilanci statali. Da bilancio insomma non risulta che i nostri figli e nipoti sono indebitati per i prossimi trent’anni.
Per di più sempre in campania per coprire il costo del debito si è ricorso all’aumento dell’Irap, l’l’Imposta regionale sulle attività produttive. Cioè hanno penalizzato la produzione a vantaggio della finanza.
Per inciso il nostro debito pubblico è molto più grande di quello dichiarato ufficialmente. Idem per la Grecia e nessuno ne conosce le dimensioni reali
Dato che questo tipo di operazioni finanziarie le grandi banche d’affari le hanno vendute a tutti i Paesi con deficit di bilancio pubblico, il loro debito complessivo è molto più grande di quello che pensiamo e che ci dicono.
Scorporare dai bilanci i debiti ha favorito ladrocini e sprechi, che oggi la popolazione italiana ed europea deve pagare.
Se le banche hanno architettato la falsificazione dei bilanci dello Stato in combutta coi politici di turno, non è giusto che siano loro a pagarne le conseguenze piuttosto che il contribuente?
In conclusione : abbiamo governi checon la complicità delle banche e dell’alta finanza hanno derubati chi li ha eletti, per poi ignorane le istanze e aggravare i problemi. L’Unione Europea , non ha controllato e fa pagare la crisi alle popolazioni.
Attraverso il del debito sovrano, l’uomo indebitato rischia di diventare la condizione economico-esistenziale più diffusa al mondo.
Cosa comporta la nascita e lo sviluppo dell’uomo indebitato? In questo senso con l’ultima crisi finanziaria viviamo un una svolta decisiva. Le battaglie che un tempo si svolgevano intorno al salario, oggi sembrano avere luogo intorno al debito e soprattutto al debito pubblico, che rappresenta una sorta di salario socializzato. Infatti , le politiche neoliberiste di austerità si concentrano e passano fondamentalmente per la restrizione di tutti i diritti sociali ( pensione,sanità,disoccupazione, ecc) e per la riduzione dei servizi, degli impieghi nel pubblico e dei salari dei funzionari, nella prospettiva dell’uomo indebitato.
Il Wellfare operava contemporaneamente sulla vita degli utenti e come viatico riformista di ridistribuzione del reddito e accesso a una molteplicità di servizi e di diritti. Oggi, che la strada riformista è bloccata, resta solo il controllo attraverso la politica del debito.. Da strumento di riformismo del capitale, il Wellfare diventa mezzo di istituzione di regimi totalitari. Lo Stato ha cambiato funzione. In queste condizioni il NewDeal è semplicemente impossibile, perché non si tratta affatto di equilibrio economico, di imperativi economici, ma di una politica totalizzante e di individualizzazione del controllo autoritario dell’uomo indebitato.


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